domenica 30 novembre 2014

La guerra la vincerò io.

Dopo la sconfitta in battaglia di mercoledì con il fallimento del challenge, torno per annunciare che la guerra la vincerò io.
Sapete perché?
Perché la malattia mi vuole sola e debole, mentre io mercoledì ho deciso di parlare e dire a mia madre che cosa era successo.
Ho trovato la forza di pronunciare la parola "abbuffata" e le ho chiesto aiuto, le ho detto che da sola non posso farlo...
Abbiamo pianto per ore, abbiamo parlato di tutto, del cibo, dell'università, dei nostri rapporti, dei rapporti con gli altri, tutto...Ci siamo sfogate e alla fine ci siamo addormentate, esauste.
Le ho anche detto la soglia di calorie che mi pongo: 1200.
Mi ha detto che è sicura che io non arrivi a 1000, ma anche se sovrastimo sempre quello che non posso calcolare mi sembra un po' esagerato.
Comunque, per ora in attesa del nutrizionista ho alzato la soglia a 1300 (anche se sono riuscita a raggiungerle solo un giorno, gli altri ero sempre sotto le 1200) e tutti i giorni sto mangiando qualcosa di carboidrati a pranzo.
Per me è tanto, ieri ero a pranzo da sola e volontariamente mi sono fatta la pasta.
Potevo mangiare quello che mi pareva, anche solo verdure, e invece mi sono imposta di mangiare 50g di pasta con tonno e pomodoro.
Tra l'altro l'altro ieri ho preparato con mamma delle ciambelline al vino e anice e sono due giorni che a colazione le mangio.
Pesate, certo, ma me le gusto con il tè.

Lo dico con il cuore in mano, VOGLIO uscirne.
Non è più un "devo".
è un "voglio".

Esempio di come mi rovino tutto per queste cazzo di fissazioni:
ieri il mio ragazzo è stato da me e sono passata a prenderlo dopo essermi vista con delle mie amiche, quindi era tutto il pomeriggio che ero in giro e non mangiavo da pranzo.
Tornati a casa verso le 7 avevo un calo di zuccheri e mi stava già partendo il dente avvelenato anche perché sapevo che avremmo cenato tardissimo e non ho mai il coraggio di ammettere che ho fame.
Ho preso coraggio e ho ammesso di avere bisogno di mangiare qualcosa, ho mangiato una mela e ho ripreso un po' di lucidità.
Ecco, dopo ci siamo fatti un lungo bagno insieme, con tante coccole e tanto piacere... Io, così fredda e apatica, mi sono goduta  due ore di bagno nonostante fosse ora di cena ed era tardi e tutto.
Era bastato ammettere una debolezza prima per potermi rilassare dopo.
Assurdo che normalmente non ci riesca per i crampi della fame, vero?

mercoledì 26 novembre 2014

Game over.

Il challenge si conclude così, al giorno 26.

Abbuffata, avevo tanta fame e non riuscivo a studiare.
Sarà che domani mi deve venire il ciclo, non lo so, fatto sta che dopo tipo mezzo chilo di yogurt greco, una decina di gallette, una mela e una pera enorme, mi sento finalmente piena da scoppiare.
Tra poco verrà qui il mio ragazzo e si fermerà a cena e io sarò antipatica e depressa.

Non è tanto per l'abbuffata in sé, calorie o paura di ingrassare e neanche tanto per il fallimento del challenge...
Sono incazzata perché ora vorrei solo dormire.
Non ho voglia di studiare, non ho voglia di vedere il mio ragazzo, non ho voglia (ma va?) di cenare.
Voglio che sia domani.
Anzi no, dovrei affrontarmi di nuovo e non mi va.
Voglio che sia niente.

martedì 25 novembre 2014

Giorno 25 - 30DBFC

Day 25: Talk about something you did for you today. How are you feeling on day25?

Oggi ho effettivamente fatto qualcosa di concreto per me, mettendo un freno ad una situazione che mi creava forte ansia.
Ho accennato varie volte al fatto che impartisco ripetizioni e ultimamente stava diventando una situazione molto stressante: avvisi all'ultimo momento, piegamento dei miei orari per soddisfare tutti, rinuncia ad altri impegni o comunque riempimento al limite delle mie giornate.
Non riuscivo a rifiutare, mi sentivo troppo in colpa.

Venerdì notte ho fatto un sogno: sabato avevo ripetizioni alle 15 e nel sogno alle 15 mi accorgevo dell'ora, che ero in ritardo; 
prendo il telefono per chiamare la madre del ragazzo ed avvisare del mio ritardo, ma il telefono si rifiuta di darmi il numero e sono costretta ad andare direttamente. 
Arrivo a casa loro e la madre (che nel sogno non ha l'aspetto della vera madre, ma della classica "signorina Rottermeier", seria, grigia e altezzosa) mi fa una grande sfuriata, mi insulta pesantemente.
Inutile dire che il giorno dopo, al momento di andare (veramente) mi è salita un'ansia fortissima, come se avessi fatto qualcosa di male.

Ecco, arrivando al dunque.
Oggi ho comunicato che a causa di impegni universitari (= per non uscire pazza e perché scusate se anche io dovrei studiare ogni tanto) non mi sarà possibile prendere altri impegni per la prossima settimana oltre a quelli già concordati.
L'ho fatto per me: capisco le necessità di prepararsi agli ultimi compiti in classe, ma anche io ho delle necessità e non sono proprio il grattarmi la testa tutto il giorno.
Mi sento tremendamente in colpa, ma sono davvero esausta e gli esami si avvicinano, ho bisogno di riprendere i miei ritmi e di poter programmare un minimo la mia vita.

Come mi sento al giorno 25?
Sono le 22.02 e sono esausta, sto cercando di riprendere in mano una vita che sembra governata dal pensiero di non deludere chi mi circonda.
Dal punto di vista del cibo continuo a non sentire il bisogno di abbuffarmi, non supero le 1200 calorie da un bel po' e ogni tanto cerco di farci rientrare qualcosa di diverso dal solito.
Diciamo che rimango in una "comfort zone" da cui so che prima o poi dovrò staccarmi, ma che per ora non mi crea ansia vista l'eliminazione delle abbuffate.
In attesa dell'inizio del percorso con il nutrizionista va bene così.


lunedì 24 novembre 2014

Giorno 24 - 30DBFC

Day 24: When were you on your highest weight and how did you feel, how did you gain?
Il mio peso più alto l'ho raggiunto all'età di 16 anni, quando tutto è iniziato.
Diciamo che il mio percorso è stato un po' anticonvenzionale: molte iniziano con il voler dimagrire, incontrano la restrizione e poi cadono nella bulimia o nel binge;
io, invece, ho iniziato per il rifiuto di una dieta.
Ero andata da un nutrizionista con mia madre per perdere qualche chilo (pesavo sui 64), ma, amante del cibo quale ero, l'avevo vista come un qualcosa di decisamente negativo.
Non che mia madre mi abbia costretto, ma il vedermi improvvisamente imposto un regime alimentare specifico, con controlli del peso e aspettative, che mi limitava e mi impediva di mangiare liberamente, è stato qualcosa che non ho preso bene.
Lasciato perdere tutto dopo 3-4 mesi (avevo perso solo 3 chili: già la dieta in sé non era molto restrittiva, in più non la rispettavo molto) sono passata ad abbuffarmi per sentirmi finalmente libera.
Quell'inverno ho raggiunto il mio peso massimo: 67 chili per 1,69 m.
6-7 chili messi su in un paio di mesi.
Come mi sentivo?
Addormentata.
Sono ingrassata a dismisura praticamente senza accorgermene.
Il commento di un ragazzo - a cui tra l'altro piacevo - è stata una doccia fredda.
"Forse hai messo su qualche chilo (ma stai benissimo lo stesso)".
Boom.
Pura verità sbattuta in faccia, seguita dalla constatazione (tramite pesata) di essere diventata una vacca.

Mi rendo conto di quanto poco io riesca a vedermi: così come adesso non mi vedo dimagrita, allora non mi accorgevo di ingrassare. 
Possibile che per me sono sempre uguale, a 67 chili come a 52 - alla soglia del sovrappeso come a quella del sottopeso?!

domenica 23 novembre 2014

Giorni 22 e 23 - 30DBFC

Buonasera!
Aggiorno al volo per rispondere alle domande del challenge prima di uscire a cena con lui.
Sì, ci siamo visti oggi pomeriggio, abbiamo parlato tanto e abbiamo chiarito affrontando molti argomenti... Spero davvero che questo ci aiuti a crescere come coppia.
Comunque, non solo stasera supero lo scoglio di andare a cena fuori senza una pistola puntata alla tempia, udite udite.... L'ho proposto io!
Ebbene sì, ho superato l'idea della stanchezza, dell'alzata presto + giornata piena fino a sera di domani e soprattutto del mangiare davanti ad altre persone e quasi sicuramente pizza D:
Ora ho un po' di agitazione per il fatto in sé di dover mangiare la pizza, ma non mi abbuffo da 23 giorni (e anche ieri nonostante il nervosismo non mi sono minimamente sfogata sul cibo), quindi se anche dovessi superare la mia soglia calorica amen.
Che poi tanto più di metà pizza non ce la faccio a mangiarla, quindi non credo di superarla in ogni caso.
Visto che come al solito sono pronta mezz'ora prima dell'appuntamento (nonostante mi sia davvero preparata!! Vestitino, stivaletti con tacco, trucco e piastra... Quasi non mi riconosco e mi sento un po' a disagio, ma vedo di farmela passare perché non è possibile che io riesca a vedermi solo con jeans e maglioncino) recupero con le domande per passare il tempo - e scaricare l'ansia.

