martedì 30 dicembre 2014

Iniziamo a tirare le somme!

Dato che ho un po' di tempo inizio a scrivere quello che sarà l'ultimo post di questo 2014.

Domani pomeriggio andrò con il mio ragazzo al suo paese, dove festeggeremo il Capodanno da lui con i suoi amici di lì (che non conosco molto e ho avuto modo di constatare che sono un gruppo un po' chiuso)...
Per fortuna vengono con noi una mia amica ed il suo ragazzo, ma spero comunque di riuscire ad essere rilassata, a non farmi (eccessivi) problemi sul fattore cibo e alcol e a non pensare all'esame imminente fino al 2, quando ripartirò più carica di prima per lo sprint finale.
Vorrei riuscire a chiudere il 2014 con l'atteggiamento e lo stile di vita che durante quest'anno ho iniziato a lavorare per raggiungere: concentrata e battagliera quando serve, ma anche capace di lasciarsi andare nei momenti giusti, di liberare la mente e pensare all'ADESSO.
Ci riuscirò?
Lo spero davvero.

Da piccola piangevo disperata a Capodanno.
Quello che ha segnato l'inizio del 2000, poi, è stato ancora più brutto.
Mi dispiaceva per l'anno che se ne andava, che non sarebbe tornato mai più.
Il mio solito terrore del MAI PIU' incombente.
Oggi voglio cercare di scorrere con i pensieri il mio 2014 e dirgli addio con la consapevolezza che tanto di lui rimane nella mia vita.

Perché quest'anno che se ne va è stato un anno importante per me.
Ho iniziato "ufficialmente" a costruire il mio percorso universitario con il primo esame a febbraio, esame che mi ha fatto deprimere e disperare, crollare e rialzarmi, per poi darmi una grande soddisfazione.
Ho iniziato il mio percorso di psicoterapia, inizialmente con grande rifiuto, ma imparando man mano a capire la fortuna di avere questa possibilità di conoscere me stessa.
Perché è questo il punto fondamentale del mio cammino: l'imparare ad amare, conoscere e rispettare me stessa.
Questo corpo, questa Persona che mi appartiene e che allo stesso tempo sento fuggevole, che sento di dover controllare in ogni passo; in parte come un carceriere, in parte come una mamma troppo apprensiva.
Questa Persona con cui volente o nolente dovrò convivere tutta la vita e con cui è arrivato il momento di fare pace, di allentare il guinzaglio, di ascoltare i suoi bisogni per indirizzarla nella vita nel modo più corretto.
Questa Persona che è imperfetta e l'io "perfetto" deve accettarlo, imparando a conoscere e ad amare le sue imperfezioni e le sue debolezze.
Concedendole l'opportunità di farsi aiutare, amare e proteggere da qualcun altro.
Questa Persona che cadrà, si rialzerà e ricadrà mille volte, avrà delusioni e successi che la faranno crescere.
Alti e bassi, dopotutto un elettrocardiogramma piatto vuol dire morte.
E questa Persona deve essere viva, non morta.
Forse non alla fine del 2015 e forse neanche a quella del 2016, ma prima o poi riuscirò davvero ad identificare "questa Persona" come IO.

A questo scopo il mio cammino deve continuare, lento e inesorabile, dovessi anche fare 3 passi avanti e 2 indietro.

Non sapevo se scrivere o meno dei buoni propositi per il 2015, ma ho deciso di porre alla Persona qualche piccolo obiettivo, ponendo a me l'obiettivo di guidarla nel loro raggiungimento senza stringere il guinzaglio.

Il primo proposito riguarda quello che accadrà tra una decina di giorni:
la prima visita dalla nutrizionista.
L'obiettivo è spiegarle chiaramente le mie paure, i miei dubbi ed i miei obiettivi, riuscendo a considerarla come qualcuno che "lavora per me" e di cui potermi fidare.
Sarebbe inutile, ad esempio, non dirle per vergogna di avere il terrore di ingrassare per poi mollare tutto appena la bilancia segna 2 etti in più.
Devo convincermi che l'unico modo per ottenere quello che voglio - un'alimentazione bilanciata, ma che mi permetta di stabilizzare e mantenere il peso attuale - è dirlo chiaramente, senza timore.

Il mio secondo proposito riguarda l'università.
Come ho già accennato, dopo 2 anni non sono ancora sicura che medicina sia il percorso giusto per me.
Però per poterlo davvero capire è necessario che io separi la perenne ansia da "senso del dovere" da quella che è la normale agitazione ed emozione di uno studente sotto esame.
Il primo obiettivo che mi pongo è quello di seguire le lezioni e studiare in modo graduale come ho fatto per l'esame che sto per dare, mantenendo un equilibrio tra studio e svago che mi porti ad arrivare alla sessione con spirito combattivo e non già esausta.
 Il secondo obiettivo è quello di seguire la passione: non costringermi ad amare ogni materia che studio.
Voglio studiare, approfondire e sudare puntando al massimo le materie che mi piacciono davvero, ma riuscire anche a dare esami che non mi piacciono con la leggerezza di dire "è un passo avanti, non importa se il voto non sarà il massimo".

Tra un anno spero che a rileggere questo post sia una Persona più soddisfatta della propria vita, che vive giornate piene di cose che le piace fare e che la rendono felice, con una vita sentimentale in continua crescita e che cura ogni giorno, ogni momento, con ogni parola;
una Persona con un fisico che la soddisfa ma non la limita nelle normali attività quotidiane, leggero, forte e coccolato.
Spero che la Persona sia un po' più vicina a capire "il suo posto nel mondo".
E infine spero di riuscire un po' più ad identificarmi in lei.


