giovedì 28 gennaio 2016

Tanti aggiornamenti!

Ciao a tutti!
Scrivo perché non ho assolutamente niente da fare, visto che ieri ho dato l'esame e sono in fase "cosa si fa quando non si studia??"
Scherzo, mi ero ripromessa che una volta libera avrei scritto perché sono successe varie cose e voglio condividerle con voi.

L'ultima volta che ho scritto dovevo andare dalla nutrizionista e per prima cosa vi dico che sono andata, sono riuscita a mantenere la calma nonostante alla fine abbia visto il peso e fosse 56.5.
Mi ha fatto la bioimpendenziometria ed è risultato che la massa grassa è tornata nella fascia bassa del normale (nonostante questo, il ciclo ancora non si vede) , ma in compenso ho una massa muscolare ben al di sopra della media.
Il risultato della visita è stato che ho deciso di affidarmi completamente e seguire il suo piano alimentare, in modo da poterle dimostrare che almeno ci ho provato.
Ho mangiato pasta quasi ogni giorno e quando non ho mangiato quella ho comunque mangiato il pane (tranne a cena, che faccio ancora fatica ad accettarlo.. Ma a volte l'ho mangiato) e ho messo un cucchiaio di olio ad ogni pasto, da che non lo mettevo assolutamente mai.
Sapete che c'è? 7 giorni dopo mi sono pesata ed ero tornata a 55.
Ora non ho idea di quanto peso perché gli ultimi 11 giorni li ho passati costantemente con una mia amica per studiare e dato che stavo sempre con lei e sono stata molto regolare nei pasti non ho sentito il bisogno di pesarmi.
Volevo aspettare dopo l'esame per farlo, in modo da non disconcentrarmi dallo studio, ma ieri ho mangiato davvero come un maiale e quindi aspetto un paio di giorni che è meglio!
Sono abbastanza tranquilla perché ieri avevo davvero una fame assurda avendo fatto colazione alle 6 e quando alle 14.30 sono tornata a casa avevo un buco nero nello stomaco.
Ho mangiato tanto, ma l'ho presa abbastanza bene e quando è venuto il mio ragazzo mi sono dedicata a lui e siamo stati bene, dopo 10 giorni che non ci vedevamo... Insomma, il cibo non mi ha fermato e ne sono felice.
Oggi sono finalmente riandata a correre e ora mi rimetterò in sesto, ma non mi preoccupo più di tanto ;)
Insomma, per l'aspetto cibo e peso mi sento abbastanza rilassata e quando ieri il mio ragazzo mi ha detto che tra 2 week end siamo invitati a pranzi fuori per due giorni di seguito e mi chiesto se me la sentivo di andare ad uno, gli ho risposto che sarei andata ad entrambi e che visto che il secondo è al suo paese possiamo approfittarne per fare tutto il week end insieme.
Il sorriso sul suo viso è stato impagabile e mi sono sentita davvero bene.

Ho un altro bellissimo aggiornamento ed è piccolo, peloso e molto, molto coccolone: da sabato sono l'orgogliosissima "mamma" di una splendida gattina.
In questo momento è rannicchiata contro il mio fianco a sonnecchiare ed il fatto che abbia bisogno della mia vicinanza mi scalda il cuore.
Prendere un gatto è stato una specie di compromesso, io e mia mamma avremmo voluto un cane, ma alla fine abbiamo concordato tutti che per la nostra famiglia è meglio un animale più indipendente.
Però avevo paura che il gatto sarebbe stato distaccato e freddo e che alla fine mi avrebbe fatto sentire ancora di più un "niente di speciale".
Invece lei mi fa sentire speciale e necessaria e mi sono innamorata di questa palletta di pelo iperattiva, nonostante alle 6 del mattino faccia di tutto per svegliarmi anche ora che sono in vacanza.

Chiudo qui questo post, avrei un terzo argomento importante e purtroppo non positivo, ma penso che ne parlerò a parte.
Non riguarda me, ma una mia amica, ma mi ha dato molto su cui riflettere e forse ne scriverò.

