venerdì 7 novembre 2014

In bilico

Sono mesi che leggo blog, che mi approprio delle storie di tante ragazze il lotta con i DCA.
A volte penso che questo mi faccia male, che mi faccia solo sprofondare ancora di più in questo mondo parallelo fatto di ossessione, calcoli, digiuni, abbuffate e perenne insoddisfazione.
Però mi aiuta anche.
Ho capito che la maggior parte delle storie, come anche la mia, vedono l'alternarsi di fasi diverse, delle due facce della stessa medaglia che sono la restrizione ed il binge, o il vomito.
Mi rendo conto di non restringere come molte, non assumo mai meno di 1000 calorie al giorno, ma le abbuffate ci sono comunque - indice che la mia non è una semplice dieta e soprattutto non è qualcosa che potrò portare avanti in eterno.
Da questo punto di vista i blog mi aiutano, mi fanno desiderare di uscirne.
Mi rendono consapevole del fatto che ora bene o male sto dimagrendo senza esagerare, per me la medaglia è in bilico in questo momento; ma potrebbe cadere da un momento all'altro.

E quali sarebbero le conseguenze?
Le possibilità sono 50 e 50 - potrei incontrare l'anoressia vera, quella che ti porta a lasciarti morire, o, dall'altro lato, il binge incontrollato, irrefrenabile, che ti porta a desiderare di morire.
Io NON voglio nessuna delle due.
Forse se potessi andare avanti come ora per sempre non mi farei problemi, in fondo sto bene.
Certo, ho problemi che mi creo da sola e non so come riuscirei ad affrontare l'ingresso nella mia vita di un problema vero, indipendente da me.
Ma per ora sono in una situazione che potenzialmente potrei sostenere per sempre.
Ma non è così che vanno le cose e questo l'ho capito qui.
Leggo di voi, di ragazze presenti o sparite da tempo e mi chiedo dove vi dirigente, dove saranno fine quelle che non scrivono più... E ho paura.
Leggo di ragazze che passano dal pesare 40 chili a pesarne 80, che non riescono a fermarsi, non riescono a cambiare rotta, si chiudono in casa per mesi o addirittura anni e, cosa più sconvolgente di tutte, DESIDERANO tornare anoressiche.
Non voglio arrivare un giorno a desiderare di ribaltare la medaglia del disturbo alimentare.
Voglio trovare la forza di afferrarla e metterla sull'ultimo ripiano della mia libreria, con tutti i ricordi accumulati per anni.
Voglio mostrarla e dire "è stata una parte della mia vita, ma ora è solo un ricordo".

3 commenti:

  1. Mi ritrovo molto in quello che scrivi, Gly... come te, anch'io non sono mai caduta in modo totale e pienamente conclamato nel disturbo alimentare, ma se ritrovarsi a terra è orribile, aggrapparsi convulsamente a un pendio sempre più inclinato non è meno angoscioso.
    E' il momento in cui non solo si teme la spinta finale verso il baratro...
    ...ma ancora si palesa un'ancor più cruda verità: il fatto che così si può vivere.
    Per anni.

    Dobbiamo trovare il coraggio di afferrare quella medaglia prima che cada.
    E magari metterla al petto.
    Per ricordare che abbiamo vinto una, due, infinite battaglie.
    E se anche la guerra non finirà, potremo vincerne ancora.

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    1. Bisogna trovare il coraggio per lasciare questa situazione comoda, di monotonia, encefalogramma piatto.
      Bisogna trovare il coraggio di sfidare le pendenze, arrampicassi sulle curve che ci presenta la vita, cadere, rialzarsi.
      Bisogna trovare il coraggio, tu ce l'hai? - io no.
      Per ora ho solo la paura a spingermi.
      Apprezzo molto i tuoi commenti ed il tuo essermi vicina, Christiane, ma mi sono chiesta come mai non riesco a visualizzare un tuo blog.
      Non esiste o è privato?

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    2. Non so se io ho coraggio, non so se tu hai coraggio.
      Però ci sono dei passi avanti, oltre alle inevitabili ricadute - per non parlare di quello che ci suggerisce il mood del momento... in certi giorni tutto pare nero, una voragine che risucchia le piccole luci che pure brillano.
      Un movimento anche goffo, convulso... penso sia meglio dell'immobilità.
      Credere che si possa uscirne è già una vittoria!

      P.S. Ho tenuto un blog per qualche settimana, ma l'ho chiuso di recente perché l'indirizzo e-mail che utilizzavo (e che era riportato sul blog stesso) è... diciamo caduto in mani che preferivo ne stessero ben lontane, e ho dovuto sostituirlo.
      Quando mi sarò tranquillizzata a riguardo ci riproverò.

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