giovedì 19 marzo 2015

Papà.

"Ciao papà.

L’anno scorso per la festa del papà ti ho cucinato una torta, quest’anno voglio provare a regalarti un pezzetto del mio cuore, quello che occupi in quanto padre e in quanto modello.
Un padre silenzioso, apparentemente spettatore impassibile, ma in realtà sempre attento, che nella sua riservatezza ha un’influenza su di me forse maggiore di quella che lui stesso immagina di vere.
Un modello di forza, costanza, impegno e correttezza, che ammiro profondamente e che anche il mondo stesso mi ricorda costantemente di imitare.
Questo tuo duplice ruolo nella mia vita mi spinge da un lato a voler essere come te nel dare il meglio senza lamentarmi mai, nel mostrarmi forte ed indipendente…
Dall’altro però mi spinge a desiderare di tornare la bambina che prendevi sulle spalle, che lanciavi in aria, che mettevi in situazioni che facevano accapponare la pelle a mamma.
Quella bambina che con te non aveva paura di niente, perché si sentiva protetta contro tutto e tutti.
Mi sono accorta di non essere più quella bambina qualche anno fa, prima della tua ultima partenza per l’Afghanistan.
Eravamo all’aeroporto in attesa di salutarci e mi sono seduta in braccio a te, ma mi hai detto di sedermi sulla sedia.
In quel momento mi sono resa conto di non essere più la bambina di papà e forse è questa presa di coscienza così brusca, che a causa dei lunghi periodi di lontananza non è potuta arrivare gradualmente con la crescita, ad avermi portato un mese fa a dire allo psicologo:
“Penso che il rapporto con mio padre sia uno dei grandi nodi della mia vita.”
Un nodo, come il nodo alla gola che mi viene ogni volta che proviamo a parlare di qualcosa di più personale.
Come il nodo alla gola che mi viene quando mamma mi riferisce il tuo pensiero su un qualche episodio o decisione.
Perché per me la tua opinione è dannatamente importante, TU sei dannatamente importante e vorrei potertelo dire, ma il nodo alla gola me lo impedisce.
Ecco, mi è venuto anche solo a scrivere.
Uno dei miei più grandi desideri è riuscire a sconfiggere questo blocco, abbattere il muro di finta, fintissima indifferenza che c’è tra di noi.
Perché quei mezzi saluti, quelle parole accennate a cena, quegli sguardi sfuggenti, nascondono una voglia di sapere come sta l’altro, ma la paura di chiederlo.
Non posso tornare la tua bambina, ma voglio diventare la tua figlia donna, capace di dimostrarti il suo amore e di renderti orgoglioso.
Voglio che tu sia orgoglioso di me quanto io lo sono di te, ma ho capito che non lo posso ottenere imitandoti, ma raccogliendo e facendo miei i tuoi insegnamenti per costruire la persona che sarò.
Concludo questo flusso di coscienza forse poco comprensibile augurando a te una buona festa del papà e a noi di riuscire ad iniziare e portare avanti un percorso di apertura che ci porti a costruire un rapporto di complicità ed ammirazione reciproca.


Ti voglio bene, papà"

6 commenti:

  1. Se sei riuscita a dare a tuo padre questa lettera, così intensa, profonda, bellissima, sappi che ti ammiro moltissimo. Perché dire parole così sentite, e per di più ad un padre, dev'essere davvero difficile.
    Però credo che tu stia attraversando una fase inevitabile nella vita di una ragazza, quella fase transitoria tra il rapporto speciale che si crea tra un padre e la sua bambina (tu sei figlia unica?) e il rapporto adulto tra un uomo e la sua figlia ormai donna. In mezzo secondo me c'è un momento quasi d'imbarazzo, in cui un padre non capisce i tuoi sogni e bisogni e finisce per diventare scostante, perché non basta più un pomeriggio al parco per risolverti i problemi. pensa che proprio oggi ho dedicato a mio padre un verso di una canzone di Guccini che recita: "sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle un po' saggio" ma nella strofa precedente racconta proprio quel momento di brusca rottura del rapporto di cui scrivi tu:
    E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano,
    non racconta più favole e ormai non ti prende per mano,
    sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
    e sospesi fra voglie alternate di andare e restare"
    Secondo me è un passaggio inevitabile ma lo supererete. Tra qualche anno ti ritroverai di nuovo a raccontare a tuo padre le tue paure non più di bambina e a pensare che lui ti protegga, anche se in maniera diversa, più nascosta e silenziosa, rispetto a quando eri piccola. Almeno, per me è stato così, ma parlando con altre mie amiche ho sentito storie molto simili. Mi pare di capire che non vi vediate molto, ma nel poco tempo che passate insieme cercate di fare qualcosa da soli, magari anche cose che piacciono più a lui che a te (tipo andare allo stadio!), aiuterà a rendervi molto più "complici" e meno lontani.
    Un abbraccio!

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  2. Ho intenzione di fargliela trovare sul cuscino quando andrà a dormire.
    Spero sia un inizio del percorso che mi aiuterà a fare lo psicologo, anche con l'incontro a 3 che prima o poi faremo.
    Sì, sono figlia unica e sì, non ho visto mio padre per lunghi periodi perché è militare e quindi in continua "migrazione".
    Hai ragione sul fatto che bisogna proprio ricostruire il tipo di rapporto che c'è, solo che noi per ora siamo rimasti alla rottura del legame papà-figlia bambina, senza ancora la costruzione di quello papà-figlia donna.
    Spero che queste parole gli arrivino e che capisca che non hanno tono di accusa, assolutamente, ma solo di riflessione e desiderio di far qualcosa per cambiare una situazione bloccata.
    Un abbraccio grazie per i consigli!

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  3. Spero proprio che alla fine tu sia riuscita a dare la lettera al tuo papà, è davvero una lettera piena si emozioni, pensa che mi sono venuti gli occhi lucidi leggendola! Quindi immagino quanto sarà felice tuo padre di leggerla, il vostro rapporto è speciale perché nonostante l'apparente indifferenza ci siete sempre l'uno per l'altra e questo è bellissimo... Posso capire la tua difficoltà ad aprirti con lui e a parlargli più apertamente, il fatto che lui sia stato spesso via per lavoro ti ha sicuramente destabilizzata un po' e non hai vissuto il distacco graduale da lui, ma sarà sicuramente immensamente orgoglioso della donna che stai diventando! Ti proteggerà comunque a modo suo anche se stai crescendo, magari pensa che tu non abbia più bisogno di lui ma tu ricordaglielo sempre come hai fatto in questa lettera, non devi aver timore :) è il più nel regalo per la festa del papà che potessi fargli!
    Spero che riusciate a passare più tempo insieme e che farete presto la seduta insieme con lo psicologo, aiuterà molto entrambi!
    Un bacione tesoro, ti auguro il meglio <3

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  4. Gliel'ho data e stamattina quando sono entrata in cucina ho trovato un biglietto con scritto "Ho pianto di felicità. Ti voglio bene, papà".
    Stavo per piangere anch'io.
    Oggi quando è tornato a casa abbiamo scambiato due parole, mi ha detto che gli ha fatto davvero piacere e che dobbiamo lavorarci perché è importante per entrambi.
    Siamo solo all'inizio, ma spero davvero che arriveremo a comunicare di più e magari fare qualcosa insieme ogni tanto :)
    Un abbraccio tesoro, grazie di tutto <3

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  5. ti stringo fortissimo.. mi hai fatto commuovere.

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  6. ti stringo fortissimo.. mi hai fatto commuovere.

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