Per ora vi abbraccio forte e spero di leggere vostri aggiornamenti presto, perché vedo che rispetto ad un tempo Blogger viene aggiornato davvero poco.

Gly

giovedì 14 gennaio 2016

Si sta sgretolando tutto e io posso solo stare a guardare

Aggiorno al volo perché non ce la faccio più a studiare.
Non perché io abbia studiato come una matta tutto il giorno, ma non ne ho voglia e basta.
Questo esame andrà uno schifo perché non riesco a concentrarmi, faccio tutto tranne che studiare e anche adesso, a 13 giorni, non ho neanche la minima ansia che mi aiuti a concentrarmi.
Peccato, la materia mi piace in fondo.
Chiuso il discorso esame che andrà male, volevo dirvi che domani mattina vado dalla nutrizionista.
Ho deciso che quando mi peserà chiederò di non vedere il peso perché so già che sarà aumentato ancora e che scoppierei a piangere.
Invece stavolta non devo piangere e non devo innervosirmi, perché ho bisogno di ottenere qualcosa di concreto e scrivo qui i punti principali per fare mente locale.


1. Le chiederò di rifare una bioimpendenziometria: devo capire tutto questo peso che continuo a mettere su se è tutto grasso o è anche muscolo o magari sto anche trattenendo liquidi... Perché se è tutto grasso 1. mi dece davvero spiegare da dove viene e 2. allora perché il ciclo non mi torna?

2. Le porterò il mio diario alimentare, che ho iniziato a compilare il giorno successivo al nostro ultimo incontro: dal 13 novembre ad oggi ho scritto ogni cosa che ho mangiato, abbuffate comprese.
Almeno (se mai si metterà a leggerlo) potrà dirmi cosa sbaglio, spero.
So che tenere un diario alimentare non è il top se si sta cercando di guarire da un DCA, ma in questo momento sono contenta di averlo fatto per poter avere qualcosa di concreto su cui basarmi..
Perché non capisco davvero come yogurt magro, frutta (massimo 3 al giorno), carne/pesce magri e verdure possano portare ad ingrassare un chilo a settimana (Euridice, ti sto pensando, sappilo).

3. Le proporrò (anche se non accetterà mai) di darmi un piano alimentare preciso (con dose precise e tutto) da seguire per un tot, ad esempio 2 settimane, che permetta anche a lei di capire se mangio in modo sbagliato io o se il mio corpo ha qualcosa che non va.
Tanto a questo punto sono disposta a tutto, non mi cambia niente, al massimo metto su altri 2 chili...Che differenza fa?
Li metterei su comunque..

Insomma a quanto pare sono morta senza accorgermene e sono finita nell'inferno dantesco.
Maledetta legge del contrappasso. 

Questo post non ha senso, è scritto male e non serve a nulla, ma intanto ho scritto nero su bianco i miei propositi.
Il più difficile sarà il primo, non guardare il peso, ma è necessario per non passare l'ora successiva a piangere come una dannata e cercare invece di ottenere qualcosa.

Insomma.. questo è.
Non so che pensare.

Vi abbraccio

Gly

sabato 9 gennaio 2016

Per M.

