venerdì 27 marzo 2015

Non ce la faccio più

Sono in un momento di merda.
Mi faccio schifo, mi viene da vomitare.

Ieri sera mi sono abbuffata con pane e fette biscottate, non so perché, neanche mi andava ma non riuscivo a fermarmi, come se fosse un dovere.

Vabbè, mi dico, se voglio riattivare un po' questo metabolismo se mangio di più e poi mi muovo di più va bene.
Stamattina sono andata e tornata da lezione a piedi, circa 1 ora e 30 in tutto a passo spedito, così potevo pranzare normalmente e poi andare in biblioteca a studiare.

Torno a casa che era mezzogiorno, mamma non c'era.
Decido di aspettare un pochino ma mangiare comunque presto per andare prima possibile in biblio.
Poi però apro il frigo e vedo che mamma ha aperto quel pezzone di parmigiano che aveva comprato qualche giorno fa e che era rimasto in frigo impacchettato.
Merda.
Mi sento uno schifo, non so quanto ne avrò mangiato, penso 3 etti.
MILLEDUECENTO calorie di parmigiano.

Poi mamma è tornata, sono scoppiata, ho pianto finora.
Non riesco a studiare, tra un po' usciamo e facciamo un giro che mi devo comprare un paio di scarpe.

Ma io così non ce la faccio, da lunedì è la QUARTA volta che crollo.

Prima era una volta a settimana.
Adesso è la quarta volta in una settimana.

Lunedì a colazione ho mangiato una fetta enorme di un dolce che abbiamo fatto nel week end e, non contenta, formaggio dopo pranzo. Giornata sulle 1600-1700 calorie.
Martedì stessa situazione a colazione, ma ho compensato il resto del giorno.
Ieri quel cavolo di pane e fette biscottate, diamine. Penso di essere arrivata a quasi 2000 calorie.
Oggi neanche a dirlo, sarò già a 1500 e vorrei non mangiare mai più.

La vedo male, molto male.

"Ho paura della tua reazione se giovedì all'incontro con la nutrizionista dovessi essere aumentata di mezzo chilo".
Anch'io, mamma, anch'io.
Anche perché è praticamente una certezza, credo anche un chilo in più.
Mi sentirò sprofondare, sentirò che ormai è fatta, la via dell'ingrasso è presa e non potrò più fermarmi.
Tornerò a pesare 60 chili e tutti mi diranno come sono ingrassata e io già odio qualsiasi commento sul mio fisico, penso che finirò di crollare psicologicamente.
La nutrizionista sarà contenta, finalmente inizi ad aumentare.
Inizi?? Inizi??? Non è un inizio, è una fine, la fine di me.

Negli ultimi giorni mi sentivo meglio, giornate piene, mi sono messa alla prova cercando di essere un po' più partecipe alle cose che facevo, cercando di non vergognarmi e non sentirmi inadatta.

Ma è tutto inutile se ora sono qui, sul letto, con una pancia gonfia che urla pietà anche perché non vado in bagno da 5 giorni e già mi sentivo un pallone prima.
Vorrei aprirmi e tirare fuori stomaco e intestino, buttarli nel cesso e scaricare, finalmente libera.
Vorrei dormire tutta la vita.

"Jenny è stanca
Jenny vuole dormire"
V.R.

martedì 24 marzo 2015

Quando ero bella.

Stanotte ho fatto un sogno.
Ero ad una specie di festa, ma non una cosa da discoteca, più una sorta di festa tra adulti, magari tra colleghi.
Quel tipo di festa in cui gli uomini parlano di lavoro mentre i camerieri passano con vassoi di alcolici e le mogli gli stanno affianco e sono un po' una sorta di trofeo, sorridenti e servizievoli.
Io ero la moglie del mio ragazzo, ricordo solo che seguivo la conversazione riuscendo ad intervenire nel modo giusto, mi sentivo simpatica ed attraente.
Molto attraente, mi sentivo una gran figa ed ero sicura di far fare un figurone al mio ragazzo (anzi, marito).
Ad un certo punto gli dico "tesoro, vado un attimo in bagno" e mi allontano.
Trovo il bagno e mi guardo allo specchio, quindi vedo me stessa.
Ero in tiro dalla testa ai piedi ed indossavo un abito argentato tutto attillato e.....
Ero formosa!
Ero formosa quasi in modo esagerato, come quando nei cartoni per raffigurare la figa di turno esagerano alcune caratteristiche, tipo gli disegnano la vita larga quanto il braccio, una sesta di seno e i fianchi larghissimi.
Insomma, nel sogno ero quasi la caricatura di una donna formosa, ma mi guardavo allo specchio e mi sentivo attraente e sexy, consapevole che ogni uomo lì fuori invidiava il mio ragazzo.