Day 22: Which is your favorite breakfast?
Quella che faccio ogni giorno, la amo:
Una bella mela tagliata a fettine con cannella in polvere (una parte la mangio a fettine, l'altra la taglio a tocchetti e la metto nello yogurt), yogurt greco, crusca e una tazzona di the verde.

Day 23: Your definition of beauty.
Io penso che la bellezza sia la particolarità sorprendente.
Quando vedo un insieme di caratteristiche particolari, che magari da sole o in un altro contesto non sarebbero così belle, ma sono così ben abbinate da essere sorprendenti, per me quella è la bellezza.

sabato 22 novembre 2014

NERVOSOOOOO

Sono incazzata nera con il mio ragazzo.
Non ci vediamo da domenica (1 ora) a causa di impegni sia miei che suoi.
Arriva venerdì e LUI: "scusa amore, oggi è stata una giornata pesantissima e domani mattina lavoro" - IO: "tranquillo amore, riposati".
Arriva sabato mattina e LUI:"dopo lavoro ho la partita dei bimbi (che allena) e poi la mia, vieni alla partita e poi a cena da me?"
IO: "Si può fare, ma io stasera non esco con gli altri *" *altri = gruppo con cui sono uscita per un scio di tempo perché sono suoi amici, ma che io non sopporto e quando esco con loro mi deprimo e penso solo a tornare a casa.
LUI: "Sì, lo immaginavo".
IO: "Visto che prima delle 20.30 non torni dalla partita e poi esci con loro mi sembra un po' inutile venire a cena da te, con i tuoi, per stare un'ora al volo senza neanche avere la possibilità di parlare un secondo"
...
...
...
Nessuna risposta.
Ad esempio un accenno al fatto che per una volta potesse non uscire con loro visto che non fanno assolutamente niente come ogni sabato sera e stare un po' insieme visto che non ci vediamo da una settimana e devo ancora parlargli dell'incontro con lo psicologo.
IO: "Ti faccio sapere dopo, in questo momento sinceramente mi girano le scatole".
...
...
NADA
...
...
IO: "Scusa ma stasera non vengo, dovrei affrontare una situazione che mi mette ansia senza poter neanche stare un pochino con te"

11.15. Ad ora nessuna risposta.

Sparati.

venerdì 21 novembre 2014

Giorno 21 - 30DBFC

Day 21: Post your intake today. Are you happy with it?

Aaaaaaallora.


Colazione:

Mela + yogurt greco + crusca

Spuntino:

Cappuccino

Pranzo:

Jocca + broccoli + verdure crude (finocchio, cetriolo, carota)

Merenda:

Mela + yogurt di soia

Momento sbrano:

yogurt greco + finocchio

Cena:

Trota salmonata + broccoli + verdure crude 

TOT: 1165 calorie.


Mah a livello calorico poco mi importa finché rimango entro le 1200, quindi da questo punto di vista sono contenta anche perché ho nuotato per un'ora stamattina e oggi pomeriggio sono stata un paio d'ore in giro con mamma tra spesa + camminata per arrivare in un altro negozio.


Mi dispiace un po' per il "momento sbrano" perché non credo avessi veramente fame, ma dato che ho fatto merenda presto avevo la sensazione che non mi bastasse per arrivare a cena e ho preferito limitare i danni così.

Poi mi ero messa a studiare, ma sentendo che mamma usciva ho preferito togliermi da casa e ho colto l'occasione per uscire.

PS: Stavo pensando di provare a prendere il caffè al gingseng come spuntino al posto del cappuccino per evitare troppi latticini. 

L'avete mai assaggiato? è vero che aiuta la concentrazione? :)

Sorridi al mondo e spera che non ti abbia ancora dimenticata.


"Oggi cammino più lentamente.
Fa freddo, ma il sole splende ed io sto bene avvolta nel mio piumino e nella mia sciarpa.
Tengo la schiena più dritta e la testa più alta e guardo il mondo intorno a me; mi ricordo di respirare, l'aria fredda mi inonda i polmoni e mi fa sentire viva.
Guardo le strade, il cielo limpido, gli alberi, le persone.
Noto una ragazza che cammina frettolosamente, a testa bassa e con le spalle curve, come faccio io di solito.
Testa bassa e dritta alla meta.
Mi chiedo se si senta insicura ed inadatta come me, vorrei dirle "guardati intorno, guarda che bella giornata!"
Provo empatia.
Oggi sorrido al mondo e spero che non si sia ancora dimenticato di me."

Ho scritto questo nelle note del telefono mentre aspettavo l'autobus dopo lezione;
Volevo ricordare la sensazione che ho avuto percorrendo la strada di ogni giorno , ma camminando più lentamente, senza la fretta di tornare a casa.
Ho sempre fretta di passare allo step successivo della giornata, dimentico che la giornata è fatta da un insieme di momenti e che un primo passo verso la felicità è saperli apprezzare tutti.

Sull'autobus ho finalmente trovato il coraggio di prendere il telefono e mandare un messaggio a mia cugina.
è un momento difficile per lei, lunedì eravamo tutti pronti ad andare alla sua laurea e all'ultimo momento è saltato fuori che non esisteva nessuna laurea.
Le mancano 12 esami, non aveva il coraggio di ammettere di essersi persa e negli ultimi anni ha costruito una vita parallela fatta di conclusione degli esami, preparazione della tesi, incontri con il relatore e partecipazione a test per le scuole di specializzazione.
L'abbiamo saputo a 2 ore da quello che doveva essere il momento della sua discussione.
Si è scatenato un putiferio ed io non ho avuto il coraggio di mandarle un messaggio per dirle che so cosa vuol dire entrare in un meccanismo e non riuscire ad uscirne, che le voglio bene e che spero che ora riesca a riprendere in mano la sua vita prima di tutto per stare bene e per superare tutti i problemi di salute che questi segreti e queste bugie le hanno provocato.
So che non ha mai detto niente neanche a me per paura di deludermi, voleva essere un esempio per me; ora ha l'occasione di essere una vera ispirazione se avrà la forza di riprendersi ed uscire dal circolo.


giovedì 20 novembre 2014

Giorno 20 - 30DBFC

Day 20: What is your ugw and what excites you about reaching it?
Non sono sicura di sapere il significato della sigla, ma l'ho intesa come "ultimate goal weight" (?)
Allora, parto con il dire che sono sui 52 (con le dovute variazioni fisiologiche data la mia stitichezza e di conseguenza la non pronta espulsione delle tante fibre che mangio).
Continuo, molto lentamente, a dimagrire e finché non inizierà la tiritera del nutrizionista non sto pensando minimamente al peso.
Cioè mi peso 1-2 volte a settimana, ma senza aspettative o obiettivi a breve termine.
Forse devo ammettere che a 50 ci arriverei se i tempi permettono, ma non di meno perché al nutrizionista voglio specificare che voglio mantenere il peso e penso che se scendessi sotto i 50x1,69 non lo considererebbe un peso mantenibile dato che già adesso ho sforato il BMI di 18,5.
Sarebbe inutile scendere troppo dato che mi farebbe rimettere su peso, si allungherebbero solo i tempi e rischierei di deprimermi per il fatto in sé di dover ingrassare.
Quindi il mio ugw è quello a cui mi porta la mia alimentazione normale e senza abbuffate :)

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Siamo a 20! Quasi non me ne sono accorta, ormai non ci penso neanche più!
Non voglio portarmi sfiga da sola, ma devo dire che ultimamente non ho neanche più il terrore dell'abbuffata, non passo le giornate occupandomi appositamente i momenti rischiosi e sto ricominciando ad apprezzare la tranquillità dell'avere ad esempio un pomeriggio di relax da sola a casa!
Oggi mia madre non c'è e stamattina non sono andata a lezione perché ho preferito studiare un po', quindi ho preso tutto l'ambaradam e mi sono recata nella mia amata biblioteca.
Ho studiato fino alle 12,15 e poi sono andata al supermercato.
Ho comprato:
- tisana al ribes e vaniglia (la assaggerò a merenda, non vedo l'ora *-*)
- tisana regolarità Bonomelli (speriamo faccia effetto!)
- gallette al grano saraceno (io che compro carboidrati?!)
- yogurt alla soia (volevo provarlo, anche se essendo abituata allo yogurt greco che è bello compatto questo non avrà molto successo...Ma è un vasetto da 250g, giusto per provare)
- coca cola zero (lo so che fa malissimo, ma alcuni giorni ne ho proprio voglia, la bevo per accompagnare le mie verdure crude quando pranzo da sola)

Comunque, una volta tornata a casa ho preparato le verdure e le ho mangiate con calma con la coca, poi ho preso un piattino e ci ho messo 30g di parmigiano e due gallette di grano saraceno.
Ho gustato tutto con calma, tagliando fettine di parmigiano e mettendole sulle gallette.
Nessun atteggiamento compulsivo, solo soddisfazione :D

Quindi anche oggi ho introdotto carboidrati a pranzo e ho mangiato un cibo proibito senza abbuffarmene, ma gustandomelo e rientrando molto tranquillamente nelle calorie previste.

