mercoledì 6 gennaio 2016

L'auto-terapia del "fare": la corsa


Dai commenti scambiati con Euridice e Kiki sotto il mio ultimo post, mi è venuta voglia scrivervi riguardo alla corsa.

Perché ho iniziato ad andare a correre?
Perché un giorno avevo mangiato troppo e mi sentivo uno schifo e i miei hanno capito che c'era qualcosa che non andava, dandomi l'avvio per vomitargli addosso tutta la mia frustrazione.
Ho pianto e urlato, senza trattenermi nonostante ci fosse anche mio padre e io davanti a mio padre cerco sempre di mostrarmi forte.
E quando lui ha detto "dovresti fare attività fisica, ti farebbe sentire bene e potresti mangiare in modo più tranquillo sapendo di consumare"
Ha scatenato una tempesta - ho iniziato ad urlargli che a me correre fa schifo, che a me fare sport fa schifo e che non avevo tempo da perdere, che già vivevo di doveri e non avevo intenzione di aggiungermi ancora un altro "devo".
Quando mi sono calmata ho deciso che gliel'avrei fatta vedere io, che sono in grado di fare tutto se devo, ma che mi fa schifo come tutto il resto della mia vita (pensieri totalizzanti da momento di crisi).
E così il giorno successivo sono andata, sicura che sarebbe stata un'esperienza terribile, che mi sarei annoiata da morire o ancora peggio mi sarei sentita una sfigata che ballonzola in giro provando a ridurre le dimensioni del suo fondoschiena , ma che sempre una sfigata culona rimane.

Il giorno dopo ho aspettato la tarda mattinata per non morire di freddo, ho messo le scarpette e sono andata.
C'era un sole bellissimo, che mi ha scaldato subito (e mi ha fatto maledire per non aver messo gli occhiali) ed ascoltando la radio e decidendo il percorso al momento, senza programmi, un'ora è passata in fretta.
Non mi sono sentita goffa e se qualcuno mi ha preso in giro, ero troppo occupata a sentire la musica e decidere dove andare per accorgermene.

Così ho iniziato, un giorno sì ed uno no, ad aspettare le 11 per infilare scarpette e cuffiette ed uscire a correre, cercando di fare in modo di non annoiarmi mai e di non farlo mai controvoglia.

E c'è stata quella volta in cui sono andata con papà e abbiamo parlato tanto, tantissimo, tanto che alla fine non avevo più fiato.

E quell'altra in cui a un certo punto mi sono trovata davanti una piccola transenna ed invece di aggirarla l'ho saltata in stile pubblicità dell'olio Cuore e mi sono sentita fighissima e, cosa più importante, ho sentito il pieno controllo sul mio corpo, senza la solita sensazione che sia qualcosa di grosso e pesante che mi trascino dietro.

Ah, poi quella volta in cui stavo tornando a casa velocemente perché ha iniziato a diluviare e in radio hanno messo "How to save a life" ed è stato troppo bello correre sotto la pioggia sentendomi molto dottoressa di Grey's Anatomy che corre a salvare una vita, un fomento che se avessi avuto fiato penso che mi sarei messa anche a cantare.

E poi oggi, che la radio mi ha regalato "Arriverà l'amore" proprio mentre stavo tornando e a "Non coprire nessuna ferita, perché sei più bella così" ho raddrizzato la schiena, ho sorriso e mi sono sentita fiera di me.

E infine quella volta che mi è piaciuta più di tutte, quella in cui mi sono sfracellata per terra.
Sì, sono caduta e mi sono scorticata tutta dal gomito alla mano, cadendoci direttamente sopra.
E sono tornata a casa per disinfettarmi, ma appena mi sono fermata mi sono resa conto che faceva malissimo.
E sapete che ho fatto?
Sono riuscita e ho continuato a correre, perché correndo non sentivo il dolore.
Ecco, quella è la mia volta preferita perché mi sono sentita una guerriera, mi sono sentita viva*.

Gly

*bambini, non provatelo a casa: non ho dormito per 3 notti per il dolore, perché i tagli erano più profondi di quanto pensassi e non li ho disinfettati a sufficienza.. Ma sono dettagli.