Ragazze, con questo lunghissimo post vi saluto e vi auguro di passare un buon Capodanno.
Che in effetti il cambio di numero alla fine della data non cambia niente, è una convenzione come quando uno si aspetta che a 18 anni inizi una nuova vita.
Però, visto che la convenzione c'è, approfittiamone per riflettere sui nostri obiettivi, che auguro ad ognuna di voi di raggiungere con serenità e soddisfazione.

Ci sentiamo l'anno prossimo! ;)


lunedì 29 dicembre 2014

Sono tornata!

Sono tornata finalmente a casa ieri sera, ma ero troppo stanca per scrivere e desideravo solo il mio bel lettone caldo....E soprattutto morbido, visto che in questi giorni ho dormito in un letto così duro che ho un livido enorme su un fianco e lo muovo a malapena, non so come fa mia cugina a dormirci!!!

Comunque in questi giorni ho letto i vostri post e ho letto i commenti che avete lasciato ai miei auguri, non sapete quanto sono stata felice di leggere di avervi regalato un sorriso!

Volevo fare un piccolo resoconto di queste feste, che poi per me si sono ridotte al 24 sera e 25, per il resto del tempo ho studiato.
Sia la vigilia che Natale li ho "chiusi" a 1100-1200 calorie, cioè il livello calorico normale.
In realtà non mi sono trattenuta se non sui dolci: per il pasto in sé ho mangiato solo quello che mi piaceva.
I dolci ho preferito evitarli del tutto per un semplice motivo: da noi non c'è il "momento del dolce" che poi passa e si toglie tutto, ma vengono tirate fuori 3000 cose e lasciate sul tavolo per ore, anche se magari stiamo facendo qualche gioco, chiacchierando o altro.
Quindi era una situazione un po' fuori controllo e avevo paura che iniziando ad assaggiare qualcosa sarebbe finito che avrei esagerato e mi sarei rovinata l'umore...
Insomma, ho preferito saltare a piè pari e mettermi 3 gomme da masticare in bocca.
Gli altri giorni sono stati normali dal punto di vista alimentare, anzi forse anche un po' scarsi perché non potendo pesare le cose ho evitato del tutto il pane e abbondato nel conteggio calorico degli altri alimenti.
Solo ieri pomeriggio ho esagerato, ma è stata un'esagerazione consapevole dovuta al fatto che non riuscivo a studiare per mancanza di lucidità e sapevo di aver bisogno di energie.
Ho anche mangiato delle verdure a cena, senza sensi di colpa.
Giornata sulle 1700 calorie, ma l'importante è stato riuscire a combinare qualcosa con lo studio che mancano 10 giorni all'esame!

Vi saluto e ripasso ad aggiornare prima di partire per capodanno! :)
Buona serata

martedì 23 dicembre 2014

I miei auguri, splendide guerriere!

Attenzione - post ad alto contenuto di zucchero

Domani mattina parto per andare dai miei parenti e ci resterò fino a domenica.
Probabilmente non avrò il wifi e potrò connettermi solo dal telefono, quindi non credo scriverò, ma continuerò a leggervi.
Volevo lasciarvi i miei auguri di Natale.
So che è un momento un po' particolare per tutte, ma che siate o meno credenti, che amiate o meno l'atmosfera natalizia, che siate o meno terrorizzate dal fattore cibo, vi auguro di riuscire a trovare piccoli momenti di felicità nello stare con le persone che amate.
Vi auguro giorni di gioia, affetto, coccole, sorrisi, ma soprattutto vi auguro di riuscire a godervi davvero questi momenti con la consapevolezza che MERITATE ogni cosa bella della vita.
Ricordatevi sempre che voi, noi, siamo delle guerriere.
Ricordatevi che la vita ci ha messo alla prova, ma l'ha fatto perché sa che abbiamo in noi la forza di superarla.
Come mi ha detto un giorno mia madre: "Hai un problema e devi superarlo, ma questo ti renderà più forte e consapevole di chi non ha mai dovuto combattere."
Vorrei prendere ognuna di voi ed abbracciarla, vorrei potervi guardare negli occhi, sapendo che sarebbero il riflesso dei miei.
Per ora mi accontento di mandarvi un abbraccio virtuale,
splendide guerriere!

Gly

Simpatica l'abbuffata a 2 giorni da Natale.

Ieri, dopo pranzo.
Mamma esce, io dopo un'oretta sarei andata in biblioteca per poi vedermi direttamente la sera con il mio ragazzo e fare in teoria un apericena insieme.
Mi preparo una tisana (lo faccio sempre dopo pranzo).
Mentre aspetto che l'acqua bolla assaggio un biscotto che abbiamo fatto con mamma domenica.
Un fallimento, sono venuti duri come la pietra, ma io ho un debole per le cose croccanti, odio il cibo morbido.
Ne prendo uno piccolo.
Guardo l'ora, c'è ancora tempo.
Penso a cosa posso portarmi per merenda, penso al pomeriggio di studio che mi aspetta e alla stanchezza che avrò addosso la sera.
Mangio una mela piccolina, tanto non mi va di portarmela in biblioteca.
Ho ancora voglia - ne mangio un'altra bella grande, tanto la merenda ormai è saltata e con quella sono nelle normali calorie a cui sarei arrivata prima di cena.
Cavoli - sono le 2 e minimo fino alle 8-8.30 non toccherò cibo e tra l'altro probabilmente non lo toccherò neanche a cena perché non mi convincono mai i cibi dei buffet.
Formaggio - prendo, taglio una fettina sottilissima, neanche la peso.
Prendo tutta la scatola con i formaggi, taglio e mangio, taglio e mangio.
Riprendo i famosi biscotti, Dio quanto sono buoni nella tisana.
3,4,5.
Fette biscottate.
Finisco di bere la tisana, sono in ritardo.

Cazzo, mi sono abbuffata.
Okay, non importa - oggi è andata, adesso fatti coraggio, vai in biblioteca e stasera mangia qualcosina, bevi un bicchiere di vino e fregatene.