Mi ha fatto sorridere ripensare al vestito che portavo perché è qualcosa che non metterei mai: odio tutto ciò che è argentato/dorato e non ho mai messo quel tipo di vestito.
Prima non lo mettevo perché avrebbe messo troppo in evidenza il mio sederone.
Ora non lo metto intanto perché non mi vesto mai bene, ma comunque mi è capitato di provare vestiti attillati e sembro un palo. Sono tristissima.

Non ricordo altro del sogno, solo queste scene e le sensazioni derivanti.
E mi ha fatto riflettere sul fatto che prima ero molto più bella di ora.

Prima avevo un sedere che non mi permetteva di entrare in una taglia 38 e neanche 40, ma che i ragazzi adoravano e nei momenti di intimità "puntavano" immediatamente.
Non ero perfetta, assolutamente, non ho mai avuto tette e da quel punto di vista la situazione non è molto diversa.
Ma mettevo in evidenza anche quello che non c'era, un push up e via di maglietta scollata!

Prima, il sesso mi piaceva.
Non perché mi provocasse particolare piacere, un orgasmo (con il sesso) non l'ho mai avuto.
Ma mi divertivo da morire!
Era un gioco, mi sentivo desiderabile e giocavo con il ragazzo fino a farlo impazzire.
Non perché adesso il ragazzo (che adesso è il mio attuale fidanzato) si comporti in modo diverso, lui è sempre pronto e mi dice sempre quanto gli piaccio e quanto mi desidera, anche di più di altri rapporti precedenti.
Ma IO non riesco a sentirmi desiderabile e di conseguenza non riesco a ritrovare quel divertimento, quel gioco che mi piaceva tanto.
Il mio culone da taglia 42 era grande, ma con una bella forma.
Ora è piatto (nonostante il nuoto), non ho più accenni di coulotte de cheval ne niente... Ma se lo tocchi senti solo ossa.
E lo stesso per il resto.

Prima, quando dovevo farmi il bagno, mi divertivo a guardarmi allo specchio nuda e fare un po' "la sexy" con la musica di sottofondo.
Ora se mi guardo di sfuggita mi faccio schifo ed entro immediatamente nella vasca, stendendomi piano per trovare la posizione giusta perché ogni osso mi fa male quando tocca il fondo duro della vasca.

Rifletto su queste cose e allo stesso tempo mi prende un infarto se vedo la bilancia segnare 49 o se supero le 1100 calorie o se mangio qualcosa che sia fuori dai cibi "sicuri".

Sono una delle persone più incoerenti su questa Terra.

giovedì 19 marzo 2015

Papà.

"Ciao papà.