"Non voglio essere una ragazza rompiscatole.
Non voglio essere un peso.
Non voglio che tu un giorno guardi indietro e pensi “ho rinunciato a fare quello che volevo a causa sua”.
Quello che mi piacerebbe essere è una motivazione.
Tu per me sei una motivazione.
Non voglio sbatterti in faccia quello che ho fatto o che faccio per cercare di farti sentire inferiore o sbagliato, è l’ultima cosa che voglio… Ma voglio dirti che anche le cose difficili e che richiedono impegno sono più facili se uno ha una motivazione e a volte il “star bene per se stessi” non basta.
So che a te possono sembrare cose da nulla, scontate, e forse neanche te ne rendi conto.
Ma io fino a qualche mese fa non riuscivo ad uscire la sera.
Non riuscivo a stare fuori casa più di 2-3 ore e solo per dovere.
Sparivo per settimane nei periodi di esami.
Non riuscivo a fare l’amore e non volevo farlo.
Pensavo costantemente a come fare per dimagrire, anche quando stavamo insieme la mia mente era sempre altrove.
Sono ingrassata di più di 6 chili e tu non hai la minima idea di quanto sia difficile per me questo.
Non hai idea di cosa significa cercare di non restringere l’alimentazione anche se il peso continua ad aumentare e se per sbaglio salgo sulla bilancia piango per un’ora, ma cerco di convincermi che è giusto così.
Non hai idea di cosa significhi avere di nuovo voglia di fare l’amore, ma dover lottare con il pensiero che il mio corpo fa schifo e tu non lo devi guardare o toccare perché proveresti solo disgusto.
Non hai idea di cosa significa avere di nuovo voglia di uscire, ma guardarsi allo specchio e vedersi enorme e deforme e cercare solo di coprirsi sperando che gli altri non vedano quanto sei ingrassata.
E cerco di concentrarmi nello studio, il mio unico punto fermo, e non ci riesco e gli esami si avvicinano e non me ne frega un cazzo e mi sento sempre peggio.
Non è facile, Massimo, è un inferno.
Però mi sto facendo forza e intanto lo faccio, mi metto alla prova ogni giorno e sperimento il più possibile quello che la vita può darmi, cercando di non guardarmi allo specchio e di tenere insieme tutti i pezzi della mia vita.
Perché lo faccio?
Ti vorrei dire che lo faccio solo per me, perché amo me stessa e voglio cambiare la mia vita solo per me stessa.
E nello stesso modo vorrei dire a te che devi cercare di risolvere i tuoi problemi solo ed esclusivamente per te stesso, per essere felice tu.
Ma questo è difficilissimo e a volte si ha bisogno di qualcuno per cui ne vale la pena.
E per me quella persona sei tu, perché anche se nella vita tutto può cambiare, ora come ora la mia vita la voglio passare insieme a te.
E non posso pensare ad una vita insieme in cui io non riesco a fare l’amore, non ho la forza di uscire di casa o rinuncio a qualsiasi cosa per paura di cosa dovrò mangiare.
Voglio partire con te, andare in posti lontani, mangiare insieme, dormire insieme, fare l’amore, essere uno la casa dell’altro.
Ecco perché sto lavorando su me stessa, ecco quello che voglio.
Però non può essere una cosa a senso unico.
Cosa faccio a fare tutto questo se poi tu mi dici che la tua vita è solo il lavoro, tra l’altro non un lavoro che fai perché ti piace, ma che hai accettato perché questo ti è capitato?
Come faccio a vincere i miei mostri interiori quando tu rinunci anche ad affrontarli?
Come faccio a vedere un futuro pieno di cose da fare insieme se tu ti metti da solo dei paletti, dicendo che tu non vuoi avere niente a che fare con cultura, attività fisica o qualsiasi altra cosa nuova?
Come faccio ad immaginare una vita insieme se tu rifiuti anche solo il pensiero di cambiare città in futuro?
Come faccio a fidarmi di te se poi tu da un giorno all’altro puoi venirmi a dire che ti sei giocato lo stipendio perché è una cosa che non puoi controllare?
Non voglio cambiarti, ma vorrei essere quella per cui vale la pena tirare fuori il meglio di te, con l’unico obiettivo di essere felici insieme.
E se non lo sono, meriti di trovare quella persona."

Non ci sentiamo da ieri sera, quando l'ho lasciato lì e sono tornata a casa.
Gli ho scritto un messaggio  chiedendogli di portarmi al mare, non so per quale motivo ma sento che è l'unico posto dove possiamo parlare.
Gli farò leggere questa lettera perché altrimenti piangerei soltanto e non riuscirei ad esprimere i miei pensieri con un filo logico.
Poi si vedrà.
So già che dirà che ha capito e che cambierà perché mi ama.
Meno male che oggi c'è vento, così spazzerà via le parole ed i castelli di sabbia e mi aiuterà a capire se ci sono anche i fatti o è l'ennesima illusione.





Inciampo

Ieri sera ho litigato con il mio ragazzo.
Stamattina mi sono pesata.
Poco fa mi sono semi-abbuffata (limitata più che altro perché non c'era niente in casa).