Bene bene, dov'è la fregatura?!

Vi saluto ragazze, mi riposo un altro po' e poi alle 5 vado a fare ripetizioni dalla mia bimba :D 
Ha 16 anni, non è proprio una bimba, ma la adoro perché mi dà soddisfazione, si fida di me, mi ascolta e mi permette di cercare di farle capire le cose con esempi assurdi ahaha 
E dall'anno scorso ha fatto tanti progressi ^-^

mercoledì 19 novembre 2014

Giorno 19 - 30DBFC + psicologo!

Day 19: Try analyzing your feelings before and after a binge episode.
Sarò io che ho risposto in modo troppo prolisso a quelle precedenti, ma queste domande mi sembrano un po' ripetitive...Scrivo sempre le stesse cose!
Vabbè, comunque sono sempre contenta di poter rispondere perché significa che continuo a non abbuffarmi :)
La sensazione che precede la tipica abbuffata con la A maiuscola è il vuoto totale, quella sensazione di mancanza, di vuoto talmente grande da essere opprimente.
Da riempire, ça va sans dire.
Il post abbuffata generalmente per me è un po' come un risveglio, ma non improvviso...Piuttosto ovattato, come un sonno da cui non riesco ad uscire.
Mi sento apatica, non ho voglia di vedere nessuno e voglio solo dormire e non pensare più, allontanarmi da tutto.

-----------------------------------------

Sono andata dallo psicologo per parlargli della questione nutrizionista.
Ovviamente non è stata così pratica la faccenda, lui deve sempre scavare, attaccarsi ai particolari...Insomma, è il suo lavoro.
Gli ho raccontato del fatto che da un po' di mesi leggo i blog e ho capito che in questo momento nonostante io mi senta stabile in realtà sono in bilico e rischio di ripercorrere i sentieri di molte ragazze tra i due disturbi del tutto e del niente, opposti ma accomunati dal dolore e dalla solitudine.
Gli ho detto che ho paura, che penso al futuro e non voglio che le mie giornate ed il mio umore siano influenzate così tanto da qualcosa che dovrebbe essere così naturale ed istintivo come il mangiare.
Gli ho detto anche di aver parlato sia con mia madre che con il mio ragazzo e che ho trovato in loro preziosi alleati, o almeno spero.
Abbiamo fatto un patto, spero porti  risultati concreti.
1. Lui contatta un nutrizionista con cui lavora spesso una sua collega per casi come questi, gli parla di me, della mia storia e dei miei obiettivi e poi mi mette in contatto diretto con lui.
2. Però per i prossimi mesi devo andare ad un incontro individuale ogni 15 giorni,  partire da lunedì.
3. E inoltre devo cercare di parlare di questa questione e dei passi avanti che penso di aver fatto al gruppo. Ansia a mille.

Ora ho paura, ma mi ripeto che non ho firmato nessuna condanna, se qualcosa non mi convince posso mollare in qualsiasi momento.
Speriamo bene.

martedì 18 novembre 2014

Giorno 18 - 30DBFC

Day 18: List five things that you love about yourself.
Ahhhh questa sì che è difficile!
Il problema fondamentale è che posso anche trovare delle cose di me che "mi piacciono", ma dire che le amo è esagerato. 
Non sono male, ma non posso assolutamente dire che non le cambierei per nulla al mondo, anzi!!
Comunque, proviamo:
1. Il colore dei miei occhi. 
Purtroppo non la forma, li vorrei più grandi.
Però sono di un azzurro abbastanza limpido, alla gente piacciono e sono la cosa su cui generalmente mi fanno i complimenti.
2. Il colore dei miei capelli.
In passato li ho tinti per provare ad essere castana scura, ma ora dopo molta fatica sono tornata al mio biondo.
Dai in fondo non sono neanche biondo banale o spento, sono abbastanza chiari e dorati quindi non mi posso lamentare. Però vorrei che si allungassero e che fossero più spessi e voluminosi :'(
3. La mia capacità di stare da sola.
Al di là del disturbo che tende ad isolarmi in modo negativo, non sono una che si attacca a chiunque pur di non stare da sola. 
Questo vale in generale per l'amore e per le amicizie (se stiamo bene insieme okay, altrimenti non ho paura a chiudere rapporti deleteri), sia nelle piccole cose della vita quotidiana (se devo andare da qualche parte, affrontare un viaggio, un esame o cose simili non ho bisogno di avere per forza qualcuno che mi accompagni, cosa che invece noto in molte persone).
4. La mia memoria a breve termine.
Ora la posso usare meno spesso, ma alle superiori la sfruttavo molto per materie che odiavo, come storia.
Arrivavo il giorno prima del compito in classe/ interrogazione a dover studiare più di 100 pagine, ma avendo solo il tempo di leggerle.
Il giorno dopo sapevo tutto, prendevo un voto alto e poi mi scordavo tutto :D
5. La mia parlantina sotto pressione.
Quando devo parlare normalmente sono una persona di poche parole, piuttosto taciturna.
Se prima di un esame provo a ripetere gli argomenti sembro un macaco balbuziente.
Ma durante gli esami vado in automatico, non so neanche cosa sto dicendo, ma imbastisco ottimi discorsi anche senza aver mai ripetuto l'argomento.
All'esame di maturità una professoressa esterna commentò "questa ragazza si esprime davvero bene" nonostante stessi ripetendo un argomento di storia dell'arte di cui non sapevo assolutamente nulla, imbastito alla grande.

Alla fine le ho trovate queste 5 cose, non pensavo!
Diciamo che sono 5 cose che mi piacciono, non le amo, ma mi piacciono. 
Già è qualcosa!

lunedì 17 novembre 2014

Giorno 17 - 30DBFC

Day 17: What have you done so far to keep yourself going?
Diciamo che ho cercato per quanto possibile di "sentirmi normale" e comportarmi di conseguenza.
Certo, nei limiti, ma con piccole cose come non reprimere le voglie per troppo tempo e cercare invece di inserirle nel DA.
Essendo io fissata non solo sulle calorie, ma anche sulla qualità, è difficile accettare che anche a parità di calorie ho mangiato un cibo off limits in un giorno normale...Però ci ho provato!
I cibi tipici delle mie abbuffate, cioè i formaggi ed i carboidrati, li ho mangiati ogni tanto, ma convincendomi che non c'era bisogno farne "scorta" in un giorno ormai rovinato perché il giorno non era rovinato e se l'avessi voluto avrei potuto rimangiarli anche il giorno dopo.
Tra l'altro ora che ho tirato fuori ed espresso questa idea del nutrizionista sia al mio ragazzo che a mia madre a volte mi sento quasi più in colpa ad avere atteggiamenti malati che a mangiare!!
In più il fatto di aver parlato con loro mi permette di avere persone a cui aggrapparmi in caso di minaccia di abbuffata emotiva.

domenica 16 novembre 2014

Il mio pranzo (oggi vi tartasso di post)

Ero da sola a pranzo e ho mangiato le mie verdure crude (come sempre, ma amo mangiarle prima invece che dopo il pasto) e poi:
* broccoli
* un pezzo da 38g di parmigiano
* una fetta di pane azzimo

E sono perfettamente dentro con le calorie.
Ho fatto un pranzo con carboidrati, proteine, grassi e verdura.
Soddisfacente perché ho mangiato cose che mi piacciono, addirittura formaggio, e sono anche nella norma con le calorie!

Sarebbe stato perfetto se avessi preparato tutto e avessi mangiato tutto insieme, potendo anche apprezzare visivamente il mio pranzo, invece ho preso una cosa alla volta.
Però è già qualcosa anche perché è ancora un passetto avanti rispetto a quello che ho fatto le scorse settimane (mangiare formaggio fuori pasto, ma rimanendo nelle calorie e senza dare il via ad un'abbuffata); questa volta l'ho mangiato al pasto: tagliato, pesato, messo nel piatto e consumato normalmente...
Non in piedi davanti al frigo con un coltello in mano.
Certo, ammetto che quando ho preso la scatola dei formaggi li avrei voluti assaggiare tutti, ma sono riuscita a non farmi trascinare.
Sapete perché?
Perché ho pensato che un altro lo potrò assaggiare un altro giorno!
Invece normalmente penso che è "ora o mai più" perché quello è un cibo proibito e non lo devo più toccare.