L’anno scorso per la festa del papà ti ho cucinato una torta, quest’anno voglio provare a regalarti un pezzetto del mio cuore, quello che occupi in quanto padre e in quanto modello.
Un padre silenzioso, apparentemente spettatore impassibile, ma in realtà sempre attento, che nella sua riservatezza ha un’influenza su di me forse maggiore di quella che lui stesso immagina di vere.
Un modello di forza, costanza, impegno e correttezza, che ammiro profondamente e che anche il mondo stesso mi ricorda costantemente di imitare.
Questo tuo duplice ruolo nella mia vita mi spinge da un lato a voler essere come te nel dare il meglio senza lamentarmi mai, nel mostrarmi forte ed indipendente…
Dall’altro però mi spinge a desiderare di tornare la bambina che prendevi sulle spalle, che lanciavi in aria, che mettevi in situazioni che facevano accapponare la pelle a mamma.
Quella bambina che con te non aveva paura di niente, perché si sentiva protetta contro tutto e tutti.
Mi sono accorta di non essere più quella bambina qualche anno fa, prima della tua ultima partenza per l’Afghanistan.
Eravamo all’aeroporto in attesa di salutarci e mi sono seduta in braccio a te, ma mi hai detto di sedermi sulla sedia.
In quel momento mi sono resa conto di non essere più la bambina di papà e forse è questa presa di coscienza così brusca, che a causa dei lunghi periodi di lontananza non è potuta arrivare gradualmente con la crescita, ad avermi portato un mese fa a dire allo psicologo:
“Penso che il rapporto con mio padre sia uno dei grandi nodi della mia vita.”
Un nodo, come il nodo alla gola che mi viene ogni volta che proviamo a parlare di qualcosa di più personale.
Come il nodo alla gola che mi viene quando mamma mi riferisce il tuo pensiero su un qualche episodio o decisione.
Perché per me la tua opinione è dannatamente importante, TU sei dannatamente importante e vorrei potertelo dire, ma il nodo alla gola me lo impedisce.
Ecco, mi è venuto anche solo a scrivere.
Uno dei miei più grandi desideri è riuscire a sconfiggere questo blocco, abbattere il muro di finta, fintissima indifferenza che c’è tra di noi.
Perché quei mezzi saluti, quelle parole accennate a cena, quegli sguardi sfuggenti, nascondono una voglia di sapere come sta l’altro, ma la paura di chiederlo.
Non posso tornare la tua bambina, ma voglio diventare la tua figlia donna, capace di dimostrarti il suo amore e di renderti orgoglioso.
Voglio che tu sia orgoglioso di me quanto io lo sono di te, ma ho capito che non lo posso ottenere imitandoti, ma raccogliendo e facendo miei i tuoi insegnamenti per costruire la persona che sarò.
Concludo questo flusso di coscienza forse poco comprensibile augurando a te una buona festa del papà e a noi di riuscire ad iniziare e portare avanti un percorso di apertura che ci porti a costruire un rapporto di complicità ed ammirazione reciproca.


Ti voglio bene, papà"

lunedì 16 marzo 2015

Perdere l'amore...Per una pizza.

Bresaola e grana, per l'esattezza.
Ma ci avevano messo anche la mozzarella e non capisco davvero che bisogno ci fosse di mettere uno strato di quella gommetta giallina che chiamano mozzarella.

Sto divagando.

Sono due giorni che penso a questo post e ora voglio raccontarvi di come sabato sera ho quasi mandato a puttane quasi 2 anni di relazione e 5 di amicizia per una pizza.

I miei erano fuori per il week end, io e il mio ragazzo entrambi stanchi dalla settimana, niente di più allettante di una seratina in casa a guardare Shrek su Italia 1, per poi dormire insieme.
Quando abbiamo organizzato, ho promesso a lui che avrei preso anch'io la pizza.
Dopo i discorsi della settimana scorsa è pronto ad aiutarmi e a cercare di spronarmi quando mangiamo insieme.
Arrivano le pizze, ci mettiamo davanti alla tv e mangiamo.
A metà pizza ero pienissima (non ne mangio mai più di metà).
Ero già partita con il "amore la finisci tu?" come sempre, ma mi sono fermata.
Con l'andare avanti del film, un pezzetto alla volta, l'ho finita.
Una pizza intera, ho finito una pizza intera!

Al momento mi sentivo quasi orgogliosa, ma tempo pochi minuti e ho iniziato a sentirmi male, gonfia, con una gran voglia di vomitare.

Dopo un po' il mio ragazzo prova ad approcciare per un po' di coccole, ma arrivati al dunque non c'è verso.
Avrei potuto prendere il lubrificante e riprovare, ma ero totalmente frustrata, ho solo iniziato a piangere.
Io e lui al buio sul mio letto, nudi;
lui mi abbraccia forte, io piango.
Dopo un po' mi chiede "a cosa stai pensando?"
Io: "che non posso neanche aiutarti a finire, vomiterei." (capitemi)

Mi sono alzata, rivestita e andata in cucina a fumare.

Dopo un po' lui mi ha raggiunto e io l'ho lasciato.
In quel momento sentivo che non poteva essere altrimenti.
In quel momento sentivo che non si poteva andare avanti così.
Ero convinta di non amarlo, di non averlo mai amato.
Volevo solo allontanarlo da me, da questo schifo.