Una cazzata dietro l'altra e continuo a non concentrarmi nello studio.

Peccato, era da una settimana che ero così regolare nel mangiare e fare sport.
è triste constatare che il fatto che questo non abbia avuto nessun effetto sul peso mi abbia fatto crollare e dimenticare come stavo bene.
Molto triste.

mercoledì 6 gennaio 2016

L'auto-terapia del "fare": la corsa


Dai commenti scambiati con Euridice e Kiki sotto il mio ultimo post, mi è venuta voglia scrivervi riguardo alla corsa.

Perché ho iniziato ad andare a correre?
Perché un giorno avevo mangiato troppo e mi sentivo uno schifo e i miei hanno capito che c'era qualcosa che non andava, dandomi l'avvio per vomitargli addosso tutta la mia frustrazione.
Ho pianto e urlato, senza trattenermi nonostante ci fosse anche mio padre e io davanti a mio padre cerco sempre di mostrarmi forte.
E quando lui ha detto "dovresti fare attività fisica, ti farebbe sentire bene e potresti mangiare in modo più tranquillo sapendo di consumare"
Ha scatenato una tempesta - ho iniziato ad urlargli che a me correre fa schifo, che a me fare sport fa schifo e che non avevo tempo da perdere, che già vivevo di doveri e non avevo intenzione di aggiungermi ancora un altro "devo".
Quando mi sono calmata ho deciso che gliel'avrei fatta vedere io, che sono in grado di fare tutto se devo, ma che mi fa schifo come tutto il resto della mia vita (pensieri totalizzanti da momento di crisi).
E così il giorno successivo sono andata, sicura che sarebbe stata un'esperienza terribile, che mi sarei annoiata da morire o ancora peggio mi sarei sentita una sfigata che ballonzola in giro provando a ridurre le dimensioni del suo fondoschiena , ma che sempre una sfigata culona rimane.

Il giorno dopo ho aspettato la tarda mattinata per non morire di freddo, ho messo le scarpette e sono andata.
C'era un sole bellissimo, che mi ha scaldato subito (e mi ha fatto maledire per non aver messo gli occhiali) ed ascoltando la radio e decidendo il percorso al momento, senza programmi, un'ora è passata in fretta.
Non mi sono sentita goffa e se qualcuno mi ha preso in giro, ero troppo occupata a sentire la musica e decidere dove andare per accorgermene.

Così ho iniziato, un giorno sì ed uno no, ad aspettare le 11 per infilare scarpette e cuffiette ed uscire a correre, cercando di fare in modo di non annoiarmi mai e di non farlo mai controvoglia.

E c'è stata quella volta in cui sono andata con papà e abbiamo parlato tanto, tantissimo, tanto che alla fine non avevo più fiato.

E quell'altra in cui a un certo punto mi sono trovata davanti una piccola transenna ed invece di aggirarla l'ho saltata in stile pubblicità dell'olio Cuore e mi sono sentita fighissima e, cosa più importante, ho sentito il pieno controllo sul mio corpo, senza la solita sensazione che sia qualcosa di grosso e pesante che mi trascino dietro.

Ah, poi quella volta in cui stavo tornando a casa velocemente perché ha iniziato a diluviare e in radio hanno messo "How to save a life" ed è stato troppo bello correre sotto la pioggia sentendomi molto dottoressa di Grey's Anatomy che corre a salvare una vita, un fomento che se avessi avuto fiato penso che mi sarei messa anche a cantare.

E poi oggi, che la radio mi ha regalato "Arriverà l'amore" proprio mentre stavo tornando e a "Non coprire nessuna ferita, perché sei più bella così" ho raddrizzato la schiena, ho sorriso e mi sono sentita fiera di me.

E infine quella volta che mi è piaciuta più di tutte, quella in cui mi sono sfracellata per terra.
Sì, sono caduta e mi sono scorticata tutta dal gomito alla mano, cadendoci direttamente sopra.
E sono tornata a casa per disinfettarmi, ma appena mi sono fermata mi sono resa conto che faceva malissimo.
E sapete che ho fatto?
Sono riuscita e ho continuato a correre, perché correndo non sentivo il dolore.
Ecco, quella è la mia volta preferita perché mi sono sentita una guerriera, mi sono sentita viva*.