Mi vesto, esco...
Il problema è che io dopo un abbuffata magari penso "non importa, ormai è fatta".
Ma poi passano le ore e mi viene il mal di pancia.
Passano le ore e mi viene il rifiuto totale del cibo, sento che è completamente impossibile che io riesca a mandar giù qualsiasi cosa.
Mi vedo con il mio ragazzo, salta l'apericena perché non c'è posto e giriamo per cercare un posto dove fermarci.
Entriamo in un "bistrot" che fa quasi solo fritti (che non mi piacciono neanche normalmente, figuriamoci in quel momento); guardo il menu, non c'è niente per me - meglio così, sarebbe stata una forzatura.
Il mio ragazzo ordina per sé e mi chiede perché non prendo neanche un'insalata.
"Non la fanno!" gli rispondo sorridendo.
Chiama il cameriere dicendogli che non mi sento bene e se fosse possibile avere un insalata.
Dico al cameriere che non ce n'è bisogno e fulmino lui; scende una lacrima, corro in bagno.
Piango, mi sforzo di piangere, di buttare fuori quel nodo alla gola.
Dopo la serata è andata meglio,  volevo solo essere coccolata e così è stato.

Mi sono abbuffata a due giorni da Natale, ma ho capito quanto ho bisogno di piangere.
La prossima volta proverò a piangere invece di mangiare.

giovedì 18 dicembre 2014

Panico regali!

Oggi ho scritto questo post (prima che il pittore che mi sta dipingendo la camera decidesse di staccare la corrente senza dire niente e privarmi del wifi):

" Scrivo al volo che tra poco esco per andare a cercare un regalo per il mio ragazzo...
Aiuto!
Non ho proprio idea di cosa fargli, è una persona così difficile da questo punto di vista!
Che poi in realtà è sempre felicissimo per qualsiasi cosa, so che apprezza ogni mio regalo per il pensiero in sé, ma io sono un po' fissata, quando devo fare un regalo DEVE essere qualcosa che la persona adori.
Tanto che con questo pensiero l'anno scorso ho finito per regalargli un viaggio (insieme).
Ho speso più di 400 euro, ma sapevo che era LA cosa che poteva renderlo felice e non mi importava.
Quest'anno però non voglio esagerare anche perché ho paura di metterlo a disagio con regali troppo esagerati!
Solo che è complicato, non indossa nessun tipo di accessorio, a parte il calcio non ha particolari interessi e andando in giro con lui l'unica cosa che guardava nei negozi era la Play Station 4, ma non posso né regalargliela e neanche fargli un gioco finché non sono sicura che la compri!
Penso che andrò sul "pensiero natalizio", magari una confezione di cioccolatini bella, con un pupazzetto o qualcosa del genere
Anche perché la settimana scorsa abbiamo visto insieme il film "ogni maledetto Natale" e c'era una scena in cui uno diceva che per salvare una relazione devi riprendere quel pupazzetto legato ad un momento particolare che fa parte dei vostri ricordi, guardarlo, ricordare il momento e correre da lui/lei...
Quindi potrebbe essere un pensiero carino per dire "se avremo crisi o momenti no, questo è il pupazzetto da guardare" ahaha.
Ora vedo, spero di trovare qualcosa che mi piaccia davvero!

Per il resto dopo questo giretto vado dallo psicologo, come ho già accennato nei commenti martedì non ho avuto occasione di parlare della mia storia al gruppo e sono contenta di andare all'incontro singolo per parlare sia di questo mio disagio e sia dei miei atteggiamenti malati che sono ritornati un po' a farsi sentire.
Comunque poi il peso è tornato a posto, ma sto facendo molta fatica a riprendermi...

Vi saluto!"

Ho voluto pubblicarlo lo stesso perché sono pigra e non ho voglia di riscrivere XD
Aggiorno dicendo che il regalo non l'ho preso perché non ho trovato nulla!

Buona serata :*

martedì 16 dicembre 2014

Devo raccontarmi e ho una paura fottuta.

Stasera ho l'incontro di gruppo dallo psicologo e dovrò raccontare la mia storia con il cibo.
Sono in questo gruppo da aprile, ma solo ultimamente ho fatto uscire la questione cibo, prima non sapevano niente.
Tre settimane fa ho concordato con lo psicologo che era ora di spiegare agli altri la situazione, visti gli accenni che ero riuscita ad introdurre negli ultimi incontri.
L'incontro successivo il discorso generale è andato da un'altra parte e ho tirato un sospiro di sollievo, ma a fine seduta lui ha accennato al fatto che la volta successiva avrei raccontato la mia storia.
La settimana scorsa il gruppo è saltato per un problema dello psico e ho tirato un altro sospiro di sollievo.
Oggi mi tocca.
Dovrò parlare delle abbuffate della prima fase, della prima restrizione, del vomito, di tutto.
Dovrò parlarne a tre ragazzi e due ragazze che non c'entrano niente con i disturbi dell'alimentazione e che non potranno capire davvero.
So che è importante che lo faccia, ma mi terrorizza.
Avevo pensato anche di scriverlo per non scordarmi niente, ma se non lo faccio posso ancora illudermi di scamparla anche oggi.
Magari a qualcuno è successo qualcosa di particolare e non ci sarà tempo di parlare di me.
Speriamo.
Ma prima o poi dovrò trovare questo maledetto coraggio

lunedì 15 dicembre 2014

Mi sento grassa.