Ragazze io non so come ringraziare il fantastico ragazzo che ho accanto, perché lui è rimasto.
Nonostante l'abbia fatto piangere (non l'ho mai visto piangere prima), nonostante gli abbia detto che non lo amavo, che non l'avevo mai amato e mi ero messa con lui perché mi aveva ricattato, lui è rimasto.

Se fosse uscito di casa, sono sicura che non ci saremmo più visti.
Sono troppo orgogliosa e la mia tendenza ad allontanare tutti, come se rimanere da sola fosse l'unica cosa giusta, è troppo forte.

Ma lui è rimasto e abbiamo parlato per ore e mi sono resa conto di come il malessere che ha generato quei pensieri derivasse dalla pizza.

Perché io durante il giorno non vedevo l'ora che arrivasse questa serata.
Perché all'inizio della serata stavo bene.
Perché la pizza l'ho finita per dimostrare a lui che sono disposta a fare questo, che per me è tantissimo, mi basta sapere che lui ci tiene.
Perché dopo averla mangiata volevo solo che lui sparisse per sprofondare nel mio buio.
Perché mentre parlavamo, dopo esserci calmati, ho completamente dimenticato la pizza, me stessa, il cibo, il peso.
E mi sentivo scoppiare di sentimenti, tutti quei sentimenti che nella mia testa e nel mio cuore forse ci sono, ma sono sepolti sotto pile enormi di fogli con numeri calorie e pesi.

Questa è la storia di come una cretina si fa manipolare da un cerchio di farina, acqua, sale e lievito.
Questa cretina è stata fortunata, questa volta.

lunedì 9 marzo 2015

E se fosse la volta buona?!

Ragazze come vi avevo accennato oggi ho avuto l'incontro con la nutrizionista.

Chiacchierata iniziale su come è andata in questo mese e poi arriva il momento: pesata.
Inutile dire che sul suo viso non è esattamente apparso un sorriso.
La dottoressa ha smesso di parlare per un attimo, mia madre si è coperta la faccia con le mani.

"A due mesi esatti dal primo controllo hai perso un chilo emmezzo e a questi livelli è tantissimo"

Mi fa l'esame della bioimpendenziometria.

"Sei riuscita a diminuire anche quel minimo di massa grassa che ti era rimasta"

Il resto della visita è stato un bel cazziatone.
Me lo sono meritato.
Potete immaginare cosa mi abbia detto, mi sono sentita una bambina.
Anzi, una deficiente.

Tornata a casa riflettevo e ho capito come questa situazione che a me fa sentire (nel momento in cui restringo) tanto forte e con il pieno controllo, in realtà mi fa ritrovare rannicchiata su un lettino in uno studio medico, in mutande, ad essere sgridata come una bambina.

Non voglio essere una che "non ce la fa".

Voglio controllare, è nella mia natura... Ma io adesso sono succube.

Ho preso il cellulare e ho cancellato l'applicazione di Lifesum con cui calcolavo meticolosamente le calorie.
Se non devo inserire le informazioni lì non ho più bisogno di pesare scrupolosamente ogni cosa, di farmi venire il panico se supera i 100 grammi.

Per ora ho ancora bisogno di avere un quadro preciso su quello che mangio, quindi ho preso un quadernino su cui segnerò COSA mangio.
Non quanto, non ci saranno numeri.

Non so quanto reggerò, ma il fatto di aver iniziato questa cosa di lunedì mi da almeno la sicurezza che i primi giorni sarò talmente impegnata che non avrò neanche tempo di pensare e magari sarà un po' più facile affrontare l'ansia dell'incertezza.

Ho anche chiesto al mio ragazzo di non aver paura di me.
So che lui nota quando non mangio, ma non mi dice niente per paura di farmi incazzare.
Gli ho chiesto di aiutarmi perché nei momenti di irrazionalità in cui comanda la malattia ho bisogno che qualcuno mi faccia capire che ci tiene.
Ho bisogno di qualcuno che mi dica "se non lo fai per te, fallo per me".

Ho perso tante battaglie e forse perderò anche questa, ma alla fine la guerra la vincerò io perché, CARA ANORESSIA, qui la maniaca del controllo sono io ;)

domenica 8 marzo 2015

...Che giornata!