Gly

*bambini, non provatelo a casa: non ho dormito per 3 notti per il dolore, perché i tagli erano più profondi di quanto pensassi e non li ho disinfettati a sufficienza.. Ma sono dettagli.


martedì 5 gennaio 2016

DEVO MANTENERE LA CALMA....aiuto

Da una parte ho fatto una cazzata, dall'altra penso "meno male che l'ho fatto".
Vi ho detto che ho chiesto a mia mamma di togliere di mezzo la bilancia, per cui on sapevo il mio peso da due settimane circa.
Ecco, poco fa mi è venuta la tentazione ho cercato la bilancia, l'ho trovata e mi sono pesata.
55.4
Non ci potevo credere.
Ancora.
Ancora chili, ancora grasso, ancora aumenti su aumenti.
Basta, non è possibile che due settimane fa pesavo 54 e ora 55,4.
Okay, ci sono stati giorni in cui ho esagerato, ma mi sono sempre limitata e non sono mai andata oltre le 2000 calorie.. E per il resto ho mangiato come mio solito.
E in tutto ciò ho anche sempre fame, vaffanculo.
Odio dirlo, ma ho fame.
E voi direte "mangia, non ti far influenzare dalla malattia"
Ma no, io non mi faccio influenzare da niente, mangerei ben volentieri! Non ho paura del cibo, fosse per me mangerei.
Ma questi sono gli effetti, quindi non posso.
Mi basterebbe fermarmi.
Non voglio dimagrire, va benissimo così, vaffanculo, vanno bene anche 55 chili, ma BASTA!
Come faccio ad essere tranquilla con il cibo e a non pesarmi se poi aumento inesorabilmente??
Le persone normali non si pesano ogni giorno, non contano le calorie, non si privano di cibo se hanno fame o si vogliono togliere uno sfizio...Ma non aumentano neanche di un chilo a settimana!!!
Ho dovuto sfogarmi qui per non rischiare di abbuffarmi per la delusione e lo schifo o scaricare tutto su mia madre al suo rientro.
Un'altra prova: 2 settimane.
Il 19 gennaio mi peserò di nuovo, nel frattempo devo fare due settimane più pulite possibile, cercando di non restringere e non esagerare allo stesso tempo.
Devo stare il più possibile attenta ai segnali del mio corpo e concentrarmi nel distinguere la fame reale - che devo placare per non rischiare abbuffate - dalla fame nervosa.
Appena il tempo lo permette torno a correre a giorni alterni (le previsioni mi fanno sperare su giovedì...Lo spero davvero perché è dal 30 che non faccio una corsa fatta bene visto che il 2 ho provato ad andare ma sono dovuta tornare dopo mezz'ora scarsa per la pioggia)...
E niente, più di così non so che fare.
Se questo non dovesse bastare sarò condannata a diventare pian piano sovrappeso e poi obesa (o a lasciare l'università per dedicarmi allo sport 16 ore al giorno).

Io ora vi saluto e cerco di calmarmi e continuare la mia vita come se non avessi visto quel numero.
Se il 19 settembre sarò aumentata ancora andrò di corsa dalla mia nutrizionista, anche se a questo punto mi sembra tutto inutile...

Gly

lunedì 4 gennaio 2016

L'auto-terapia del "fare": la clownterapia

Dato che nel mio post "di ritorno" ho accennato a vari elementi della mia vita che si sono modificati in questo periodo e di varie cose "messe in pentola" per la costruzione della mia nuova vita, vorrei man mano parlarvene tramite alcuni post che intitolerò "l'auto-terapia del "fare"".
Parlo di auto-terapia anche perché non vi ho ancora detto che da settembre ho lasciato la mia terapia con lo psicologo perché eravamo ad un punto di stallo e quindi per ora mi sto occupando da sola della mia ripresa.
Poi vi parlerò anche delle motivazioni per cui sono arrivata a questa scelta, ma intanto volevo spiegarvi il motivo per cui la definisco un'auto-terapia :).