Lo so, è una novità leggere questa affermazione in questi blog, sono davvero originale XD

Cazzate a parte, negli ultimi giorni riflettevo che nonostante io abbia detto più volte di non riuscire a vedere su di me i cambiamenti rispetto a quando ero 10 o anche 15 chili in più (peso massimo), in realtà il mio inconscio in qualche modo sa che c'è qualcosa di diverso.
E questo lo noto dal tempo che ci metto a vestirmi.
Prendo spunto da quello che ho letto sul blog di Anima Fine, cioè lei spesso ha scritto che il suo obiettivo è vestirsi in 5 secondi e ci riesce solo quando è al "peso giusto".
Ecco, mi rendo conto che, a parte situazioni particolari in cui devo pensare a come vestirmi per una certa occasione o per il freddo o altro, ultimamente non mi faccio nessun problema su come mi vesto.
Non sto più 1 ora davanti allo specchio a cambiarmi 10 volte e guardarmi da ogni angolazione con il timore che si veda il mio sederone o le mie coscione, mi vesto, mi guardo un paio di volte allo specchio e basta.
E non perché non me ne freghi niente, anzi rispetto a quest'estate in cui vivevo con tuta, capelli legati e struccata, mi sto truccando sempre, cerco di vestirmi per essere carina, curo di più il mio aspetto.

Cosa c'entra questo con il titolo del post?

Che in questi giorni non succede più.
Sabato mi sono pesata ed ero sui 51,5 kg.
Lo so che ho detto di non voler più dimagrire, ma il problema fondamentale è che la settimana prima ero 50,7 e mi è preso il panico.
Mi sono pesata anche domenica. Dopo colazione e mezza vestita, ma ero 51,7.
Anche stamattina. Stavolta prima di colazione, 51,8.

Ho paura di star ingrassando, mi sembra un meccanismo che una volta iniziato è finita, non riesco a pensare razionalmente.
Mi guardo allo specchio e mi vedo lievitare in diretta.
Da venerdì mi sono tenuta sempre sotto le 1050-1100 calorie (fanculo l'obiettivo di alzare a 1300), ho troppa paura.
Non so cosa fare, l'istinto è stato subito di rieliminare immediatamente i pochi grassi e carboidrati che avevo introdotto.
Ho ricominciato a non mangiare più carboidrati a colazione (solo mela e yogurt) e quando riesco a barare perché mia mamma non guarda non metto il cucchiaino di olio nelle verdure.
Stavo andando verso la guarigione, stavo riuscendo a riprendere un'alimentazione completa!
Ma non ce la faccio, quel 51,8 mi fa sentire enorme.
Prendo il metro, controllo le cosce e i fianchi.
48 cm, 92 cm - ok, ma magari non si è ancora piazzato il grasso.
Domani saranno sicuramente di più.

Ma da dove viene questo grasso?! 
Non ho aumentato, ho solo introdotto qualche alimento diverso!

AIUTO VI PREGO

giovedì 11 dicembre 2014

Oggi ti frego io!

Ho appena evitato una bella abbuffata.
Oggi sono stata in biblioteca, ma verso le 4 sono tornata perché non connettevo più.
Il programma doveva essere biblio da stamattina fino alle 6 e poi vedermi con il mio ragazzo, ma dato che sono stata da sola ho fatto tipo 20 minuti scarsi di pausa pranzo (mi ero portata le barrette sostitutive del pasto Pesoforma, il tempo di mangiare due barrette, prendere un caffè, sigaretta ed ero di nuovo sui libri) e sono arrivata alle 4 con la vista annebbiata e il cervello in pappa.
Non riuscivo a capire di cosa avessi bisogno, mi sentivo troppo strana.
Comunque sono tornata a casa.
Ho fatto merenda, ma continuavo a sentirmi strana senza capire se fossi stanca, avessi fame o cosa.
Mi sono detta che dovevo essere stanca, quindi mi sono obbligata a ficcarmi sotto le coperte in attesa di riuscire per vedere lui (anche se non ho molta voglia di uscire di nuovo, è diventato buio e mi sento rincoglionita come non mai).
Comunque sia, normalmente la situazione del "ho qualcosa che non va, ma non so cosa" mi porta all'abbuffata, ma per fortuna sono riuscita a scansarla.
Un punto a me :)
Anche perché VOGLIO vedere il mio ragazzo e già non ho voglia di uscire, se mi fossi abbuffata sarei sicuramente rimasta a casa.

E niente, volevo scriverlo per ricordarmi che se mi impegno posso fregare i meccanismi subdoli della malattia.
Per ora questo, man mano tutti.
Oggi la frego io.

Ora vado a riprepararmi che voglio passare al supermercato a ricomprare l'integratore di iodio, ho fatto un mese di pausa ma ora voglio ricominciarlo nella speranza che mi aiuti un po' con il freddo (gli ormoni tiroidei, che necessitano di iodio per essere sintetizzati, regolano il processo dispersione di energia sotto forma di calore che serve per mantenere la temperatura corporea)

Un bacio, spero di leggere qualche vostro aggiornamento stasera!

mercoledì 10 dicembre 2014

Aggiornamenti noiosi

...Nella promessa che oggi avrei visto il mio ragazzo "qualunque cosa sarebbe successa" non era compreso che si era scordato di dover andare allo stadio ahahah
Quindi niente, oggi non ci siamo visti, ma domani troviamo un'oretta per noi.
Domani tra l'altro vado in biblioteca tutto il giorno e normalmente ne esco stanca ma soddisfatta, quindi sarò ben propensa a due coccole e soprattutto potrò "autorizzarmi" a liberare i pensieri!

Oggi non ho niente da dirvi, avevo pensato di ricominciare a scrivere i diari alimentari, ma penso sia noioso sia per voi che per me.

Però vi assicuro che ho introdotto un paio di modifiche che sto apportando tutti i giorni:

1. Come ho già accennato, ogni giorno a pranzo mangio qualcosa di carboidrati.
Che siano 50g di pasta (un paio di volte a settimana perché la faccio solo quando sono da sola), che siano 30g di pane, che siano 3 wasa.
A volte supero le 600 calorie totali che sono il mio "tetto fino al pranzo", ma sto cercando di rilassarmi e pensare che se voglio studiare/uscire/essere un minimo attiva il pomeriggio devo farlo.