Ragazze vi scrivo con le mie ultime forze, è stata una giornata davvero estenuante.
Però ho un carico emotivo enorme in questo momento e ho un attimo bisogno di uno sfogo prima di crollare.

Tutto è iniziato ieri sera, ho detto al mio ragazzo di avere dei dubbi.
Non volevo dirglielo in questo momento visto che suo padre è stato operato in settimana e aveva altro a cui pensare, ma tra il nervosismo per i soliti ritardi e varie cose non riuscivo davvero a fingere che tutto andasse bene.
Abbiamo deciso di vederci oggi pomeriggio anche se gli ho detto che non avrei saputo che dirgli, che non avevo le idee chiare...
Ma visto che per una settimana non ci saremmo quasi sicuramente visti era meglio cercare di chiarire un attimo la situazione.

Quindi stamattina ho studiato, poi c'è stato il famoso pranzo libero....E poi la sua "naturale" conseguenza, il "tanto ormai" che mi ha portato ad attaccarmi al formaggio.
Mi sono sfogata con mia mamma, sia per il pranzo che per il discorso del mio ragazzo e per quanto riguarda lui mi ha detto che lo vede che manca affiatamento, che rispondo svogliata al telefono, che quando ci vede insieme sembriamo due normali amici, soprattutto da parte mia.
Dopo questi discorsi ero quasi decisa a lasciarlo oggi pomeriggio, mi ero davvero convinta di quelli che sono i miei sospetti:
che fin dall'inizio della nostra relazione io mi sia autoconvinta di provare qualcosa per lui solo perché mi era stato dato un ultimatum e pur di non perdere il mio migliore amico abbia accettato di "far finta" che fosse il mio ragazzo.

Sono uscita per andare a fare ripetizioni ancora in lacrime.

Tornata a casa è arrivato lui, con un mazzo di mimose ed una rosa.

Siamo stati due ore seduti sul mio letto a parlare, gli ho detto tutto.
Abbiamo parlato fino a farmi venire il mal di testa e alla fine non abbiamo "risolto" nulla, se non che sono stata benissimo e mi sono sentita davvero parte di un NOI in cui l'uno è il rifugio dell'altro, in cui si affrontano discorsi maturi e si parla davvero dei problemi.
Se potessi sentirmi così ogni volta che lo vedo forse avrei molti meno dubbi.

Pensate che le emozioni siano finite qui?
Ebbene no, verso le 7.30, mentre lui era ancora qui, hanno suonato al citofono.
Erano le mie amiche, che visto che ieri ho dovuto rinunciare ad un caffè con loro perché era meglio stare a casa per riprendermi dal raffreddore, si sono presentate con un mazzo di mimose.
Bella roba, eh? Io gli do buca e loro mi fanno questa sorpresa.
Sono fantastiche.

Ho la testa che mi scoppia, piena di pensieri, paure ed incertezze.
Però stasera sento anche il cuore un po' più pieno.

Domani appuntamento con la nutrizionista, vi aggiorno.

Buonanotte e tanti auguri a tutte le mie donne, le mie guerriere!

sabato 7 marzo 2015

Raffreddori e obiettivi buttati nel cesso.

La prima, estenuante, settimana del nuovo semestre è andata.
Oggi sono barricata in casa e non metterò piede fuori perché mi è bastato un solo giorno di lezioni, autobus e giornate di nuovo piene per prendermi un fortissimo raffreddore che non accenna a migliorare e devo approfittare del week end per rimettermi in sesto visto che giovedì ho dovuto addirittura saltare l'ultima lezione e tornare prima a casa perché mi sentivo troppo male.

Ieri, tra l'altro, sono dovuta andare fuori per assistere ad una cerimonia militare in cui era coinvolta un'amica mia e di mia madre e, oltre ad esserci temperature vicine allo zero, il vento era talmente forte che non riuscivo a stare in piedi ferma...
Sono tornata distrutta e il mio raffreddore ringrazia.

Volevo aggiornarvi sugli obiettivi che ho fissato nell'ultimo post (non credo che molte di voi li abbiano letti), nonostante sia andata un po' da schifo.

Mi sono pesata, giovedì e anche stamattina.
Cazzata enorme, sto molto meglio senza pesarmi... Però quando l'occasione si presenta (mi sveglio e in camera dei miei non c'è nessuno, ergo via libera) mi sento quasi obbligata, come se fosse uno spreco.