Oggi pomeriggio sarò al bar e prenderò un cappuccino per merenda, per cui oggi ho un po' esagerato con i latticini (non sono allergica, ma meglio non esagerare... E dato che mangio anche 100g di yogurt la mattina dovrei evitare di consumare più di un'altra porzione nell'arco della giornata).
Però per oggi non fa niente.
L'equilibrio lo troverò prima o poi, il mio organismo non impazzirà certo per un giorno con qualche latticino in più.

Vado a prepararmi per uscire!

Giorno16 - 30DBFC

Day 16: A non-food reward that you enjoy?
Tristemente rispondo comprarmi qualcosa (se sono dell'umore vestiti, altrimenti trucchi, cose di cartoleria, eccetera).
Dico tristemente perché riesco a pensare solo a cose materiali, di utilità concreta.
Vorrei poter dire un bel bagno caldo, le coccole del mio ragazzo, il pomeriggio con un'amica.
Non che non apprezzi queste cose, le trovo piacevoli... Ma non le vedo come "premio".
Se ad esempio vado bene ad un esame, il primo pensiero non è "mi premio uscendo con la mia amica, mi premio passando un pomeriggio con il mio ragazzo"... Sono più che altro cose dovute.
Che poi mi fanno star bene, ma inizialmente le vedo come cose che "si aspettano da me".
Il bagno? Piacevole, certo, ma banalmente lo vedo come un modo per lavarsi, non come un momento di vizio.
Mi rattristo da sola a pensare a quanto poco apprezzo quello che ho intorno e il motivo per cui non riesco a godermelo è proprio la mia perenne insoddisfazione ed insicurezza.
Come ho detto tempo fa a mia madre quando mi ha fatto notare tutte le cose belle che ho: "Il problema è che in ogni bel momento il mio pensiero fisso è che senza di me sarebbe ancora meglio".

sabato 15 novembre 2014

Giorno 15 - 30DBFC

Day 15: You’ve lasted OVER TWO WEEKS! How do you feel?
Ho appena finito di ricontrollare la mia app per capire se realmente sono passati 15 giorni senza abbuffate spaventose.
Il verdetto è che ho superato le 1200 calorie due volte: mercoledì 5 e sabato 8.
Di queste due volte uno è stato un inizio di abbuffata senza controllo stroncato sul nascere (e per questo controllato e contato) per un totale di circa 1360 calorie, mentre l'altro è stato un pomeriggio a casa da sola di noia e solitudine per un totale di quasi 1600 calorie.
In realtà non mi interessa tanto il vedere le calorie,ma cercare di ricordare gli atteggiamenti del momento.
Del secondo episodio mi devo complimentare del fatto di essere riuscita in qualche modo a ritirarmi su, ad uscire e passare una splendida serata e nottata con il mio ragazzo; 
in più la sera dopo sono anche riuscita ad andare a cena fuori.
Nell'ultima settimana, invece, mi è capitato di mangiare "peggio" martedì e giovedì (rimanendo nel range calorico, ma mangiando cose fuori pasto).
Entrambe le volte ho mangiato del formaggio, ma in quantità moderata e senza che questo facesse partire tutto il seguito; di questo posso andare orgogliosa (anche se a questo punto per mangiare formaggio fuori pasto sarebbe meglio che un paio di volte a settimana me lo concedessi al pasto - ma non mi sento ancora pronta).

Finita questa analisi, come mi sento?
Beh, direi bene! 
Non perché io sia dimagrita (stamattina pesavo 52,9 - anche se non ero ancora riuscita ad andare in bagno - mentre la settimana scorsa 52,6), ma finché non aumento particolarmente non mi interessa.
La cosa importante è che NESSUNO di questi 15 giorni è stato rovinato dall'umore nero post-abbuffata.
Non che siano stati giorni perfetti, ci sono stati alti e bassi, com'è normale nella vita....
Ma la causa non è stata l'odio verso me stessa per aver ingurgitato migliaia di calorie - e questo mi fa volere un pochino più bene.

Per completare l'analisi di questa prima metà di novembre, al di là del punto di vista alimentare, segno a mio favore anche questi punti:

- Aver trovato il coraggio di esprimere il mio disagio al mio ragazzo e non con la facilitazione della parola scritta, come era mia intenzione, ma faccia a faccia.

- Aver parlato più di una volta di questo problema con mia mamma in modo razionale e senza piangere per il nervoso. 
Aggiornamento: ieri sera le ho spiegato la storia del dietologo e le ho detto anche che ero riuscita a parlarne con il mio ragazzo; 
è stata molto felice, ma non del felice tipo "oddio brava bambina, adesso è tutto finito e per magia diventerai felice e contenta", ma felice consapevole. 
Mi ha detto che non sarà facile, ma che sono stata brava ad ammetterlo con le persone vicine e a riuscire a parlarne e che lei mi sosterrà sempre. 
Una cosa che mi ha detto e che mi ha fatto riflettere molto è stata: 
"Prendila come un'occasione: una persona che non ha mai avuto questi disturbi spesso non ha neanche l'occasione di fare un percorso di autoanalisi e di autoconoscimento, mentre tu sì e questo lo devi prendere come un qualcosa in più, un arricchimento."

- Aver preso l'iniziativa, senza alcun suggerimento esterno, di contattare lo psicologo, prendere appuntamento per chiedergli aiuto per una cosa specifica. 
Fino ad ora la mia terapia è stata piuttosto passiva, mentre per una volta sarò io l'artefice.


Smetto di lodarmi che si sa che "chi si loda si imbroda" e non vorrei scrivere tra due giorni che sono tornata al punto di partenza ;)


venerdì 14 novembre 2014

Lettera cestinata.

Ebbene sì, stracciata, eliminata, caput.
E volete sapere perché?
Perché ho trovato il coraggio di parlare.
Non so come, non l'avevo minimamente programmato, ma oggi ero a fare una passeggiata con il mio ragazzo (ancora più strano perché se già mi vergogno a parlare in privato in mezzo alla gente ancora di più, mi sembra sempre che mi ascoltino) e gli ho detto che stavo cercando di fissare un incontro con lo psicologo per un incontro individuale.
Un paio di battute sul fatto che si sarà emozionato (tendo sempre a scappare, non chiedo mai incontri) e gli ho detto che volevo vederlo per parlare della possibilità di vedere un dietologo.
Gli ho spiegato i miei dubbi, le mie paure, quello che vorrei ottenere.
Gli ho raccontato di quello che ho letto ieri di quella ragazza che era tutta contenta di essere arrivata a pesare 61 kg per 1,56 (vedi ultimo post) e gli ho confessato che mi ha un po' spaventato.
Lui è stato dolce e comprensivo, ma mi ha fatto capire che appoggia molto questa idea e che nonostante le mie paure devo provare a fidarmi di questo eventuale medico.
Gli ho detto anche che spero di riuscire a trovare un equilibrio per poter affrontare qualche cena fuori o da lui senza troppi patemi d'animo e gli ho spiegato perché normalmente rifiuto sempre: me lo dice all'ultimo momento e non ho tempo di prepararmi psicologicamente e inoltre mi sento sotto pressione quando mi offrono 3000 cose o vogliono darmi porzioni troppo abbondanti o commentano cosa mangio.
Infine ho trovato il coraggio di chiedergli aiuto.
Ho trovato il coraggio di dirgli che quando sono nervosa, distaccata e antipatica deve cercare di forzarmi a parlare, gli ho chiesto di aiutarmi ad abbattere questo muro.
Risposta: "prendo il piccone."
Lo amo.

Giorno 14 - 30 DBFC

Day 14: Do you think your binging is emotional?
Come ho detto un paio di post fa, a volte è prettamente emotivo, altre volte è almeno in partenza fisiologico (non sto a ripetere tutto il ragionamento).