2. Visto il mio episodio di stitichezza davvero terribile della settimana scorsa (7 giorni di nulla, risolto solo con due pastiglie di dulcolax perché non potevo andare avanti così) ho concordato con mia madre che ho bisogno di inserire un po' di olio ogni tanto, ma le ho chiesto di poterlo mettere a crudo perché se proprio devo mangiarlo voglio che mantenga le sue proprietà, non assumere le calorie vuote dell'olio cotto.
Lei si sta dimostrando molto disponibile, bolle o cuoce al vapore tutto e me lo lascia da condire.

3. Sto riducendo la coca cola zero. Ero arrivata a berne mezzo litro/1 litro ogni due giorni, mentre ora cerco di prenderla solo un paio di volte a settimana.

4. Sto cercando di variare con la frutta: ormai mangiavo solo mele e solo delle varietà meno caloriche; oggi ho addirittura mangiato una banana a merenda!
Sarà stato minimo un anno che non mangiavo una banana!!

 Le calorie sono sempre sotto le 1200 (ieri 950, ma sono stata tutto il pomeriggio al centro commerciale, non potevo fare altrimenti), ho troppa paura di ingrassare e voglio mantenermi stabile fino all'incontro con la nutrizionista.
Però mi sento di mangiare bene e soprattutto sono più soddisfatta di quello che mangio visto che cerco di variare abbastanza e concedermi nelle giuste quantità anche cose "proibite".
Sperò così di stabilizzare il peso, sarebbe il mio sogno ora come ora, e di evitare le abbuffate.

Buona serata ragazze!

martedì 9 dicembre 2014

Una piccola, grande, consapevolezza. Oggi penso al presente.

Vi ringrazio tutte di cuore per i commenti all'ultimo post, non ho risposto singolarmente perché avrei dato ragione a tutte, ognuna mi ha offerto uno spunto di riflessione e ve ne sono grata.

Con il mio ragazzo ora stiamo insieme da un anno e 4 mesi e anche se per i miei standard è tanto, le vostre esperienze mi fanno capire che in fondo un rapporto non è chiaro dopo un anno e 4 mesi come non lo è dopo 5, 10 o 20 anni perché è un qualcosa in continua mutazione.
Da un lato questa consapevolezza mi rilassa, mi fa pensare che non posso prevedere o programmare il futuro, oggi devo pensare ad oggi e a domani ci penserò domani.
E oggi sono convinta che, nonostante ieri sera mi abbia chiamato e non abbia risposto perché ero troppo stanca ed ero già a letto, nonostante questo "mi preoccupi", non vorrei stare senza di lui.

Volevo raccontarvi un episodio a cui mi ha fatto pensare questo fatto:
Dopo che l'anno scorso ha provato a baciarmi la prima volta (eravamo entrambi ubriachi, era la sera del mio esame orale di maturità!) all'inizio quando ne abbiamo parlato mi ha detto che era stata solo una cosa fisica, non era veramente preso da me.
Quindi io ho fatto finta di niente, continuando a vederlo e a starci insieme come prima, scherzando con lui sul fatto che sapevo di avere una nuova arma per ottenere quello che volevo.
Dopo un paio di settimane, però, mi ha confessato di non poter andare avanti così, non poteva essere mio amico: dovevo fare una scelta... Tutto o niente.
Eravamo nella sua macchina sotto casa mia, gli ho detto che era inutile provarci perché gli avrei solo fatto del male ed era l'ultima cosa che volevo....Gli ho detto addio.
Nel momento in cui sono scesa dalla macchina ho avuto la sensazione di vedere la scena dall'esterno, io che scendo dalla sua macchina e che non sarebbe successo MAI PIU'.
Quel "mai più" ha iniziato a rimbombarmi nella testa, mi sono passati davanti agli occhi tanti momenti passati insieme e ho iniziato a piangere senza riuscire a fermarmi, mi sentivo svenire.
Dopo esattamente due giorni di sofferenza, in un momento di istinto puro, sono uscita di casa, sono andata sotto casa sua, ho suonato, gli ho chiesto di scendere e gli ho detto "PROVIAMOCI".
Ecco, in quel momento non ho pensato al futuro, al "se poi gli faccio male?", al "se poi mi faccio male?", non ho pensato a niente - solo che in quel momento il mio desiderio era stare con lui e non perderlo per nessuna ragione al mondo.

Penso di dover lasciarmi andare all'istinto in questo momento (che per me, controllatissima e calcolatrice, è una delle cose più difficili) e chiedermi solo: nonostante le difficoltà e i momenti difficili, in questo momento la mia vita è meglio con lui o sarebbe meglio senza di lui?
La risposta la conoscevo ancor prima di porre la domanda :)

Domani viene a cena, domani pomeriggio sarò a casa a studiare e non so cosa succederà.
Ma prometto a me stessa e a voi che, qualsiasi cosa succeda, io domani sera lo vedrò, metterò da parte la mia arrabbiatura insensata, i miei dubbi e le mie ansie e farò in modo di godermi ogni istante insieme.
Voglio davvero provare a far sì che il nostro rapporto sia fonte per entrambi di gioia, sostegno e protezione, voglio riuscire a stare con lui e sentirmi completa, non attaccata.
E non posso sapere come andrà avanti, ma posso mettermi in gioco, questo sì.

lunedì 8 dicembre 2014

Perché se devo vedere il mio ragazzo mi abbuffo? - Risposta al commento di Curvula