Ah, e mi sono anche abbuffata.
Giovedì, il giorno in cui sono stata peggio dal punto di vista della salute.
La sera avrei dovuto avere il famoso "incontro a 3" con lo psicologo e mio padre.
Era alle 20.20 e io a metà giornata ero già distrutta, quindi potete immaginare l'immensa felicità quando mi è stato comunicato che lo psico ha avuto problemi all'ultimo ed è saltato tutto...
Solo il pensiero di riuscire la sera mi uccideva!
Però da brava testa di minchia quale sono, per qualche strano motivo dopo cena ho finito per abbuffarmi.
Che poi è divertente perché io parlo di abbuffate, ma questi episodi ultimamente hanno poco del classico stile da abbuffata.
Non sono così impulsivi, nervosi, veloci.
Sempre nascosti da occhi indiscreti, certo, ma oserei definirli tranquilli.
Sono in cucina e mangio; solite cose: formaggio e gallette o wasa o fette biscottate.
Guardo la TV, intanto.

Comunque, da un lato penso che se giovedì sera non mi fossi abbuffata ieri sarei collassata alla cerimonia, visto che ho fatto colazione alle 6.30 e siamo tornati a casa alle 16.30 ed è stata piuttosto faticosa visto che sento più o meno il triplo del freddo rispetto ad una persona normale e che non riuscivo a stare in piedi per il vento.
Il totale di ieri è stato più o meno di 1000 calorie, che visto la mancanza degli spuntini per questioni di tempo dimostra quanto io non abbia particolarmente ristretto.

Ecco, l'unico obiettivo che a quanto pare riuscirò a rispettare è quello del pasto libero, domani.
Stasera viene a cena da me il mio ragazzo, ma vuole prendersi la pizza e a me proprio non va, quindi mangerò normalmente...
Mentre per domani ho comunicato a mamma la mia scelta: minestra di cereali e legumi.
Probabilmente vi sembrerà una presa in giro che questo sia il mio pasto libero visto che non è una cosa particolarmente grassa o un classico "comfort food", ma è uno di quei piatti tipici di casa mia a cui ho rinunciato da tanto tempo.
Sì, perché è comunque un qualcosa di cucinato da altri di cui non posso conoscere esattamente la composizione e quindi non l'ho più mangiata - ma mi piace tanto.
Penso che calcolerò gli alimenti del resto della giornata rimanendo sulle 700-800 calorie e cercherò di essere più tranquilla possibile per questo pranzo, cercando di evitare di farmi calcoli (che tanto non sarebbero precisi).

Vabbè ragazze, dopo questi aggiornamenti abbastanza inutili ed il dovuto "mea culpa", torno sui libri a cercare di capire qualcosa sul maledetto peritoneo (penso una delle cose per me più incomprensibili dell'anatomia).

Voi come state?
Vi leggo sempre, vorrei commentare, ma mi escono solo pensieri banali e inutili e mi dico che è meglio se lascio stare.

Un abbraccio forte forte <3

lunedì 2 marzo 2015

A new begin

No, non è che da oggi è cambiata la mia vita o ho ricevuto il miracolo della guarigione improvvisa, il "nuovo inizio" non si riferisce a niente di tutto ciò.
Banalmente, è ricominciato il semestre!
Dopo quasi un mese di nullafacenza e di giornate lente trascorse tra ripetizioni, visite varie, compleanni, uscite e molto poco studio, oggi ho ripreso la vita a pieno ritmo!

Ero un po' spaventata di come sarebbe potuta andare, avevo paura che la mia perenne stanchezza mi mettesse K.O. già a metà giornata e di arrivare a sera con un carico di ansia ai livelli massimi.

E invece è andata sorprendentemente bene!