Insomma, vi ho accennato e avete visto su Facebook alla mia esperienza come clown in pediatria.
Ho iniziato ad inizio novembre già l'aver iniziato è stato un successo, visto che al termine del primo (di 5) giorno di formazione volevo già lasciare perché "ma che mi metto a fare un altro impegno? e poi con lo studio come faccio? ma perdo un sacco di tempo! e se poi inizio e non ci vado mai?"
Ma insomma, ho tenuto duro, ho terminato la formazione, disegnato e colorato il mio camice ed iniziato ad andare in reparto.
Ovviamente, ogni volta che devo andare, prima di uscire di casa, vorrei ficcarmi sotto le coperte e non andarci.
Come per tutto, nel momento in cui devo fare lo sforzo ed uscire di casa per fare QUALSIASI cosa mi assale il pensiero "ma in fondo in questo momento sono serena e tranquilla a casa, perché dovrei andare e magari rischiare che ci siano situazioni disagevoli?"
Però insomma, rispetto ai famosi 9 mesi fa sono pochissime le volte in cui ascolto quella voce: la maggior parte delle volte scelgo di vivere.

Okay, okay, vi mancavano i miei preamboli lunghissimi, vero?
Beh passiamo al dunque... Volevo parlarvi di due elementi della clownterapia che si sono rivelati essere terapeutici..Per me. 
Insomma, andiamo lì per cercare di portare un sorriso sul volto dei pazienti e fargli dimenticare per un breve lasso di tempo la loro condizione, nella speranza che questo li aiuti nella guarigione (e sì, ci sono basi scientifiche per il detto "ridere fa bene alla salute"), ma alla fine mi rendo conto che sono quasi più i benefici che porta a noi clown.
Nel mio ultimo post Euridice ha commentato raccontando la sua esperienza come clown e di come abbia smesso perché si facesse coinvolgere troppo dalle situazioni e non riuscisse a reggere il carico emotivo.
Ovviamente ognuno reagisce in modo diverso alla sofferenza altrui e anche nell'ambito del nostro gruppo c'è chi scoppia a piangere ogni volta (per fortuna ci hanno "addestrato" a farlo fuori dal reparto!) e chi invece rimane apparentemente indifferente (indovinate un po' chi fa parte delle cosiddette "facce di bronzo"?)
Io non scoppio a piangere e terminato il servizio chiacchiero tranquillamente come se niente fosse.
Ma solo perché metabolizzo a modo mio (e poi ve l'ho sempre detto che io non piango per tristezza, ma solo per rabbia!)
In ogni caso, qualunque sia la reazione immediata, stare a contatto con bambini e anche ragazzi quasi tuoi coetanei la cui vita è condizionata da una malattia biologica (e parlo di malattia biologica perché nei reparti in cui vado io si parla solo di malattie strettamente fisiche, ma sarebbe lo stesso se parlassimo di reparti di psichiatria, ovviamente) è sicuramente qualcosa che ti da emozioni forti.
Ecco, è questo che mi fa bene: le emozioni forti.
Io ne ho davvero bisogno, visto che il mio disturbo alimentare è coinciso con l'apatia più totale e provare gioia, dolore, esaltazione, delusione è un qualcosa a cui non sono più abituata, ma che è fondamentale per ritrovare i piaceri della vita.

C'è poi un altro elemento che mi ha fatto tanto, tanto riflettere, fin dal corso di formazione, cioè la maschera.
Il clown nasce per essere una figura grottesca, è l'esaltazione del brutto umano.
Poi ovviamente viene adattato ad un essere colorato e vivace per evitare di spaventare i bimbi (che già di per sé ne sono spesso terrorizzati) perché, insomma, vogliamo farli ridere, mica farli filosofeggiare sul brutto umano.
(E questo è il motivo per cui il mio personaggio clown è un coniglio e non un essere alto, grosso e goffo e con un naso da maiale...perché se dovessi pensare veramente ad un mio "clown interiore" sarebbe così)
Però insomma, senza divagare, questo aspetto caricaturale è un qualcosa che durante la vita quotidiana si tende a limitare il più possibile per adattarsi alle convenzioni.
E da un lato meno male, eh!
Altrimenti vedremmo in giro gente che si scaccola o si gratta il sedere senza pudore, da bravo discendente della scimmia.
Però quando, come nel mio caso, l'autolimitazione supera quelle che sono le limitazioni del vivere sociale, la possibilità di essere un po' caricature di se stessi serve.
Insomma, quando sono il mio personaggio clown non sono io e non me ne frega niente se verrà giudicato stupido o brutto o anche grasso, l'importante è che questo faccia ridere, tutto il resto mi scivola addosso.
E quindi la maschera mi serve per disinibirmi, per fregarmene dei giudizi.. Sperando in futuro di riuscire a farlo con la faccia pulita.