Recentemente ho scritto di come mi sia resa conto della relazione che spesso c'è tra un'abbuffata ed il fatto di dover vedere il mio ragazzo.
Nel post ho descritto come mi sia resa conto del fatto che è una persona stancante, di quelle con cui devi essere sempre attivo sia sul piano fisico che mentale perché sono esuberanti, iperattive e un po' sconclusionate.
Poi Curvula mi scrive un commento e, quasi scusandosi per l'obiezione, mi chiede se non potrebbe essere che invece del collegamento
vedere lui --> bisogno di energie extra --> abbuffata
il mio inconscio non faccia invece un ragionamento del tipo
vedere lui --> non mi va --> trovare scusa --> abbuffata

Quando l'ho letto ho pensato "ma figurati, è il mio ragazzo, mica sono una che si fidanza solo per non stare da sola, è ovvio che mi va di vederlo!"
Poi mi sono resa conto della superficialità della mia affermazione e mi sono messa a riflettere su come si sia evoluto questo abbinamento ragazzo-abbuffata e su quali possano essere i motivi che spingono il mio inconscio a non volerlo vedere nonostante lo ami.
E mi sono accorta di quanto fosse semplicistico basarsi sul concetto "lo amo --> lo voglio vedere sempre".
Insomma, volevo rispondere al commento e poi ho pensato che meritasse un post.

Parto dal punto 1 - l'evoluzione di questo abbinamento (giuro che proverò a non essere logorroica come mio solito).
Io e lui ci mettiamo insieme ufficialmente ad agosto, dopo un paio di mesi di flirt e forte indecisione da parte mia in quanto era il mio migliore amico e prima che provasse a baciarmi (a giugno) non avevo minimamente sospettato di potergli interessare.
Il primo periodo è stato molto tranquillo, non credo fossi innamorata (ma sinceramente non so neanche se lo sono adesso, non saprei catalogare i miei sentimenti - in ogni caso forti).
Però era comunque una novità, mi sentivo molto apprezzata anche dal punto di vista fisico ed era divertente vedere le facce shoccate della gente che ci conosceva da anni quando ci vedeva baciarci.
Durante l'inverno, con la prima sessione di esami, ho passato un periodo abbastanza buio ed ero sempre triste e scoraggiata;
in questo periodo mi è capitato molte volte di abbuffarmi prima di vedere lui, MA ci uscivo lo stesso.
Con umore post-abbuffata, ovviamente.
Conclusione?
Periodo di crisi profonda, già ci vedevamo pochissimo e spesso quelle poche volte io le passavo senza dire una singola parola, con lui impotente e scoraggiato.
Inorridivo anche solo alla proposta di contatto fisico e anche quel santo del mio ragazzo dopo qualche mese non ce la faceva più: voleva aiutarmi, ma quando io alzo un muro non è mica un muro di mattoni, è cemento armato.
Ci siamo ripresi, man mano, ed ora siamo un po' più complici, un po' più intimi, un po' più un noi.
Però adesso se sono in umore post-abbuffata evito di vederlo: preferisco dirgli che non mi sento bene che rischiare di fargli passare una serata in silenzio con la me post-abbuffata - è una sorta di istinto di protezione nei suoi confronti.

Punto 2 - i motivi per cui non dovrei aver voglia di vederlo
So che forse una persona innamorata dovrebbe voler vedere la persona amata ogni secondo, dovrebbe volersi far cucire a lei per non potersene separare mai, ma io credo che non potrei mai essere così con nessuno.
Perché non amo davvero? Ripeto, questo non lo so, ma non c'è neanche una singola persona che conosco con cui vorrei stare 24 ore su 24.
Sono una persona che ha bisogno dei propri spazi, cresciuta come figlia unica e abituata ad avere del tempo per sé, anche solo per pensare.
Anche da mia madre, a cui voglio un bene davvero incalcolabile, dopo una giornata insieme mi devo disintossicare.
Non perché faccia qualcosa di male o mi dia fastidio, semplicemente ho bisogno di avere momenti lontana da tutto e tutti.
Insomma, questo per dire che se davvero l'abbuffata scattasse perché inconsapevolmente non voglio vederlo, un primo motivo potrebbe essere che sento di aver bisogno di stare un po' da sola.

Un secondo motivo che ho individuato è una sensazione un po' strana che mi viene quando non ci vediamo da un po' e di questo ne ho parlato anche a lui: quando passa tanto tempo senza che ci vediamo mi sento arrabbiata con lui.
Forse è che mi manca e non ho il coraggio di ammetterlo, ma è come se improvvisamente lo odiassi; questo ovviamente non capita se ci siamo visti o sentiti nei giorni precedenti (altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi).

Insomma, so che nessuno leggerà quello che alla fine è diventato un papiro, quindi faccio un breve riassunto schematico :D

Collegamento abbuffata/vedere il mio ragazzo (che ha come conseguenza l'annullamento dell'appuntamento):

- è casuale o è una reazione del mio inconscio?
- Se è una reazione del mio inconscio, è perché in realtà non voglio vederlo o perché dato che è stancante mi spinge a far rifornimento di energia?
- Se non voglio vederlo è perché non lo amo e non dovrei starci insieme, perché ho bisogno di stare da sola o per il meccanismo di arrabbiatura che mi scatta quando non lo vedo da un po'?

Come potete vedere, alla fine ho trovato tante domande e nessuna risposta.
Tuttavia, voglio ringraziare dal profondo del cuore Curvula per il suo commento e per il coraggio di contraddirmi nelle mie convinzioni: mi ha fatto ritrovare il piacere dello scrivere sul blog per avere un confronto reale (oltre al sostegno, che comunque apprezzo sempre).

50.7

Stamattina pesavo 50.7.
Non ci riesco a mantenere il peso: se mangio come vorrei continuo a dimagrire
(nonostante stia mangiando SEMPRE carboidrati a pranzo, se non la pasta perché la faccio solo quando sono da sola, ma o wasa o un pochino di pane mi obbligo a mangiarli).