--------------------

Volevo parlarvi di un'altra cosa a cui sto pensando in questi giorni: la possibilità di vedere un dietologo.
Ieri sera ho cercato un po' su internet il riferimento di dietologi a Roma, ma l'unico che nella presentazione ha inserito il trattamento di soggetti con DCA non mi convince.
Nel curriculum non ha inserito niente che c'entri qualcosa se non la partecipazione ad una conferenza (mi sembra un po' pochino) e leggendo i commenti dei pazienti sul suo sito, tra i tanti che sono stati seguiti per dimagrire, ho trovato quello di una ragazza che diceva di essere andata lì con problemi del comportamento alimentare ed il peso di 44 kg per 1,56 m e che ora ne pesa 61. 
Il suo commento era positivo, ma sinceramente leggere che ha fatto arrivare a 61 kg una persona di 1,56 m mi spaventa non poco.
Mi sono quindi ricordata che tempo fa anche il mio psicologo aveva accennato alla possibilità di vedere un dietologo e l'ho contattato per prendere appuntamento per una seduta individuale e riparlarne per vedere se lui collabora con qualcuno nello specifico.
Ho intenzione di spiegargli per bene i motivi per i quali lo contatterei e cercare di capire se potrebbe essere una cosa che mi va bene o no.
Infatti il motivo per cui vorrei essere seguita non è assolutamente ingrassare: non ho un peso insano e nonostante questo non sia il mio "set point" voglio mantenerlo.
Non mi importa se sarà necessario continuare sempre con un introito di 1200 calorie, dopotutto è normale che uno meno pesa meno ha bisogno di energia;
mi preme solo ritrovare all'interno delle 1200 calorie un corretto equilibrio tra i nutrienti, che probabilmente ho perso visto che non introduco carboidrati complessi se non 10-15g di crusca la mattina e riduco al minimo i grassi.
Quello che vorrei ottenere in pratica è un'alimentazione equilibrata che mi faccia mantenere questo peso e reintroduca gli alimenti eliminati in modo che la loro mancanza non mi faccia scatenare abbuffate fisiologiche e che questi non mi facciano ingrassare appena li mangio.
Quando vedrò lo psicologo gli spiegherò le mie esigenze e se mi dovesse dire che un nutrizionista mi porterebbe comunque a raggiungere il set point allora lascerò stare perché so che è sui 61 chili e mi rifiuto di tornarci, a costo di riequilibrarmela da sola la dieta.

Per la lettera al mio ragazzo non ho ancora deciso cosa fare.

Un abbraccio e buon pomeriggio

Gly

giovedì 13 novembre 2014

Giorno 13 - 30DBFC

Day 13: What are you doing to make sure you’re drinking enough water?
Questa domanda capita a fagiolo!
Infatti negli ultimi giorni ho bevuto poco per i miei standard e la mia già terribile stitichezza è peggiorata.
è bastato impegnarsi a bere un po' di più e finalmente sono riuscita ad andare in bagno dopo una settimana!

A parte questi bei discorsi, nella vita di tutti i giorni i miei punti fissi nel bere sono:
- the a colazione (uso sempre una bella tazzona a scodella per the e tisane)
- bottiglietta di acqua da 0,5 l che porto in università e finisco nell'arco della mattinata
- tisana o dopo pranzo o a merenda
- tisana dopo cena
- bicchiere d'acqua che bevo prima di ogni pasto per prendere l'integratore di iodio

Con questi arrivo a più di 1,5 l.
Poi bevo anche in altri momenti, giorni più giorni meno, ma mi attacco direttamente alla bottiglia o mi riempio il bicchiere durante i pasti, non saprei quantificare quanto sia il totale.

----------------

Per il resto oggi è una giornata in cui mi sento stanca e infreddolita... 
Vorrei rimanere a casa sotto la coperta, ma ho paura del rischio abbuffata a rimanere a casa, quindi ho colto al volo la proposta di mia madre di andare al centro commerciale.
Non so se comprerò qualcosa, potrebbe prendermi facilmente un attacco di "quanto faccio schifo" perché mi vedo ingrassata (domani lo saprò con la prova bilancia), ma male che vada avrò camminato e avrò passato un pomeriggio che potrebbe finire altrimenti in lacrime di coccodrillo.

Ah, ultima cosa, ieri sera ho scritto di getto una lettera al mio ragazzo per parlargli del mio problema... Lui sa qualcosa in generale, ma non ne abbiamo mai parlato nello specifico perché mi mette troppo a disagio e non saprei cosa dire...
Non so se troverò il coraggio per dargliela, è al contempo una spiegazione per alcuni miei comportamenti ed una richiesta di aiuto.
Non so se capirebbe però...Ho paura che mi veda in modo diverso.

Forse stasera ne parlerò meglio in un altro post.

Ora vi saluto e vado a vestirmi!
Un bacio


mercoledì 12 novembre 2014

Giorno 12 - 30DBFC

Day 12: Why do you think you binge?
Ormai ho capito che quelle che definisco abbuffate sono di due tipi: uno fisiologico ed uno emozionale.

Il motivo fisiologico è quello che mi porta ad "abbuffarmi" in giorni normali, in cui non è successo nulla di particolare e magari ho mangiato "bene" (sempre nella mia concezione del bene) per una settimana.
Capita che il corpo si senta troppo debole per affrontare un pomeriggio che si preannuncia intenso oppure necessiti di grassi o carboidrati perché negli ultimi giorni li ho eliminati troppo.
I momenti tipici in cui si scatenano queste abbuffate sono il primo pomeriggio (in previsione di un pomeriggio intenso e/o una cena particolarmente tarda) e la sera, raramente, se non riesco in nessun modo a rilassarmi per la fame.

Il motivo emozionale è quello che scatta nel momento in cui la mia vita emotivo, di norma paragonabile ad un elettrocardiogramma piatto, viene scombussolata.
Che il picco sia verso l'alto o verso il basso poco importa, l'improvvisa emozione (litigata, esame, momento di commozione, ecc) lascia dentro di me un vuoto una volta passata e quel vuoto mi porta all'abbuffata come tentativo di riempirlo.
Queste sono quelle che forse posso definire vere abbuffate di binge perché in questi casi mi capita davvero di perdere ogni sorta di controllo.

I giorni di abbuffata fisiologica sono scrupolosamente segnati sull'app di Lifesum come gli altri, il cerchio rosso come monito a me stessa.
I giorni di abbuffata emozionale non sono segnati: capita che non mi ricordi neanche cosa ho mangiato, figuriamoci se potrei stimare il quanto.

martedì 11 novembre 2014

Giorno 11 - 30DBFC

Dopo la positività di ieri eccomi con una ricaduta, non imparo mai.
Dato che nel tardo pomeriggio è venuto il mio ragazzo qui ho voluto mettermi a cucinare per preparargli una bella "merenda" (diciamo più una cena anticipata dato che dopo avrebbe avuto allenamenti e non avrebbe cenato).
Spesa fatta, ho iniziato.
A metà pomeriggio ho fatto merenda e avevo ancora fame..
Dato che per cena avrei potuto mangiare anche solo verdure perché mia mamma non c'è ho deciso di mangiare qualcosa in più per merenda per evitare di spiluccare.
Fin qui tutto bene, peccato che non ho tenuto conto che cucinando da sola cose mai fatte avrei dovuto assaggiare per assicurarmi che fossero cotte e buone di sale.
Ecco, un assaggio tira l'altro e ci ho messo in mezzo anche qualche "assaggio" di formaggio fuori programma.
Il problema vero? Quando poi è arrivato il mio ragazzo mi sentivo uno schifo e sono stata chiusa e distaccata come mio solito.
Lo invito, cucino per lui tutto il pomeriggio e poi? Lo tratto così.
Forse avrebbe preferito qualche sorriso in più a tutto questo.
Mi sento uno schifo, mi guardo allo specchio e mi vedo lievitata, mi guardo in faccia e mi sto antipatica da sola.
Sono passata dall'abbuffata una volta a settimana allo spiluccamento a giorni alterni con la "giustificazione" che altrimenti mi abbuffo - non vedo la differenza, stavo meglio prima.
Questa settimana penso che aumenterò di peso, me lo sento..E ho paura di come potrei reagire.
Mi vedo informe, grassa, molle.
Mi faccio schifo.

Ecco la domanda del challenge, per ora continuo, ma mi sto prendendo un in giro.

Day 11: What is the hardest thing you’ve had to do?

La cosa più difficile che abbia mai fatto riguarda la vecchia me, quella spensierata, aperta, bambina.
La cosa che apprezzo di lei è stata la sua capacità di trasferirsi tante volte, cambiando scuola, città e anche nazione (ho anche vissuto all'estero per 3 anni durante le elementari) adattandosi ad ogni situazione, imparando una nuova lingua all'età di 7 anni semplicemente perché era l'unico modo di comunicare nella nuova scuola.
Non credo ne sarei più capace, apatica e inutile come sono ora.

Vi saluto e vi abbraccio, sperando che a voi vada meglio.



lunedì 10 novembre 2014

Una piccola martellata ad un muro destinato a cadere

Vorrei innanzitutto ringraziare voi che leggete e commentate questo mio diario, apprezzo tantissimo il vostro sostegno, sia nei momenti positivi che in quelli negativi.
Grazie davvero.

Voglio parlare di questo fine settimana, che per me ha segnato un piccolo cambiamento.
Un piccolo passetto, ma pur sempre un passetto!