9 commenti:

  1. Questo post mi ha fatto tornare indietro nel tempo ( manco avessi 80 anni)
    Fino a due, tre(?) anni fa facevo atletica, la adoravo. Tornare a casa, distrutta da allenamento era una di quelle soddisfazioni immense. Ho smesso per lo studio, ho smesso perché troppi muscoli facevano immense le mie gambe.
    Ho smesso e non ho più fatto nessun tipo di attività all'aperto.
    E giuro che non capisco perché io abbia smesso con qualcosa che mi faceva stare così bene.
    Mi manca correre, eppure non sono capace di mettermi un paio di scarpette e andare.
    Stupida paura di ingrassare.

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    1. Sono felice di averti in qualche modo riportato alla mente qualcosa che amavi, come ti facesse star bene.
      Purtroppo posso capire il terrore delle gambe grosse (ho sempre fatto sport e ho per natura muscoli delle gemme molto sviluppati) e se devo essere sincera accetto i muscoli solo ora che devo inevitabilmente aumentare di peso e quindi scegliere tra questi ed il grasso.
      Probabilmente se potessi scegliere li eviterei entrambi, ma devo accettare (e lo dovrai accettare anche tu.. non so in che fase sei del tuo percorso, ma il momento arriva per tutti) che il peso dettato dall'anoressia NON è un peso finale, ma solo transitorio e non può essere mantenuto per tutta la vita.
      Quindi sto cercando di cancellare l'immagine di me scheletro e di costruirne una di me come ragazza in forma (mica bodybuilder, ma tonica e "fit").
      Insomma, questo per quanto riguarda la questione dell'immagine corporea, che è un aspetto delicato e ho voluto spiegarti come sia un pensiero che condivido, ma che sto cercando di superare :)
      Per quello che riguarda, invece, la tua passione per l'atletica... Penso che non ci sia niente di più brutto di abbandonare una passione.
      Si può mettere da parte per un certo periodo se la vita ti costringe a farlo, ma il pensare di eliminarla del tutto è bruttissimo, come se ti tagliassi via una gamba.
      E l'anoressia ti costringe a rinunciare a tutto, maledizione!
      Rinunciamo a lei!
      Ti abbraccio forte e se avessi acceso anche solo una piccola scintilla dentro di te sarei la persona più felice del mondo :)
      Gly

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  2. Che dire... Questo post è di una bellezza assurda.
    Mi ha emozionato davvero tanto, ti giuro che mi sono venuti i brividi.
    È così bello vedere che hai l'energia per correre, che hai iniziato per caso ma che è diventato qualcosa di così liberatorio per te.
    Mi hai dato un esempio con questo post per affrontare proprio la vita in generale..
    Poi volevo dirti che sì.. Tu lo sei davvero una guerriera, e quel giorno l'hai solo dimostrato, a tutti ma sopratutto a te stessa.

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    1. Non sai quanto mi faccia piacere questo, perché nonostante io sappia che tu stai già lottando per correre verso la vita, so anche quanto in alcuni momenti sembri tutto inutile e sbagliato e si abbia bisogno di qualcuno che ti mostri qualche piccolo sprazzo di vita per farti tornare la voglia di continuare a lottare.
      Ognuno ha bisogno di uno sfogo, che sia il correre, il cantare, il disegnare... Bisogna solo trovarlo e amare abbastanza sé stessi da dedicarsi il tempo necessario ogni volta in cui ne abbiamo bisogno.
      Un abbraccio forte guerriera <3
      Gly

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  3. Sei in grado di fare tutto se devi, ma è molto più soddisfacente se lo fai perché lo vuoi.
    Il tuo nuovo modo di reagire e vivere, senza limitarti a sopravvivere, ti fa onore, e spero che sia d'esempio per tutte le persone che si fermano a leggerti o che ti conoscono.