Se vado avanti così per il 9 di gennaio, appuntamento con la nutrizionista, mi dirà che devo ingrassare e non voglio.
Se non vado avanti così il fatto di mangiare in modo diverso mi darà da pensare troppo, mi porterà a pesarmi troppo spesso e forse ad abbuffarmi e io devo pensare a studiare, manca ufficialmente un mese al primo esame.

Ieri sera ho provato dei vecchi jeans (che portavo fino a quest'estate) e sono rimasta shoccata dal vedere quanto mi vadano larghi, anche su fianchi e gambe; una volta erano attillati, ora sembra che indossi i pantaloni di mio padre.

Ho paura dei commenti dei miei parenti quando li vedrò per Natale, non mi vedono da una vita e commenteranno di sicuro.
E so che questo mi farà innervosire (odio i commenti sul mio aspetto fisico, anche se positivi) e non riuscirò ad essere tranquilla neanche in quelle due mezze giornate di pausa dallo studio che farò per vigilia e Natale.
Non mangerò apposta perché si aspetteranno questo da me e io non potrò passare per la persona normale che a Natale mangia di più (tra l'altro le cose che fanno sempre a Natale - lasagna, arrosto e compagnia bella - neanche mi piacciono granché).

Boh, questo post non ha senso.
Ora torno a studiare, più tardi voglio scrivere una riflessione scaturita dal commento di Curvula al mio ultimo post, ma ho bisogno di tempo e tranquillità.

Buona giornata di festa, ragazze!

sabato 6 dicembre 2014

Persone stancanti

Sono le 20, ho già cenato e cerco di tenermi sveglia per uscire alle 22.
Non ne ho voglia, sono in pigiama sotto le coperte e farei tutto per rimanerci, ma ho detto alle mie amiche di obbligarmi ad uscire, anche solo per un caffè ed una chiacchierata in un bar visto il brutto tempo.
Comunque, ne approfitto per riportare un pensiero che ho avuto oggi.

Come vi ho detto, ieri mi sono abbuffata.
Riflettendo sui motivi che mi possono aver portato a questo, oltre alla fame
(perché, al contrario di quello che ha commentato una ragazza al mio ultimo post, io cado nell'abbuffata quando per un periodo prolungato mangio troppo poco, non perché mi si allarga lo stomaco: i giorni successivi all'abbuffata mangio sempre poco perché proprio non ne ho voglia)
Insomma, ieri era stata una giornata come molti altri venerdì, a nuotare ci vado sempre e non per questo non mi bastano le mie 1100-1200 calorie.

Ho capito che spesso l'abbuffata è associata al dover vedere il mio ragazzo.

Ieri sera avrei dovuto vederlo, mercoledì scorso (ultima abbuffata, con cui ho chiuso il challenge) sarebbe dovuto venire da me a cena.
Non voglio incolpare lui, ma riflettendoci posso individuare molti momenti passati in cui mi sono abbuffata e avrei dovuto vedere lui dopo.
Mi sono chiesta il perché e sono arrivata ad una prima conclusione che riguarda un bisogno fisico di energie:
I momenti insieme sono fatti sempre dallo stare in giro (quindi camminare, con freddo e senza possibilità di fermarsi perché lui non beve neanche caffè quindi non esiste il "fermiamoci in un bar") + proposta di appartarci in macchina, oppure se stiamo a casa comunque tra coccole più o meno innocenti è sempre un qualcosa di stancante.
Ho pensato che con il tempo, trovandosi spesso in carenza in situazioni del genere che richiedevano energia, il mio corpo abbia attuato un meccanismo per salvaguardarsi e farmi fare "il pieno".
Questa è stata la prima conclusione.

Oggi pomeriggio, poi, l'ho visto e ci siamo fatti una passeggiata.
Dopo un'ora insieme mi sono resa conto di essere distrutta.
Non era stata la passeggiata, ero distrutta a livello mentale, avevo proprio il cervello annebbiato!
Okay che avevo studiato tutta la mattina, ma lui aveva parlato ininterrottamente per un'ora!
Mi sono fatta scappare un "lo sai che sei una persona davvero stancante?"
Ci è rimasto male, ovviamente, anche io ci rimarrei male.
Ho cercato di spiegargli che non l'ho detto con cattiveria, ma che dato che non ci sentiamo spesso e quando ci vediamo ha 3000 cose da raccontarmi, non riuscivo più a stargli dietro (comunque parla tanto di lavoro e di persone che non sono così conosciute per me, quindi serve concentrazione!)
Alla fine abbiamo chiarito ed io sono arrivata alla conclusione 2:
il mio ragazzo è una persona stancante.
Con questo non dico che lo amo di meno, c'è anche una mia amica che mi fa quest'effetto e ogni volta che la devo vedere mi viene l'ansia e già mi sento stanca, ma questo non vuol dire che poi non ci stia bene insieme!

Tirate le somme, la prossima volta devo trovare il modo di dissociare il bisogno di cibo dal fatto di vederlo (anche perché quando devo vederlo e mi abbuffo poi finisco per annullare sempre l'appuntamento, quindi alla fine è anche inutile!).
Magari un bel caffè?



venerdì 5 dicembre 2014

Compromessi ed incertezze

Ciao ragazze!
è da un po' che non scrivo, ma ho continuato a leggervi.
Questa settimana sono stata molto impegnata e devo dire che sono stata abbastanza su come umore, mi sono imposta di non farmi rovinare le giornate dal cibo.
Oggi però è una giornata un po' così.