Come ho scritto nello scorso post, è iniziato in modo un po' disastroso: sabato mi sono ritrovata da sola per tutto il pomeriggio e anche se non c'è stata proprio un'abbuffata da perdita totale di controllo, sentivo comunque il bisogno costante di mangiare; non per fame, ma per nervosismo e noia.
Quello che però mi fa segnare un punto a mio favore è stato il non farmi abbattere.
Mi sono detta che quello che era fatto ormai non poteva essere cancellato e dopotutto anche alle persone normali capitano i giorni in cui per un motivo o per un altro mangiucchiano un po' troppo davanti alla tv, no?
Sono andata comunque a vedere la partita del mio ragazzo come gli avevo promesso; sono andata a piedi, ma non tanto con l'intento di bruciare calorie quanto di calmarmi per poter poi passare una serata serena.
E siamo stati bene.
Siamo stati a casa mia (i miei non c'erano e avrebbe dovuto dormire da me) e ho cercato di costringermi a rilassarmi e a godermi ogni momento insieme.
Spesso di capita di essere assente, pensierosa, distaccata.
Invece mi sono totalmente concessa alla compagnia, ho assaporato il piacere dello stare insieme anche solo a guardare video stupidi su internet, farci qualche coccola e ridere.
Spesso mi sono chiesta se amo o no il mio ragazzo perché non sentivo emozione nello stare insieme, non sentivo intesa;
ho capito che ero io ad aver alzato un muro e che abbattendo questo muro posso dare a lui la possibilità di dimostrarmi il suo amore e a me di capire quanto mi faccia stare bene e quanto sono fortunata ad averlo accanto.
Ho deciso di apprezzare fino in fondo il tempo che avevamo e domenica mattina abbiamo dormito insieme fino a tardi nonostante avessi tante cose da fare.
Mi sono svegliata e riaddormentata tante volte, come se avessi tutto il tempo del mondo, perché ho deciso che crogiolarsi a letto la domenica mattina con lui affianco era un tempo speso bene.
E quando mi sono svegliata ero serena ed ho continuato ad esserlo per tutta la giornata.
Non ho reagito "oddio devo mettere tutto a posto, uscire con le mie amiche da quest'ora a quest'ora, andare al cinema, poi andare a cena, andrò a dormire tardi e domani mi devo svegliare presto", ma mi sono detta "ho una giornata bella piena con persone con cui sto bene, ora metto in ordine con un po' di musica e poi mi godo la compagnia per tutto il giorno e se si fa troppo tardi e domani non riesco a svegliarmi presto per andare a nuotare prima delle lezioni non importa".
Ho cercato di vivere momento per momento e non solo ho fatto tutto, ma ho goduto di tutto.
Ogni situazione l'ho considerata tempo regalato al mio stare bene, al coltivare le amicizie.
E vi dirò che anche a cena non ho guardato il menù per mezz'ora terrorizzata a fare mille calcoli.

La conclusione di questo papiro è che ho visto uno spiraglio di serenità che pensandoci potrebbe essere applicata ogni giorno.
La compagnia, il tempo del relax, anche solo il guardarmi intorno quando cammino per strada, sono tante piccole cose che se viste "semplicemente" in un'ottica positiva possono davvero cambiare ogni giornata.

Riuscirò ad abbattere il muro che ho alzato con il mondo?

Giorni 8-9-10 - 30DBFC

Buongiorno!
Riesco solo ora a scrivere ed aggiornarmi un attimo su di voi che ho avuto un week end bello pieno! :)
L'unico momento no è stato sabato pomeriggio, tutto il tempo da sola a casa e ho mangiucchiato un bel po' - totale tipo 1500 calorie.
Però ho cercato di non farne un dramma e sono andata a vedere la partita del mio ragazzo a piedi (ho camminato 1 ora e 15) e poi la sera non ho cenato.
In compenso ieri da un punto di vista alimentare è andata molto bene perché mi sono alzata tardi, tipo alle 12 perché ha dormito il mio ragazzo da me e con lui dormo tanto :D
Dopodiché ho iniziato a mettere casa a posto tutto di corsa, ho avuto giusto il tempo di pranzare al volo con un'insalata con il tonno che sono uscita per un caffè con le mie amiche.
Poi cinema con il mio ragazzo e cena con gli amici dell'università al ristorante africano.
Ho preso il cous cous vegetariano e ho avanzato parecchio cous cous, non ho potuto calcolare bene le calorie - ma sapete che c'è? non importa!
è stata una giornata che mi sono davvero GODUTA e per me non è una cosa da poco - nel prossimo post ne parlerò appena ho tempo.

Volevo solo aggiornare un attimo gli ultimi giorni di challenge!

Day 8: When were you on your lowest weight and how did you feel, how did you gain?
In realtà il peso più basso che abbia mai visto è quello attuale - o almeno, quello di sabato mattina, ora non so com'è la situazione.
Ripeto - alcune domande non hanno senso nel mio caso perché io per fortuna in questo momento non ho un problema di binge incontrollato, ma piuttosto episodi isolati.

Day 9: A woman that inspires you?
Questa è una domanda difficile perché spesso negli altri apprezziamo particolarmente una caratteristica e capita che li identifichiamo con quella - ad esempio potrei dire che mi ispira la Montalcini perché stata una grande scienziata, ma poi che ne so se magari era antipatica o magari frigida? Potrei nominare donne di cui apprezzo tantissimo la capacità di amare, l'altruismo... Ma magari hanno rinunciato al lavoro o sono sottomesse ad un uomo.
Non riesco ad identificare una donna in cui mi ispiro in tutto e per tutto, ma sicuramente una delle caratteristiche che apprezzo ed invidio di più è l'essere "multitasking" :).

Day 10: How much does binging affect your mood?
C'è da chiederlo?
Delusione, disprezzo, voglia di prendermi a schiaffi.
Ma soprattutto incapacità totale di godermi qualsiasi cosa durante la giornata - su questo ci sto lavorando però.

Scappo, che vado in biblioteca a studiare un po'!!
Buon pomeriggio a tutte
Gly

sabato 8 novembre 2014

Percezioni



Peso di stamattina: 52,6

L'anno scorso in questo periodo pesavo sui 60 chili, durante l'inverno ho raggiunto anche i 63.
E così gli anni prima: 62-63 chili d'inverno, 59-60 d'estate.
Pensavo che non sarei potuta mai scendere sotto i 59 chili visto che il conteggio calorico e l'eliminazione di molti cibi c'è sempre stata, da 4 anni a questa parte.
E invece no, eccomi qui con 52,6 chili e la sensazione di essere sempre sul solito peso; cambia solo il 5 davanti, ma neanche lo noto.
Mi guardo allo specchio, mi vedo sempre uguale.
Stesse paranoie, stessi vestiti che penso di non potermi permettere.
Indosso un paio di pantaloni e mi chiedo se mi facciano "effetto salsicciotto".
Sono pur sempre una pera; ho pur sempre i fianchi larghi, le cosce robuste.
Certo, ora il metro dice che le cosce hanno una circonferenza massima di 50 cm, non più di 58-60.
Certo, mi dice anche che all'altezza dei glutei la circonferenza è 95 cm - le ossa non posso piallarle, purtroppo - e non più 102-103.

Ma a che serve se io questo cambiamento non lo vedo?
A che serve se in mezzo agli altri mi sento sempre enorme, ingombrante?
A che serve se quando cammino per strada penso che gli altri notino come ballonzolano le mie cosce, che pensino che sono una culona?
A che serve se quando qualcuno mi guarda, anche solo di sfuggita, spero con tutta me stessa che non noti il mio fisico?

Una volta ho detto al mio psicologo che uno dei miei più grandi desideri sarebbe potermi vedere dall'esterno.
Quanto vorrei vedermi in mezzo agli altri, per capire se la mia presenza è davvero così fastidiosa, se la mia voce è così orribile come mi sembra, se il mio viso sembra davvero così scimmiesco come lo vedo io quando mi esamino allo specchio da ogni angolazione.
E mi capita di fissare le altre ragazze per strada (prima o poi mi prenderanno per lesbica) e cercare di capire a chi assomiglio io, quale sagoma mi rappresenta meglio.

Sarebbe più semplice essere solo pensiero, senza fisico, senza voce, senza volto.
Potrei esprimermi senza la paura che quello che dico sia ignorato perché le persone sono troppo impegnate a sopportare il fastidio della mia presenza.

E mi viene in mente un album che parla di persone, di personalità, di unicità.
Un album che ascolto quando ho bisogno di riflettere.
"Non al denaro, non all'amore né al cielo", capolavoro di De Andrè.
Vi lascio con una frase tratta da una delle mie canzoni preferite.

"Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole"

venerdì 7 novembre 2014

In bilico

Sono mesi che leggo blog, che mi approprio delle storie di tante ragazze il lotta con i DCA.
A volte penso che questo mi faccia male, che mi faccia solo sprofondare ancora di più in questo mondo parallelo fatto di ossessione, calcoli, digiuni, abbuffate e perenne insoddisfazione.
Però mi aiuta anche.
Ho capito che la maggior parte delle storie, come anche la mia, vedono l'alternarsi di fasi diverse, delle due facce della stessa medaglia che sono la restrizione ed il binge, o il vomito.
Mi rendo conto di non restringere come molte, non assumo mai meno di 1000 calorie al giorno, ma le abbuffate ci sono comunque - indice che la mia non è una semplice dieta e soprattutto non è qualcosa che potrò portare avanti in eterno.
Da questo punto di vista i blog mi aiutano, mi fanno desiderare di uscirne.
Mi rendono consapevole del fatto che ora bene o male sto dimagrendo senza esagerare, per me la medaglia è in bilico in questo momento; ma potrebbe cadere da un momento all'altro.