Stamattina nuoto, poi ho avuto due ore di lezione.
Tornata a casa alle 2 meno 20, un'ora dopo ero già in biblioteca.
Alle 6 sono dovuta andare via perché avevo promesso a mamma di accompagnarla a vedere il colore per un divano che stanno comprando, ma abbiamo trovato il negozio chiuso, per cui ne ho approfittato per andare a cambiare il faro fulminato della macchina e passare a comprarmi il mascara (andavo avanti da settimane con quello vecchio secchissimo per mancanza di fondi!).
Tornata a casa inizialmente ho pensato di spalmarmi sul letto con pc e blogger, ma poi mi sono detta "Mi mancavano poche pagine per finire il programma quotidiano, manca un'oretta all'ora di cena... Un'ultimo sforzo, dai!"
E ho finito e ho chiuso il libro molto soddisfatta :D

E in questa giornata piena e positiva, anche con il fattore cibo me la sono cavata piuttosto bene!
A colazione ho mangiato una mela e un pezzo da 12g di cioccolato fondente.
Non mangiavo cioccolato da una vita, ma mi sono detta che prima di andare a nuotare mi avrebbe dato una botta di vita!
E no, il cioccolato non mi ha impedito di fare uno spuntino con uno yogurt prima delle lezioni.
E dato che è "giornata nuoto", ho mantenuto l'accordo con la nutrizionista (che ultimamente avevo abbastanza ignorato) della pasta a pranzo.
Ho pensato a come farmela piacere (non vado matta per la pasta) e devo dire che quei 60g di spaghetti integrali con polpa di pomodoro e ben 30g di scaglie di parmigiano sono stati davvero di mio gusto!!
E poi ho mangiato anche una trentina di grammi di un altro formaggio perché mi andava.
In biblioteca mi ero portata una mela e visto che alle 5 passate non avevo minimamente fame avevo già rinunciato alla merenda, ma poi quando sono andata a riprendere la macchina mi sono detta che dovevo fare merenda perché non fa bene non mangiare troppo a lungo.
Cena con tacchino e zucchine e poi la mia amata insalatiera di verdure crude che segnano il "momento relax", sgranocchiate mentre sto al pc o leggo.
Alla fine il totale è di meno di 1100 calorie, che in teoria sarebbero comunque poche, ma c'è da dire che sono per la maggior parte calorie di cibo vero.
Mi spiego: generalmente le verdure crude me le faccio sia dopo pranzo che dopo cena e comprendono più o meno 250-300 delle mie calorie quotidiane.
Non che non siano calorie vere, infatti le peso e conto come tutto il resto, ma per me sono un po' una sicurezza... Come se rispetto alle altre siano calorie "meno pesanti".
E invece oggi nell'apporto del pranzo non ci sono state (ho mangiato verdura, cicoria, ma ha influito per appena 10 kcal), per cui vuol dire che il resto è stato più abbondante del solito.

Ora spero che questa positività non mi abbandoni già domani, ma ne approfitto per mettere nero su bianco (anzi, facciamo rosso!) dei piccoli obiettivi per questa settimana.

1. Non pesarmi fino all'incontro con la nutrizionista, lunedì prossimo. 
Stamattina ero 48.5, il prossimo peso lo saprò da lei o al massimo, se sento che il pensiero del peso potrebbe distrarmi durante la giornata, potrò farlo la mattina stessa per avere un'idea della situazione.
Spero che l'incertezza del peso non mi porti a restringere, ma è un primo passo per affrontarla.

2. Il prossimo fine settimana dovrò concedermi un pasto libero in cui non conto le calorie e soprattutto dovrà essere condiviso.
Se la mamma del mio ragazzo dovesse invitarmi a cena (mi ha già detto che vuole che rivada a cena da loro, ma è molto improbabile che sia questo week end in quanto domani il marito si opera e hanno altro a cui pensare in famiglia!) sarà quell'occasione, altrimenti sono d'accordo con mamma che domenica a pranzo mangerò quello che mangiano loro, senza farmi niente da parte.
Magari qualcosa che propongo io, che non mangio da tanto...
Ci dovrò pensare, sinceramente non sono mai attirata dai cibi fuori dalla zona di sicurezza, ma magari mi verrà in mente qualcosa.

3. Come naturale conseguenza del punto 2, in questa settimana non ci dovranno essere abbuffate perché so che mi impedirebbero nella maniera più assoluta di accettare questo "pasto libero".
Magari quando mi prende il "craving" potrei approfittare dell'improvviso slancio emotivo verso il cibo per cercare su internet qualche ricetta da proporre domenica.
Magari potrebbe farmi pensare "wow, questo sembra molto più buono del pezzo di parmigiano in frigo, che in fondo ha lo stesso sapore in ogni abbuffata" (sì, mi rendo conto di essere banalissima con il cibo: non solo la mia alimentazione quotidiana è noiosa e sempre uguale, anche le mie abbuffate lo sono!).