Stamattina sono andata a nuotare e poi a lezione e durante la mattinata ho sentito fame e un freddo esagerato tutto il tempo, nonostante abbia mangiato tra colazione e spuntino anche di più del normale.
Penso che abbia influito anche il fatto che ieri ho avuto una giornata molto stancante e non sono riuscita a mangiare bene perché sono stata in giro fino a sera e, nonostante mi sia impegnata con la cena, ho raggiunto a malapena le 1000 calorie.
Inoltre stanotte non ho dormito bene, sono frustrata perché non vado in bagno da una settimana e il risultato è che oggi arrivata a casa avevo il sentore di abbuffata.
Essendo a casa da sola ho cercato di tranquillizzarmi e analizzare se il bisogno di cibo fosse dovuto alla stanchezza, al freddo, ad ansia o a vera fame.
Mi sono preparata le verdure crude e le ho mangiate con calma e poi ho mangiato 3 wasa con 30g di formaggio e un piattone di melanzane.
Avevo già un po' esagerato con le calorie, ma mi sono detta che avevo fatto sport e comunque era meglio fare un bel pranzo piuttosto che abbuffarmi in seguito.
Una volta finito, però, avevo ancora fame e non riuscivo in nessun modo a scaldarmi nonostante avessi messo la stufetta a palla.
Alla fine ho mangiato 100g di yogurt greco, una mela e altri 27g di formaggio.
Ho mangiato una cosa per volta, chiedendomi se fossi sazia, ma continuavo a sentirmi affamata.
Non è stata una vera e propria abbuffata perché non ho mangiato senza controllo, ho pesato tutto e segnato le calorie e ad essere del tutto razionale è stato un pasto abbastanza normale (per una persona normale):
3 wasa, un totale di 60g di formaggio, verdure, un frutto (e lo yogurt, facciamolo passare per dessert, va).
Ora però sono a 1000 calorie e nonostante abbia alzato il limite a 1300 ho il terrore di raggiungerle in realtà.
Il problema è....Che ho ancora fame! 
Vorrei aspettare la cena e mangiare poco a cena e rientrare normalmente nelle calorie, ma sono consapevole che è un'autoimposizione: in realtà ho fame.
Non so cosa fare, davvero.

Ah, volevo accennare un'altra questione:
Ho contattato la nutrizionista che mi ha indicato il mio psicologo (lui ci ha parlato prima di me per spiegarle un po' la situazione) e sinceramente speravo di iniziare subito questo percorso.
Invece ho l'appuntamento il 9 gennaio.
I miei pensieri a riguardo? Da un lato penso "Se ho un altro mese continuerò a dimagrire, forse troppo" e dall'altro "Appena dopo le feste sarò ingrassata e non voglio farmi pesare da lei" nonostante ora come ora non credo proprio che durante i giorni di festa riuscirò a mangiare in eccesso, sono troppo legata al conto preciso delle calorie (prima le contavo a mente, da questa estate uso la app e vederle scritte è diverso).
Manca più di un mese e ho una forte ansia su come ci arriverò.

Mi sento bloccata, confusa e non vedo l'ora che questa giornata sia finita.
Stasera devo uscire con il mio ragazzo perché parte per il week end e sinceramente non ho nessuna voglia, ho sonno e so che se esco avrò freddo.


Edit delle 18.30: Il "tanto ormai" è scattato. Tento di prenderla con filosofia, ma mi sento uno schifo. Un vero schifo.

lunedì 1 dicembre 2014

Ma io cosa voglio davvero?


Sembra stia succedendo tutto insieme, mi chiedo come sia possibile cambiare la mia visione della vita da un momento all'altro.
Sono anni che vivo nel desiderio della magrezza e al peso attuale, il mio minimo, ci sono piombata dal nulla, improvvisamente, quando pensavo di non poterci mai arrivare.
Pensavo di non poter mai andare avanti con meno di 1200 calorie.
E invece ora, per quanto mi sforzi, non riesco a mangiare quelle maledette 1300 calorie al giorno che mi sono ripromessa.
Oggi ho mangiato di nuovo carboidrati a pranzo e in biblioteca per merenda mi sono portata una mela e 20 g di mandorle, una merendona!
Risultato a fine giornata? Con tutti i pasti fatti, 1050 calorie.
Ho anche pensato di mangiare qualcos'altro per arrivarci, ma sono troppo piena.
E so che così continuerò lentamente, ma inesorabilmente, a dimagrire.
Fantastico, no?
Non lo so più.
Inizio ad essere più soddisfatta per aver studiato bene, per aver visto il mio ragazzo o le mie amiche, che per l'essere rientrata nella soglia calorica.
Mi sveglio la mattina sperando che sia una giornata in cui riuscirò a sorridere e magari a far sorridere qualcuno piuttosto che augurarmi che il peso sia sceso o di riuscire a mangiare poco.

Sabato, quando ho fatto il bagno con il mio ragazzo, ad un certo punto mi ha lavato la schiena con la spugna.
Ero seduta di schiena e un po' incurvata e l'ho visto pensieroso, non ha parlato per un po'.
Ieri mi è tornato alla mente questo episodio, mi sono spogliata e ho provato a vedere allo specchio cosa poteva aver visto lui.
Quando sono dritta mi sporgono le vertebre, le costole e le scapole.
Quando mi piego sembro uscita da un campo di concentramento.
(Non sono magrissima, lo so, ma per mia costituzione il busto è molto più magro del resto e le ossa sono sempre state abbastanza visibili.)
Mi sono chiesta cosa possa aver pensato.
Avrà provato ribrezzo?
E se è così, è questo quello che voglio?
Come ho già detto, io non voglio piacere ai ragazzi; odio i commenti per strada, odio che qualcuno guardi il mio corpo, vorrei solo che fosse il più anonimo e irrilevante possibile.
Ma non voglio fare schifo al mio ragazzo.

Non so più cosa voglio, forse solo non pensarci più.
Non voglio ingrassare, sia chiaro, rimane un punto fermo - mi darebbe troppo da pensare.
Voglio solo potermi buttare nella vita e avere le energie per farlo, né di più né di meno.

Ma come cazzo si fa?