lunedì 8 febbraio 2016

"Da oggi il destino appartiene a me" ... O forse no?

No, non ho mai visto il cartone "Frozen" e tutto ciò che so a riguardo è che le principesse si chiamano Elsa ed Anna solo perché quando vado in ospedale le bimbe parlano di queste principesse e insomma mi sono dovuta aggiornare un minimo, non potevo rimanere ferma a Biancaneve.

Ma questa frase in realtà me l'ha detta oggi il mio psicologo (sospetto abbia una figlia piccola, da come mi ha detto, sorridendo tra l'imbarazzato e l'intenerito, che "ogni genitore con una bambina è costretto a conoscere le canzoni di questo cartone") mentre parlavamo di quello che è l'argomento a cui vi avevo accennato che avrei voluto dedicare un post (ma che poi non ho più fatto, non so perché):
il fatto che una delle mie amiche più strette abbia abortito.
Ho parlato con lo psicologo di come io e lei abbiamo situazioni sia familiari che di studio (anche lei studia medicina) simili e di come mentre per lei è stata una cosa quasi scontata decidere di abortire, per me non lo sarebbe stato e non credo che l'avrei mai fatto.
In queste settimane, da quando l'ho saputo, ho riflettuto molto su come avrei reagito io alla cosa e sono arrivata alla conclusione che per quanto richiederebbe di stravolgere la mia vita e mettere in discussione tutti i miei piani, sarei disposta (se dovesse mai accadere ovviamente, non è che lo cercherei) ad accettarlo.
Sarei disposta a pensare che anche se il momento è sbagliato mio figlio sta crescendo dentro di me e il destino ha voluto così e dato che non mi trovo in condizioni in cui sarei impossibilitata a dargli una bella vita (non ho 15 anni, non sono in mezzo ad una strada, non verrei ripudiata dalla mia famiglia e tanto meno dal mio ragazzo, non ho malattie genetiche) un figlio è un regalo, un'opportunità, una felicità.
Non potrei continuare a studiare medicina, ma potrei prendere il mio fagotto culturale e cambiare mira, rimodellare i miei progetti.

Insomma, al contrario di quello che dice questa benedetta frase, sarei disposta ad accettare che il destino NON appartiene a me e che quello che appartiene a me è solo il mio atteggiamento nei confronti del destino e la fiducia nelle mie capacità di affrontare ogni prova che la vita mi mette davanti.
Io voglio tornare ad amare le sorprese, ma ho bisogno di ricostruire la sicurezza in me che mi permetta di lasciarmi andare alla vita, di lasciarmi sorprendere dal destino.

In fondo come potrei essere d'accordo con una che nel regno del ghiaccio va in giro coperta da una misera mantellina? Pfff




4 commenti:

  1. La tua ultima frase mi ha letto nell'animo.

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  2. Wow che post.
    Sul discorso aborto o no avevo già risposto sul mio blog.
    Sono indubbiamente scelte soggettive che uno può immaginarsi in tutto e per tutto ma che non possono essere vagliate finchè non ci si è dentro o non si ha la giusta maturità per affrontare il discorso.
    La tua amica ha avuto un grande coraggio o forse ha fatto la scelta più facile, solo lei può saperlo.
    Però... è ugualmente brutto dover scegliere. Ecco perchè sono sempre stata dell'idea che un figlio deve essere fatto perchè voluto/cercato e non perchè è capitato.
    Certo che però se ti capitasse, o quando lo cercherai, sarà un bambino fortunato, hai tanta dolcezza addosso.
    Un abbraccio!!

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  3. Io credo che non si possa davvero decidere come si agirebbe in una data situazione finché non ci si trova immersi. Io ora come ora non vorrei un figlio, nonostante non abbia quindici anni e non viva in mezzo ad una strada, ho sempre pensato che un figlio vada cercato e "progettato" quando si ha una certa stabilità sia relazionale che economica, però non so cosa farei se mi trovassi nella situazione della tua amica. Forse alla fine mi farei guidare dalla paura e dovrei quindi vedermela tra la paura di abortire e pentirmene e la paura di mettere al mondo una creatura senza averla davvero desiderata e pentirmene.
    Non è facile, comunque, e credo che la tua amica abbia bisogno del tuo sostegno ora più che mai.
    Ti abbraccio!

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  4. Pure io la penso come te (siamo maggiorenni, non morirebbe di fame, è un dono ecc), l'unica condizione che mi metto e che mi farebbe decidere di abortire è che l'uomo con cui lo concepisco non sia un buon padre. Tra me e lui può esserci quello che volete ma x mio (nostro) figlio deve esserci, ho sofferto troppo a non avere o genitori x permettere che mio figlio possa non averne uno.

    Poi cmq sono x la libera scelta di ognuno di se x se stesso, forse non te lo dirà mai la tua amica xke l'ha fatto xke qualcosa che non condividera con nessuno o più banalmente voleva finire studi e essere a posto lavorativa mente parlando. Cerca di non giudicarla e farle sentire che tu ci sei senza remore :)

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