    I miei complimenti anche per il volontariato, pur avendo trovato qualche difficoltà non hai mollato, ma anzi ne stai traendo insegnamento oltre che soddisfazione gratuita personale.
    Ci sono tante forme di volontariato, non bisogna per forza stare in ospedale, tra bambini o malati, o in 118 per sentirsi 'utili'. Anche lavorare in negozi equosolidali gratis o aiutare anziani soli in casa o fare parte di associazioni onlus è altrettanto utile. La 'lezione' da imparare è comunque togliere a se stessi per regalare ad altri, imparando ad apprezzare quello che si ha e si è. Faccio volontariato da 15 anni, di ogni genere, e ho preso una bella lezione di vita che scuola o lavoro non ti insegnano.

    Ero preoccupata del tuo ritorno sul blog, di solito quando abbandonate mi auguro che dietro questo gesto ci sia la guarigione. Però con il tuo ritorno leggiamo e leggi tu stessa una grande maturità e un ottimo cambiamento.
    Beh, ti auguro di cuore un nuovo anno pieno di vittorie e conquiste. Sei sulla giusta strada, il passo più difficile l'hai compiuto: la volontà di cambiare senza piangerti addosso. Hai tutta la mia ammirazione.
    Ciao bellissima :)

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    1. Ho letto molto della tua esperienza di volontariato (in ambulanza, non so riguardo alle altre) e ti ho sempre ammirato molto per questo, anche se la mia mente programmatrice ha sempre pensato che non avrei mai potuto usare tutto quel tempo per questo.
      Non avrei mai immaginato quanto un servizi apparentemente gratuito ti ripaghi invece in modo immenso.
      Anche io ero preoccupata del mio ritorno, ma ti assicuro che sono tornata con un altro spirito e che se ho preso questa decisione è perché sento di avere la forza di non farmi influenzare negativamente, m di prendere solo il positivo.
      E poi mi mancavate! Quante volte mi sono chiesta "chissà che fine ha fatto.."
      Un abbraccio
      Gly

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  4. Mi piace l'immagine di te che, come un vero guerriero romano, riprendi a correre dopo la caduta, credo che ti si addica particolarmente e sia una perfetta allegoria di questo momento della tua vita: ti sei rialzata dopo una caduta e stai correndo malgrado le ferite brucino ancora. Ogni tanto vorresti fermarti ma pregusti quella sensazione di onnipotenza, di energia e di libertà che si prova alla fine della corsa, quando sai di aver dato il massimo e di avercela fatta.
    Non fermarti, bellissima, sei sulla strada giusta e il traguardo non è troppo lontano!
    Un abbraccio!

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    1. Credo che in questo momento sia proprio il traguardo quello che non riesco ad individuare... Ma nel frattempo cerco di avanzare, sperando un giorno, dietro una curva, di trovarmelo improvvisamente davanti.
      Un abbraccio forte <3
      Gly

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  5. Glyyy! Come potrei non commentare uno post del genere? Io amo correre!
    Ho cominciato ad appassionarmi alla corsa durante l'esame di maturità, per poter "staccare la spina" per una mezz'ora all'inizio, un'oretta dopo...
    Con l'anoressia tutto ciò si è prolungato fino all'esasperazione, divenendo il modo per poter bruciare più calorie possibili.
    Come se tutto il calore, la passione, la leggerezza mentale e la soddisfazione interiore venissero spazzate via da un misero obiettivo. Quello di un numero inferiore sulla bilancia. Quello per cui sentirsi le ossa sporgere avrebbe significato di "essere stata brava".
    Ricordo che gli ultimi tempi sentivo addirittura freddo mentre correvo, sebbene fosse soleggiato e io fossi ben vestita.
    Ho rischiato di morire durante la mia ultima corsa, il 26/07/2014, tant'è che il pomeriggio ero gia' ricoverata!
    Sono tornata a correre dopo più di un anno. Con 12 kg in più e tanta voglia di tornare a vivere, di correre per stare bene e per uccidermi lentamente.

    Mi è piaciuta tantissimo la tua analisi. Ho sorriso quando hai descritto del salto della staccionata sullo stile "olio cuore". E' un dettaglio importante, utile a far capire quanta energia tu abbia acquisito, quanta nuova forza ti ritrovi addosso.
    Anche la corsa assieme a tuo padre deve essere stata stupenda.

    Corri carissima, corriamo insieme nonostante le distanze!
    Un abbraccio.

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