E quali sarebbero le conseguenze?
Le possibilità sono 50 e 50 - potrei incontrare l'anoressia vera, quella che ti porta a lasciarti morire, o, dall'altro lato, il binge incontrollato, irrefrenabile, che ti porta a desiderare di morire.
Io NON voglio nessuna delle due.
Forse se potessi andare avanti come ora per sempre non mi farei problemi, in fondo sto bene.
Certo, ho problemi che mi creo da sola e non so come riuscirei ad affrontare l'ingresso nella mia vita di un problema vero, indipendente da me.
Ma per ora sono in una situazione che potenzialmente potrei sostenere per sempre.
Ma non è così che vanno le cose e questo l'ho capito qui.
Leggo di voi, di ragazze presenti o sparite da tempo e mi chiedo dove vi dirigente, dove saranno fine quelle che non scrivono più... E ho paura.
Leggo di ragazze che passano dal pesare 40 chili a pesarne 80, che non riescono a fermarsi, non riescono a cambiare rotta, si chiudono in casa per mesi o addirittura anni e, cosa più sconvolgente di tutte, DESIDERANO tornare anoressiche.
Non voglio arrivare un giorno a desiderare di ribaltare la medaglia del disturbo alimentare.
Voglio trovare la forza di afferrarla e metterla sull'ultimo ripiano della mia libreria, con tutti i ricordi accumulati per anni.
Voglio mostrarla e dire "è stata una parte della mia vita, ma ora è solo un ricordo".

Giorno 7 - 30DBFC

Challenge a parte, questa domanda la trovo molto interessante e mi piacerebbe rigirarvela! Quali sono per voi i momenti da bollino rosso? (per chi ha il problema delle abbuffate, ovviamente)

Day 7: Are there specific times of day that you have trouble avoiding a binge? How are you working around that now?
Questa è facile: il primo pomeriggio.
Parlando di momenti della giornata è il più difficile, seguito dalla sera, ma più raramente.
Io dopo pranzo provo sempre un grande senso di insoddisfazione e passo le prime ore del pomeriggio ad aspettare la merenda.
Il fatto è che è un momento in cui normalmente mi riposo e riprendo energie, non inizio subito a studiare e non mi capita quasi mai di dover uscire subito.
In più mia madre si mette a letto in camera sua, stanza all'estremo opposto della cucina in casa mia.
Non ho mai dormito nel pomeriggio, neanche da bambina, e se ci riuscissi forse risolverebbe molti problemi perché tendo a confondere la stanchezza che sento con il bisogno di energia (che, avendo appena pranzato, non ho realmente).
Ecco, capita che penso "vabbè è inutile che verso le 3.30/4 inizio a studiare o a fare quello che devo fare per poi fare una pausa per la merenda" e quindi inizio a spiluccare, mi viene voglia di cibi proibiti, sento che se non li mangio in quel momento li mangerò più tardi, che dopo non ho tempo...Mi riesce molto difficile distrarmi perché non ho altro da fare!!
E mi ritrovo da sola in cucina, con la porta chiusa e la tv accesa a mangiare...E poi vabbè, il seguito lo conosciamo.

Parlando invece di momenti particolari (non legati ad un momento della giornata, ma a particolari situazioni), il rischio è altissimo quando:

* rimango da sola per brevi periodi - quando i miei partono per giorni mi regolo di più perché ho l'intera giornata da gestire e so che al massimo quel cibo proibito lo mangerò al pasto (e poi entro l'ora del pasto mi è passata la voglia e faccio la brava); inoltre quando sto da sola per giornate intere posso trovare altri escamotage per passare il tempo, come andare al supermercato.
Quando invece escono per poco mi scatta l'idea del "ora o mai più" e sento il dovere di abbuffarmi.

*quando so che la sera dovrò cenare fuori - la giornata sarà rovinata comunque se non vorrò passare per fissata e prendere un'insalata, quindi ormai...
Finisce che mi abbuffo e la sera passo per fissata prendendo un'insalata perché non riesco a mangiare altro.

*quando viene qualcuno a pranzo o cena a casa e mangiamo in salone - Non mangio quasi mai ciò che è stato preparato per gli ospiti, ma spesso sparisco in cucina...

*dopo gli esami - una delle abbuffate più brutte è stata il giorno del mio esame di biologia e genetica. 
Esame andato benissimo, 30, ma soprattutto mi sono sentita preparatissima e apprezzata dalla professoressa.
Penso di tornare a casa e passare il pomeriggio a fare assolutamente NIENTE dopo un mese di studio forsennato, felicissima che non ci fosse nessuno fino a sera.
La sera avrei avuto seduta di gruppo dallo psicologo e poi cena dal mio ragazzo, gliel'avevo promesso.
Inutile dire che ho passato ORE a mangiare, non sentivo il senso di sazietà, sembrava avessi un buco nero al posto dello stomaco..Non ero neanche triste o arrabbiata, ero in tranche totale; 
la botta è arrivata tutta insieme quando ero dallo psicologo, sono scoppiata a piangere improvvisamente, incapace di spiegare, e ho mandato un messaggio al mio ragazzo per dirgli che non sarei andata, nonostante la madre avesse passato il pomeriggio a cucinare.



giovedì 6 novembre 2014

Giorno 6 - 30DBFC

Devo farvi una confessione: ieri sera stava partendo l'abbuffata.
Sentivo il vuoto, non riuscivo a rilassarmi, dovevo riempirlo.
Sono stata interrotta da mia madre che è improvvisamente entrata in cucina; in un nanosecondo ho schiaffato la scatola dei formaggi al suo posto e ho chiuso il frigo.
Ho riflettuto se continuare o no questa challenge ed ho deciso di continuarla; voglio perdonarmi.
Non potevo pretendere improvvisamente di non abbuffarmi più e nei giorni precedenti avevo resistito a tanti momenti ad alto rischio.
Provo a perdonarmi e ad andare avanti, sperando di arrivare alle 2 settimane senza altri scivoloni.
Se fosse una sola semi abbuffata (semi perché a livello calorico erano massimo 300 calorie, anche se solo grazie all'entrata tempestiva di mia madre) in due settimane sarebbe comunque un traguardo.
Quindi ecco qui il giorno 6.

Day 6:  When did your binging start? Why do you think it started?
Se ci rifletto bene, il binge è stato l'inizio di tutto.
Ora cerco di combatterlo nonostante si limiti ad una volta a settimana, ma ora mi rendo conto che tutte le fasi del mio rapporto con il ciclo sono cominciate da un problema di binge vero ed inconsapevole.
Tutto ha inizio i primissimi mesi del 2011, dopo un'esperienza di alimentazione controllata da un nutrizionista che avevo visto come un'imposizione.
Liberatami dal fastidio di sentirmi controllata e dai controlli del peso freddi e asettici, senza un "come sta andando?", "cosa ti piace?" mi sono trovata a godermi la libertà riconquistata mangiando tutto ciò che mi era tanto mancato.
Frutta a chili, cereali dolcissimi, merendine, crackers, formaggio... Passavo interi pomeriggi a mangiare.
Mattina scuola, pomeriggio cibo.
Non ne ero ancora consapevole, ma erano abbuffate in piena regola: di nascosto, in piedi, cercando di mangiare più cose possibile senza farsi sentire.
Sono ingrassata di 5-6 chili in circa 4-5 mesi, allora avevo un buon metabolismo.


I miei piani segreti

Oggi parlo di futuro.
Rispondendo ad un commento mi è venuto in mente un argomento che, forse assurdamente, per me è un tabù: i miei piani per il futuro.
Quindi ho deciso di scrivere questo post.
Come ho scritto nel commento, studio medicina e sono al secondo anno.
In pari con gli esami, voti alti, per ora tutto bene.
Cosa più importante, ogni materia che ho preparato sono arrivata ad amarla, ad appassionarmi; forse per questo al momento dell'esame ho sempre una paura folle di fare una figuraccia: sento la materia come un qualcosa di mio, che ormai fa parte di me e voglio che questo il professore lo veda, al di là del voto.
Però mi sono chiesta tante volte se ho scelto questa facoltà solo perché era difficile, se l'ho scelta perché entrare sarebbe stata una sfida contro me stessa, se l'ho scelta perché essendo sempre andata bene a scuola ci si aspettava che io scegliessi una facoltà per definizione tosta.

Ora direte "ma non doveva parlare di futuro?" - ecco, ora cerco di spiegare.
Il motivo per cui questi argomenti sono tabù e basato su due punti: il come e il cosa.

