venerdì 12 febbraio 2016

Ritrovare la sessualità

Ciao a tutte!
Mi è appena capitato sott'occhio un posto su Facebook di un articolo di Cliomakeup (sono una fedele seguace da quando avevo tipo 15 anni) che parlava di vibratori e mi è venuto in mente che non ho scritto niente riguardo a quest'argomento e invece era una cosa che avrei voluto fare.

Insomma, da un paio di mesi ho un vibratore.

Non chiedetemi perché, ma un giorno di dicembre mi è sembrata una cosa necessaria, un bisogno impellente e così ho cercato su internet un sexy shop automatico, ho preso la macchina e sono andata.
Era in una vietta appartata e per fortuna in quel momento non passava nessuno.
Ho inserito la tessera sanitaria in una fessurina ed è scattato il meccanismo di apertura di questo pesante portone scuro, permettendomi di accedere ad una stanza con le pareti fuxia e tanti, tanti distributori automatici.
Penso di aver perso almeno 20 minuti a guardare ogni oggetto in esposizione e, dopo aver valutato bene i prezzi e le "modalità" di ognuno, ho optato per un piccolo aggeggio della Durex, che non serve per la penetrazione, ma solo per vibrare: piccolo, semplice e funziona con una pila AAA (mi sono prontamente dotata di Duracell).
Costava 20 euro, ma io da brava pirla ne ho persi 50 perché mi sono fatta mangiare il resto dal distributore automatico e non ho avuto il coraggio di contattare i proprietari per farmi ridare i soldi.

Insomma, dopo questa esperienza nel covo del sesso sono tornata a casa con il mio piccolo aggeggio vibrante e ad oggi sono alla sesta pila cambiata.
Io, che cerco sempre di evitare il sesso, passo letteralmente le ore a darmi piacere da sola.
Io, che tendo sempre a togliermi ogni piacere per dimostrare la mia "fredda superiorità ai bisogni animali".
E come vorrei, dopo un paio di orgasmi, poter continuare il rapporto con il mio ragazzo.
E come vorrei poter dire al mio ragazzo "hey non è perché tu non sei bravo, ma io per "accendermi" ho bisogno di un sacco di tempo e di questo innocuo aggeggino... Poi posso avere tutti gli orgasmi che vuoi e potremmo avere una bellissima vita sessuale, ma mi devi lasciare 10 minuti per riscaldare il motore".

Insomma, sinceramente ancora non ho fatto del tutto pace con il sesso e non mi bagno molto facilmente, quindi sarebbe magnifico poter usare il mio vibratorino anche con lui, ma conoscendolo so che ci rimarrebbe davvero male... Ma purtroppo non ha neanche la pazienza di farmi raggiungere lui l'orgasmo, mi rendo conto che è davvero difficile e che dopo 10 minuti si rompa!

Voi che ne pensate? Avete mai usato o pensato di usare un sex toy? Riuscireste ad utilizzarlo anche con il vostro partner?

"Self love"... Che io lo stia riuscendo davvero a costruire? (In tutti i campi, spero)

lunedì 8 febbraio 2016

"Da oggi il destino appartiene a me" ... O forse no?

No, non ho mai visto il cartone "Frozen" e tutto ciò che so a riguardo è che le principesse si chiamano Elsa ed Anna solo perché quando vado in ospedale le bimbe parlano di queste principesse e insomma mi sono dovuta aggiornare un minimo, non potevo rimanere ferma a Biancaneve.

Ma questa frase in realtà me l'ha detta oggi il mio psicologo (sospetto abbia una figlia piccola, da come mi ha detto, sorridendo tra l'imbarazzato e l'intenerito, che "ogni genitore con una bambina è costretto a conoscere le canzoni di questo cartone") mentre parlavamo di quello che è l'argomento a cui vi avevo accennato che avrei voluto dedicare un post (ma che poi non ho più fatto, non so perché):
il fatto che una delle mie amiche più strette abbia abortito.
Ho parlato con lo psicologo di come io e lei abbiamo situazioni sia familiari che di studio (anche lei studia medicina) simili e di come mentre per lei è stata una cosa quasi scontata decidere di abortire, per me non lo sarebbe stato e non credo che l'avrei mai fatto.
In queste settimane, da quando l'ho saputo, ho riflettuto molto su come avrei reagito io alla cosa e sono arrivata alla conclusione che per quanto richiederebbe di stravolgere la mia vita e mettere in discussione tutti i miei piani, sarei disposta (se dovesse mai accadere ovviamente, non è che lo cercherei) ad accettarlo.
Sarei disposta a pensare che anche se il momento è sbagliato mio figlio sta crescendo dentro di me e il destino ha voluto così e dato che non mi trovo in condizioni in cui sarei impossibilitata a dargli una bella vita (non ho 15 anni, non sono in mezzo ad una strada, non verrei ripudiata dalla mia famiglia e tanto meno dal mio ragazzo, non ho malattie genetiche) un figlio è un regalo, un'opportunità, una felicità.
Non potrei continuare a studiare medicina, ma potrei prendere il mio fagotto culturale e cambiare mira, rimodellare i miei progetti.

Insomma, al contrario di quello che dice questa benedetta frase, sarei disposta ad accettare che il destino NON appartiene a me e che quello che appartiene a me è solo il mio atteggiamento nei confronti del destino e la fiducia nelle mie capacità di affrontare ogni prova che la vita mi mette davanti.
Io voglio tornare ad amare le sorprese, ma ho bisogno di ricostruire la sicurezza in me che mi permetta di lasciarmi andare alla vita, di lasciarmi sorprendere dal destino.

In fondo come potrei essere d'accordo con una che nel regno del ghiaccio va in giro coperta da una misera mantellina? Pfff