Gly

domenica 3 gennaio 2016

A volte ritornano

Sono 9 mesi che sono sparita.

Oggi torno e mentirei se vi dicessi che torno a mostrarvi come io sia guarita, abbia una vita perfetta e non pensi più al cibo, alle calorie e al peso.
Però mentirei anche se vi dicessi che in questo periodo non è cambiato nulla, che sono la stessa Gly di 9 mesi fa.
Non lo sono e vi racconto perché.

Il primo dato, il più evidente e che penso che chi mi ha tra gli amici di Facebook ha potuto vedere, è che sono ingrassata.
Anzi, come dice il mio ragazzo "hai RIpreso peso".
Insomma, chiamiamola come ci pare, ma l'ultima volta che mi sono pesata ero a 54 chili.
Questo è stato prima di Natale (non che il fatto che ci sia Natale di mezzo significhi qualcosa: ho mangiato meno nei giorni di festa che gli altri giorni), poi ho chiesto ai miei di togliere di mezzo la bilancia.
Insomma, questo era il primo punto.
Purtroppo il ciclo ancora non c'è e quindi non posso fare molto se non pregare di riuscire a mantenermi e non aumentare ancora.
Lo so che è un pensiero da persona malata, ma non ho mai detto di essermi fatta il lavaggio del cervello, no? Insomma, non agisco nel cercare di dimagrire, ma se devo essere sincera la paura dell'ingrassare c'è sempre (e infondo dai, quale donna non ha paura di ingrassare?)

Però non mi voglio dilungare troppo su questo punto, passiamo agli altri cambiamenti.
Parliamo di altro, chi se ne frega che peso 54 chili o forse più!
Parliamo del fatto che vado a correre perché ho energia.
Parliamo del fatto che a capodanno sono stata in piedi fino alle 7 perché il mio ragazzo era ubriaco marcio e gli dovevo stare vicino mentre vomitava e mi sono occupata di lui perché avevo energia.
Parliamo del fatto che mi sono stufata di avere una vita fatta di studio e cibo e basta e che mi sono messa in gioco iniziando ad andare in reparto (su mia personale richiesta ad un medico, non perché sia previsto dall'università), ma anche a fare clownterapia per i bambini ricoverati.
E che durante i mesi di lezioni mi fermavo a studiare in università per stare in compagnia e tornavo a casa la sera dopo 12 ore che ero in giro distrutta, ma pronta a ricominciare il giorno successivo.
E che però trovavo e trovo anche il tempo di vedere il mio ragazzo più volte a settimana e, quando riusciamo ad organizzarci, anche le mie amiche storiche, perché che palle studiare tutto il giorno, ho bisogno di uno svago!
E sottolineo svago, non dovere per mantenere i contatti altrimenti ti dicono che sei sparita.

Avrei tante cose di cui parlare, ma forse è meglio che per ora mi fermi qui perché nonostante stia solo scrivendo sulla tastiera di un pc sono emozionata e un po' spaventata da questo ritorno e non voglio scaricarvi addosso 9 mesi di assenza tutti insieme.
Voglio passare a vedere come state voi, anche se di alcune ho notizie grazie a Facebook.. Ma per quanto sia bello poter vedere voi come persone nel complesso, si sa che il blog è un'altra cosa rispetto alla pagina Facebook.

Vi saluto per ora e spero di poter essere la bentornata :)

Gly