Bene ragazze, ultimamente vi ho assillato abbastanza con i miei post, è che dopo un periodo di semilatitanza mi sono ricordata quanto ogni vostro commento sia capace di strapparmi un sorriso e darmi una grande carica.
Siete fantastiche, davvero!
Ora vado, che domani la sveglia è alle 6.20 e io se non dormo minimo minimo 7 ore a notte il giorno dopo sono incapace di intendere e di volere.

Un abbraccio!

domenica 1 marzo 2015

"Ma poi ho camminato tanto e fuori c'era un grande sole...

...Che non ho più pensato a tutte queste cose!"

Sono in ripresa.
Ieri pomeriggio nonostante mi sentissi ancora piena mi sono preparata le mie verdure crude, avevo bisogno di qualcosa di fresco dopo tutto quel formaggio.
Prima di uscire di casa per l'apericena di compleanno ho mangiato un po' di yogurt e agli altri ho detto che non ero stata bene di stomaco e che avevo mangiato a casa.
Lo so, ho messo le mani avanti e mi sono parata da una situazione difficile che prima o poi dovrò affrontare, ma avevo bisogno di autotutelarmi per essere più rilassata durante la serata.
E la serata è stata piacevole, per fortuna per mezzanotte ero a casa e non sono dovuta arrivare al punto di stanchezza totale in cui mi chiudo nel mio bozzolo ad attendere che qualcuno abbia il buon cuore di mettere fine alla serata permettendomi di rifugiarmi tra le braccia di Morfeo (e del mio piumone caldo).

Stamattina mi sono svegliata verso le 6 e sono rimasta a letto, incapace di riaddormentarmi, fino alle 8.
Mi sono alzata con il timore di come sarebbe potuta passare la giornata: non avevo programmi e dormire poco mi distrugge sotto ogni punto di vista.

Poi sono andata in cucina ed era luminosa.
Fuori il cielo era azzurro ed il sole splendeva.
Ho chiesto a mia mamma quali fossero i suoi programmi e mi ha detto di voler andare a fare un giro in centro appena si fosse svegliato papà.
Volevo uscire... Avrei dovuto studiare, ma il pensiero di rimanere a casa da sola con il libro di anatomia mi faceva salire un nodo alla gola.

Morale della favola: un'ora dopo camminavo per via Nazionale con i miei genitori, la giacca lasciata in macchina e a scaldarmi la camminata (siamo una famiglia di marciatori, noi non "passeggiamo") ed un grande sole.
Chiacchiere varie e punzecchiamenti con mamma sul fatto che quel sole ci serve per la vitamina D (entrambe ne siamo carenti e prendiamo lo stesso - schifosissimo - integratore, ma paradossalmente lei è messa peggio di me: lo prende una volta a settimana, mentre io una volta al mese).
Dopo un lungo giro siamo approdati alla Feltrinelli di largo Argentina, dove abbiamo preso un caffè al bar interno e poi ci siamo tuffati nei libri.
Io ho preso solo un libro, "invisible monsters" di Chuck Palahniuk perché ho sentito - anche qui tra le blogger - parlare molto bene di questo autore e sono davvero curiosa di leggerlo (sperando di saper cogliere la genialità di cui tutti parlano, ho un po' paura di non capirci niente).
Siamo quindi ripartiti con la nostra scorta - i miei sono grandi lettori, abbiamo una libreria immensa - per arrivare a casa all'una.
Ero stanchissima, ma troppo contenta di essere uscita!

So che la mia domenica mattina non è esattamente il tema più coinvolgente del mondo, ma volevo condividere con voi questo attimo di serenità.
Ora vi saluto, forse inizierò a leggere il libro e più tardi faccio un salto al supermercato a rifornirmi di finocchi, che la scorta è finita.
Buon pomeriggio a tutte, spero che anche le vostre domeniche siano riscaldate da questo bel sole!


Ah, dopo la camminata di stamattina (ridendo e scherzando abbiamo fatto quasi 8 km) sono tornata a casa che avevo davvero fame e anche se sono arrivata già a quasi 700 calorie, va bene.
Ho bisogno di energia per essere felice.