1. Come
Non appena dici di aver superato il test d'ingresso, la gente ti considera un medico - iniziano a chiederti consigli, ti chiedono in cosa ti vuoi specializzare, ti vedono già in corsia o in rianimazione o con un bisturi in mano a salvare vite su vite.
Molti miei "colleghi" si vedono così, ma io no... E me ne vergogno.
Mi piace l'idea di sapere cosa fare in caso di emergenza, di essere capace di fare una tracheotomia se necessario, di saper consigliare le persone alla luce delle mie conoscenze.
Ma non mi vedo tra 15 anni a fare le nottate in ospedale, ad essere sempre reperibile per correre in reparto all'occorrenza, a caricarmi del dolore di migliaia di persone e a portarmelo dietro giorno e notte.
Probabilmente sono egoista, forse mi manca quella che alcuni definiscono predestinazione, ma qui a voi lo ammetto: io vorrei avere un tipo di lavoro tranquillo, con orari stabiliti e che mi possa permettere di prendermi cura di una famiglia.
è difficile per me ammetterlo perché lo studio è sempre stato l'unica cosa in cui ho ricevuto approvazione o, all'occorrenza, disapprovazione.
Forse questa è una delle colpe principali dei miei genitori: non hanno mai dato più di tanto peso al fatto che, soprattutto durante l'adolescenza, gli rispondessi sempre male, fossi freddissima con i parenti e a volte anche con i professori; finché i voti erano buoni nessun commento.
E viceversa, non hanno mai notato i miei tentativi di essere più accomodante, più empatica.
Quindi sono cresciuta ritenendo le relazioni interpersonali meno importanti della carriera e questo mi porta a vergognarmi di pensare ad un futuro non ai vertici, di scegliere la tranquillità all'eccellenza.

2. Cosa
Prima del test di medicina mi ero preparata un'alternativa in caso fosse andata male: avevo fatto e superato un test per la facoltà di scienze dell'alimentazione e della nutrizione umana.
Se entro a medicina bene, altrimenti è destino e prendo quest'altra strada.
Sono entrata, ho preso la strada medica ed ora sono qui.
Però a me la nutrizione interessa, e tanto.
Ammetto che forse questo interesse può essere legato ai miei disturbi, ma resta il fatto che seguo con grande interesse lezioni relative al metabolismo dei vari macro e micro nutrienti, alla relativa regolazione ormonale, a come il corpo reagisca a diversi tipi di dieta e come questa influisca sulla salute.
Anche al di fuori dello studio mi piace cercare di capire i meccanismi, conoscere i benefici ed i rischi del consumo degli alimenti, delle spezie, degli integratori.
Anche all'interno di quello che è il mio disturbo non ricerco tanto la ristrettezza calorica, quanto più l'equilibrio qualitativo; mi farei schifo a mangiare 500 calorie di schifezze, preferisco mangiarne 1200 di pasti per quanto possibile bilanciati e composti da elementi "puliti".
Certo, non posso negare che da un lato sia la mia ossessione ad interessarmi, ma dall'altro è anche una questione di "provare su di me" per capire meglio.
A me piacerebbe lavorare nel campo dell'alimentazione.
Vorrei insegnare alle persone a nutrirsi in modo da preservare la salute, fare magie con le combinazioni, essere l'artefice di corpi sani, attivi, forti.
Vorrei aiutare ragazze con disturbi alimentari, dirgli che io posso capire che il loro terrore è ingrassare, posso capirlo davvero; vorrei che si fidassero di me, che sapessero che non gli farei mai fare qualcosa contro la loro volontà perché SO che le allontanerei dalla guarigione facendole ingrassare e basta. Per fare questo probabilmente dovrei studiare anche psicologia, ma sarei disposta a farlo per conto mio se non fosse parte del corso di studi.
Se dovessi decidere ora l'argomento della mia tesi sceglierei di studiare il rapporto tra alimentazione e salute.
E mi vergogno, anche di questo.
Se mi chiedono che specializzazione vorrei prendere, rispondo sempre che non lo so.
Tutti vogliono fare il chirurgo, il rianimatore, il cardiologo.
Io voglio studiare l'alimentazione - la solita fissata di merda.
Passerei per la solita fissata.

Chissà se nei 5 anni che mi rimangono troverò il coraggio di ammetterlo o sceglierò qualcos'altro per sentirmi accettata?

mercoledì 5 novembre 2014

Il fruttosio fa ingrassare

Mi dispiace, ma il post lungo e noioso preannunciato NON è filosofico (perché io filosofica non lo sono neanche un po'), ma scientifico.
Poi alcuni miei amici si chiedono come mai arrivo 20 minuti prima a lezione per prendere posto in prima fila (solo per alcune materie, altrimenti sarei ufficialmente pazza): per queste perle!
Dopo aver introdotto in casa le abitudini (con tanto di spiegazione scientifica annessa) di mettere il limone sulla carne perché altrimenti non assimili bene il ferro e di cuocere le verdure a foglia larga in pochissima acqua per non perdere le vitamine, arriviamo al fruttosio.

Da grande amante della frutta (che in fondo l'aveva già capito che forse i 10 frutti al dì che si sbafava in passato non la facevano esattamente dimagrire), vi comunico la scoperta fatta oggi a lezione: il fruttosio fa ingrassare ed il suo aumentato consumo va di pari passo con l'aumento dell'obesità negli ultimi anni .
(per chi non lo sapesse il fruttosio è, sì, lo zucchero della frutta, ma fa anche parte del normale zucchero da cucina e viene messo nelle bibite gassate... Ma la cosa che mi ha stupito è che spesso è fatto passare come una cosa tanto buona e sana - vedi pubblicità della bimba che fa "teina no, fruttosio sì").

Cerco di spiegare in parole povere (ricordo che sono una povera studentessa e quindi non prendete assolutamente per oro colato quello che dico):
Prendiamo glucosio e fruttosio, che insieme costituiscono lo zucchero da cucina.

Che il glucosio sia bollato come cattivo si sa ed è cosa vera, ma parlo di entrambi per spiegare quali sono le colpe del tanto millantato fruttosio.
Quando introduciamo glucosio questo va nel sangue e quindi si alza la sua concentrazione (glicemia).
Però sto glucosio nel sangue non ci può stare (e se ci sta si hanno problemi più gravi dell'ingrassare - vedi diabete) e quindi il pancreas produce l'insulina, che va dalle celluline a dire "sto glucosio ve lo dovete prendere, anche se ce l'avete già, perché dobbiamo ripulire il sangue".
Quindi le cellule accettano il glucosio e in base al tipo di cellula e alla quantità di energia presente (e vabbè, altri fattori di controllo) decidono cosa farci con il glucosio.
Hanno diverse alternative e se decidono di fare la glicolisi è soprattutto perché hanno necessità di energia.
Che fa 'sta glicolisi
Attraverso vari passaggi produce una molecolina che può essere usata per produrre energia spendibile tramite la respirazione cellulare (se ce n'è richiesta), altrimenti viene messa da parte andando a formare i grassi.
Questo è negativo, certo, però almeno il glucosio dovendo passare per tutte le fasi è sottoposto ad un forte controllo e si tende a bloccare alcuni enzimi per non farlo andare avanti nelle reazioni se non è necessario.
Arriviamo invece al fruttosio.
Il fruttosio quando entra nella cellula sembra buono e caro perché per entrare non è andato a rompere le balle a nessuna insulina.
Però essendo uno zucchero diverso non può fare le stesse reazioni del glucosio e può partecipare solo alla glicolisi, ma infilandosi ad un certo punto del processo per vie traverse.
Non facendosi tutto l'ambaradam dall'inizio riesce a sviare un sacco di controlli, per cui quando il fruttosio c'è, la famosa molecola (risultato della glicolisi) viene formata in ogni caso perché la cellula non può farci altro e se 'sta molecola non fa energia (perché non serve), fa grassi.

In sostanza il glucosio è brutto e cattivo, ma proprio perché il corpo lo sa è più controllato; 
il fruttosio è la tipica faccia da angioletto con il forcone nascosto dietro la schiena.

Questo cosa ci può spiegare in pratica? NOTA BENE: sono mie deduzioni personali per tentare di spiegare i consigli che vengono dati comunemente.
1. Perché non andrebbe mangiata frutta dopo i pasti.
Gonfiore a parte, se abbiamo già fatto un pasto e quindi le cellule sono già state gentilmente rifornite di glucosio, aggiungendo fruttosio alla fine devono per forza "immagazzinare", in quanto non possono farci altro e l'energia ce l'hanno già; questo perché il fruttosio non può essere usato per altre vie.
2. Perché va invece bene la frutta lontano dai pasti.
In questo caso il fruttosio mostra il suo lato angelico limitando i picchi glicemici rispetto al glucosio, quindi entrando nelle cellule più con calma e può essere man mano usato per produrre energia utile (visto che siamo a stomaco vuoto)
3. Perché zucchero, bevande gassate & co sono sempre brutti e cattivi.
Perché li contengono entrambi (lo zucchero da cucina è glucosio+fruttosio), quindi peggio di così si muore.


Finiti i miei sclere scientifici, torno nell'angolino.

Gly